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Resonance of Fate

Tri-Ace e SEGA convolano a giuste nozze.

Peccato che la quasi totale assenza di colori offuschi un po' il lavoro dei designer, avvolgendo ogni elemento in una scala di grigi, marroncini e tinte smorte. Vista l'ambientazione, comunque, l'assenza del blu acceso del cielo limpido o del verde smeraldo degli alberi al sole è ampiamente giustificata.

Se avete letto il nostro ultimo hands-on saprete che la vera innovazione portata dai ragazzi di Tri-Ace con Resonance of Fate è rappresentata dai combattimenti, basati interamente sull'utilizzo di esplosivi e armi da fuoco, e arricchiti da una vasta gamma di idee interessanti. Dopo diverse ore di gioco abbiamo finalmente capito a fondo i vari elementi alla base degli scontri, e ci siamo resi conto di quanto il lavoro fatto dai programmatori sia profondo e interessante.

Questo titolo come già detto non è stato pensato per i giocatori occasionali, visto che per padroneggiare al meglio ogni sfaccettatura del sistema di combattimento è necessaria molta pratica. Tutto ruota attorno allo sfruttamento adeguato dei danni superficiali (inflitti dalle mitragliatrici e mai letali, visto che possono essere lentamente curati) e dei danni profondi (causati dalle pistole e capaci di uccidere il bersaglio), oltre che dall'utilizzo degli spostamenti coordinati dei tre personaggi del gruppo.

Ecco un'immagine della mappa esagonale. Questa parte del mondo è piuttosto lineare ma nei livelli più articolati di Basel è necessario impegnarsi al massimo.

A regolare i ritmi degli scontri è una barra di cristalli (chiamati Bezel) posta nella parte bassa dell'interfaccia. Ogni volta che si esegue un'Azione Eroica (facendo correre un personaggio in linea retta mentre spara a un bersaglio) si consuma un cristallo, mentre ogni volta che si elimina un nemico o se ne distrugge una parte, se ne guadagna uno.

Quando i cristalli si esauriscono, il party entra nella modalità Pericolo, durante la quale tutte le sue abilità, dal movimento alla precisione, sono drasticamente penalizzate. Subire troppi danni mentre ci si trova a questa situazione porta inevitabilmente alla schermata di Game Over e, credeteci, se non pianificherete attentamente le vostre mosse vi succederà molto spesso.

A testimonianza dell'elevato livello di sfida rappresentato dai combattimenti di Resonance of Fate, dopo essere stati sconfitti in uno scontro si può scegliere se ricominciare dall'ultimo salvataggio, affrontare di nuovo la battaglia nelle stesse condizioni dell'ultima volta (pagando però una piccola somma di denaro), oppure se farlo con la barra dei cristalli completamente carica (scelta, che, per essere selezionata, richiede un cospicuo sacrificio economico).

Fortunatamente per imparare ogni segreto del combat system è possibile seguire un corposo tutorial alla gilda (la struttura dove possono essere attivate le missioni legate alla trama e gli incarichi secondari), oppure mettersi alla prova nell'arena, dove si possono affrontare combattimenti di ogni genere.

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Resonance of Fate

PS4, PS3, Xbox 360

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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