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Supreme Commander 2

Il futuro guarda nel passato...

Dato infatti ad esempio l'addio ai famosi livelli tecnologici, i cosidetti Tech, per gestire l'evoluzione delle proprie truppe è stato introdotto un più classico albero di ricerca, suddiviso in ambiti settoriali ovvero terra, aria, acqua, strutture e UCC. Conquistando i vari obiettivi che verranno proposti durante il proseguo delle missioni o costruendo centri ricerca, otterrete poi dei punti da spendere per acquistare evoluzioni in questi comparti, partendo ad esempio da un maggior quantitativo di energia fino ad arrivare alla progettazione di truppe sperimentali.

Parlando di quest'ultime, il loro ruolo rispetto al passato è stato potenziato all'ennesima potenza, data la loro capacità di creare un differenziale competitivo di prim’ordine se inserite al momento giusto nel posto giusto; ognuna delle fazioni ovviamente avrà le poi proprie, per un totale complessivo di 27 unità “speciali”. Allargando lo sguardo possiamo ammirare quindi il doppio binario che porta da un lato una semplificazione nella gestione economica delle risorse (massa ed energia, come da tradizione) e dell'evoluzione delle proprie truppe, dall'altro un intuitivo sistema di upgrade che lascia spazio in maniera decisa alla discrezione del giocatore.

La varietà degli scenari è ancora più marcata in questo secondo episodio.

Dal punto di vista tattico il bilanciamento triangolare, nel più classico dei sasso-forbice-carta, è qui cesellato al millimetro: sbagliare produzione di unità in funzione del nemico in arrivo rischia di essere letale nel decidere le sorti della battaglia.

In questo ambito un deciso apprezzamento è quantomeno doveroso esprimerlo, soprattutto in virtù delle strategie che almeno sulla carta è possibile imbastire: a onore del vero spesso infatti apprezzerete decisamente l'applicazione della forza bruta, anche in virtù del riscontro visivo piuttosto che fini manovre di aggiramento, ma la possibilità di scelta, quando non costretta, è sicuramente gradita.

Tornando nuovamente alla struttura delle missioni, se il totale di diciotto può sembrare almeno relativamente scarno, queste si rivelano essere quanto di meglio disponibile oggi nell'ambito delle campagne lineari: il susseguirsi di obiettivi che tendono il più delle volte ad amplificare l'area di gioco in maniera esponenziale, unitamente alla varietà di situazioni in cui vi verrete a trovare, faranno scorrere il tempo in maniera quasi anestetizzata, tanto che senza accorgervene arriverete spesso alla fine del pomeriggio quando magari dovevate andare a prendere la vostra ragazza un'ora prima.

Qualcuno sta per farsi del male...

Per quanto riguarda le partite in multiplayer, sono tre le modalità a disposizione per sfogare le vostre fantasie belliche: Assassinio, dove la partita termina quando eliminerete l'UCC avversaria; Supremacy, dove dovrete spazzare via dalla mappa il nemico in maniera totale; Guerra Infinita, dove in assenza di precise condizioni per ottenere la vittoria finale, potrete sbizzarrirvi a provare tutto quello che vi verrà in mente.

Tatticamente parlando è possibile riscontrare un cambiamento di tendenza rispetto a quanto visto in passato: spesso gli scontri si risolvevano infatti in ammucchiate selvagge dove la propria UCC era relegata pazientemente nelle retrovie, in attesa che la carne da macello svolgesse la maggior parte dei compiti.

Ora la spinta derivata dall'utilizzo dei lanci atomici quando questi diventano disponibili richiede un deciso cambio di mentalità, richiedendo scelte tattiche adeguate che spesso vi ricorderanno i più intensi incontri fra i maestri di scacchi.