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Splinter Cell: Conviction

Hanno fatto arrabbiare lo zio Sam!

Grazie a questa trovata non è possibile abusare della letale tecnica pensata dai programmatori e, al tempo stesso, viene chiesto al giocatore di variare il proprio modo di affrontare gli scontri, cercando sempre di sfruttare al meglio ciò che gli viene offerto dall'ambiente circostante.

La combinazione delle notevoli capacità atletiche di Sam e della micidiale tecnica del Mark and Execute, permette di affrontare situazioni apparentemente disperate in modo creativo e dannatamente “Bourne”. Giusto per farvi un esempio, mi è capitato di taggare quattro delle cinque persone all'interno di una stanza, di fare irruzione dalla finestra prendendo in ostaggio l'unico soldato non taggato, di ripulire l'ambiente approfittando dello scudo umano e, per chiudere in bellezza, di liberarmi anche dell'ultimo fastidio rimasto in piedi, spezzandogli platealmente il collo. Si tratta di un esempio estremo (mi è successo una sola volta), che però rende bene l'idea di ciò che Conviction permette di fare.

Tutte queste novità vengono apprese perfettamente affrontando la campagna in singolo, che vista la sua durata può tranquillamente essere paragonata a un vero e proprio tutorial narrativo. Bastano circa 6 ore per portare a termine la storia (al livello di difficoltà più elevato), un po' pochine per chiunque fosse attratto dal gioco pur non avendo la possibilità di giocare online.

L'effetto con cui si segnala al giocatore quando Sam è completamente nascosto è davvero superbo: se è mimetizzato l'immagine sullo schermo è in bianco e nero, quando è visibile i colori tornano a risplendere.

La trama, ben scritta e raccontata ad arte attraverso una serie di espedienti narrativi davvero interessanti, si colloca perfettamente nell'universo di Splinter Cell, rivelandosi talmente piacevole e ben raccontata da rapire completamente il giocatore.

Il cuore di Conviction, comunque, è rappresentato dal multiplayer, che offre una vasta gamma di possibilità cooperative affiancate da un'unica modalità competitiva. Per tutti coloro che hanno amato alla follia l'Orda di Gears of War, questo titolo Ubisoft offre la modalità Ultimo Uomo, che in sostanza richiede ai giocatori di difendere una postazione da ondate e ondate di avversari.

Chi da una co-op si aspetta qualcosa di più completo, invece, può buttarsi sulla storia, che permette di affrontare una serie di missioni (ambientate prima dell'impresa di Sam Fisher), nei panni di Archer e di Kestrel, un agente americano di Third Echelon e un militare russo di Voron. Le dinamiche di gioco sono le stesse del single player con Sam Fisher, ma il fatto di affrontare le ambientazioni assieme a un compagno permette di organizzare tattiche di assalto davvero incredibili, complici anche le abilità combinate dei due agenti.

Le possibilità di eseguire il Mark and Execute, per esempio, sono condivise dai due personaggi, che in pratica possono taggare il doppio dei bersagli, a patto che si trovino nel campo visivo di almeno uno di essi. Questa possibilità fa scattare una vera e propria scintilla nei giocatori dall'animo più stealth, spingendo a pianificare ogni mossa prima di passare all'azione, facendo un'attenta scansione con il visore sonar, e rendendosi conto esattamente di cosa nasconda ogni singola stanza.

In questo filmato vediamo una serie di suggerimenti su come essere ancora più letali...

Lo stesso tipo di dinamiche è offerto dalla modalità Cacciatore, dove l'unico obiettivo di Archer e Kestrel è quello di abbattere tutti i nemici presenti all'interno di un determinato livello, spostandosi via via verso nuove zone da ripulire.