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Sam & Max Episodio 2 Stagione 3: The Tomb of Sammun-Mak

Maledizioni di talpe incombono..

Se le avventure grafiche sono poi da sempre caratterizzate per un utilizzo dell’inventario più o meno marcato a seconda della situazione, risulta forse straniante vedere che di contro in questo titolo il numero di oggetti a disposizione (e a cascata le loro interazioni) risulta davvero limitato; contrariamente a quanto potreste aspettarvi la cosa non risulta però per niente sgradita, ma anzi permette di porre maggiormente l’attenzione a tutto quello che gira attorno al plot, così che il cervello è “costretto” a lavorare a pieno regime.

Spesso vi verrà richiesto ad esempio di effettuare l'azione giusta in una breve finestra temporale, come in una sorta di quick event non guidato: tale scelta sarà ovviamente influenzata da quanto avete scoperto fino a quel momento, ma se vi siete persi per strada qualche pezzo di storia, non sarà così facile venirne fuori.

Tuttavia considerate che nonostante le possibilità di errore in questi casi siano giocoforza elevate, soprattutto a causa dell'adrenalina che scorrerà copiosa nelle vostre vene, non vi troverete quasi mai in situazioni all'apparenza invalicabili, visto che nell’assurdità di fondo permane sempre una struttura logica. Terra terra ci troviamo davanti ad una (ottima) rappresentazione videoludica del concetto del bastone e della carota.

Il treno sarà protagonista di buona parte delle vostre avventure.

Come in ogni buon dolce ben riuscito, non può mancare però la classica ciliegina: in questo caso essa è la profonda cura per i particolari della casa americana, tale da denotare uno sforzo narrativo e di produzione davvero encomiabile: ogni particolare cliccabile, ogni riga di dialogo, ogni combinazione di oggetti che vi sarà possibile sperimentare, danno vita infatti a una rappresentazione personalizzata, vuoi una battuta di Max o un'osservazione pungente di Sam. Il risultato è che l’universo ludico risulta molto più vivo, annegato in una carica di ironia e di humour da slogamento mascellare.

Anche gli ambienti in cui i nostri si troveranno a operare sembrano poi fare un ulteriore passo avanti nella qualità e nella varietà: il numero di locazioni a disposizione è aumentato in maniera sensibile rispetto a quanto eravamo abituati, sensazione enfatizzata anche dalla struttura del gioco, in questo caso sicuramente più aperta rispetto a quanto visto in passato.

I modelli dei personaggi, alcuni dei quali delle simpatiche macchiette ben tratteggiate, non portano invece sensibili cambiamenti, ma l’apparenza dopo diverse ore di gioco è che il motore grafico sia stato perfezionato, risultando meno pesante e di conseguenza più gestibile.

Chi non ha mai sognato di diventare un geroglifico?

Se però siete di quelli che dovete sempre trovare il pelo nell’uovo, non vi resta che andare a parare sul comparto audio: come oramai tradizione per la serie, ogni riga di dialogo sarà infatti in lingua inglese, con buona pace degli amanti delle traduzioni. Se la cosa permette comunque di beneficiare di un doppiaggio sicuramente positivo, ricco di inflessioni e di accenti particolari, è tuttavia vero che spesso si rischia di perdere una battuta o uno dei numerosi doppi sensi se non si è particolarmente avvezzi alla lingua.

La stagione sembra quindi essere destinata a conti fatti a essere la migliore da quando il franchise Lucas è finito nelle zampe della gallina dalle uova d’oro, Telltale Games: onestamente credo che la freschezza, la capacità di intrattenere e, in generale, il grado di soddisfazione che coinvolge ogni giocatore che si imbatta nei titoli di questa piccola software house, dovrebbero essere seriamente studiati nelle maggiori scuole di game design.

Promosso con lode. O con iglio, come preferite...

8 / 10

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Roberto Bertoni

Contributor

Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.
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