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Sam & Max: The Devil's Playhouse The Penal Zone

Un coniglio spumeggiante!

Il rovescio della medaglia è rappresentato da una pesantezza generalmente più marcata anche rispetto al recente Tales of Monkey Island: niente di eccessivo ma non basatevi sul passato per comprendere se il gioco girerà o meno sul vostro fido segugio tutto RAM e CPU.

Come oramai consolidata tradizione, purtroppo dovrete infine sorbirvi il gioco interamente in Inglese, decretando così l'assoluta necessità di utilizzare i sottotitoli per poter seguire al meglio le vicende e soprattutto godersi le gag del duo delle meraviglie: alcuni passaggi infatti, a causa dell'Inglese “stretto”dei doppiatori, rischiano di perdersi nell'esplosività gergale del gioco e, siamo sinceri, sarebbe davvero un peccato.

La finezza del lavoro dei TellTale la si coglie infatti nel momento in cui si percepisce chiaramente che Sam e Max fanno ridere perché fanno ridere e non perché DEVONO far ridere. Mi spiego: le gag, i dialoghi e in generale tutte le situazioni in cui la coppia cane-coniglio si trovano a operare non sono mai figlie di incastri forzati, ma sono il naturale fluire del loro essere completi padroni dei tempi comici; niente è fuori posto e seppur con fattezze animalesche i due sono molto più umani di diversi protagonisti della recente storia videoludica.

Il magico duo, Starsky e Hutch gli fanno un baffo!

È questo quindi il punto di forza delle creature di Purcell ed è su questo fattore che l'intera stagione verosimilmente punterà per ripetere il successo delle due precedenti. The Penal Zone è così lo spumeggiante esordio del magico duo Sam e Max nella loro terza grande avventura: credo di poter affermare con cognizione di causa che sicuramente ci troviamo di fronte al migliore degli inizi nella breve (ma ricca) storia di casa TellTale, sicuramente sotto il fronte della freschezza e della voglia di provare qualcosa di innovativo in un genere a rischio muffa.

Peccato per l'eccessiva brevità, a cui d'altro canto eravamo abituati, e per un senso generale di incompiutezza a livello narrativo che, seppur voluto, non riesce a sostenere in maniera adeguata il gioco, forse eccessivamente spezzato nel suo incedere. Un sistema di controllo penalizzante per i mouse dipendenti chiude infine il cerchio di questa prima valutazione.

Felici con riserva quindi: siamo però sicuri che la notte (e il proseguo delle storia), porterà con(s)iglio (premio Migliore Chiusura di un Articolo 2010) (i premi devono essere assegnati dagli altri: quelli che ci si assegna da soli non valgono! ndR).

7 / 10

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Roberto Bertoni

Contributor

Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.
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