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The Legend of Zelda: Spirit Tracks

Il treno dei desideri.

In Spirit tracks non mancano quindi le novità e, cosa ben più importante, il team ha avuto l'accortezza di rimediare a quello che fu probabilmente il maggior difetto della precedente iterazione: il maledettisimo dungeon relativo al Re Mar. Dinnanzi alle lamentele dei giocatori non si può che alzare la braccia in segno di resa, il fatto di dover ricominciare quel maledetto stage sin dall'inizio e dover rifare ogni volta le stesse cose prima di raggiungere un nuovo livello era davvero qualcosa di straziante. Ebbene, sappiate che nulla di tutto questo accadrà nel nuovo capitolo. La torre sarà il dungeon principale al quale bisognerà tornare di frequente, ma stavolta si potrà subito progredire di piano in piano e salvare a piacere, senza dover riprendere tutto dall'inizio e senza limiti di tempo. Ecco, mi sembra già di sentire i vostri sospiri di sollievo...

La torre, come detto prima, è composta da ben trenta piani, e ciascuno di essi offrirà situazioni ed enigmi differenti e via via più complessi. Fondamentale sarà la cooperazione con la principessa Zelda, che assunte le sembianze degli spiriti potrà avere accesso a zone per noi impraticabili. Tramite apposita icona nell'angolo inferiore sinistro del touch screen, si potrà passare agilmente da Link alla principessa: basterà un semplice tocco per poter subito manovrare Zelda e aprirvi un varco tra lava, spuntoni affilati e nebbie velenose. Molte porte potranno essere aperte solo in seguito alla collaborazione tra i due, attivando leve ben distanti o spingendo pulsanti collocati ai lati opposti dello stage.

È tutto molto vario e, cosa ben più importante, implementato con assoluta perizia. Ci sarà ancora una volta la mappa su cui segnare postazioni importanti o annotare oggetti da tenere a mente, ma di certo il team di sviluppo non ha riposato sugli allori, interrogandosi sulla maniera migliore per dar vita a situazioni inedite. L'uso di boomerang, bombe e spada rimane invariato, e anche la frusta ripropone in pratica l'uso del rampino del capitolo precedente. La ventelica si rivela invece una trovata tutto sommato originale, poiché ci consente di attaccare a distanza con maggior efficacia rispetto ad arco e frecce, di fissare una traiettoria ben precisa nel recuperare oggetti in postazioni pericolose.

Scene come questa metteranno a nudo la sfaccettata personalità di Zelda. Vederla così vivace è una gradita sorpresa all'interno della serie.

Si arriva così al flauto delle terre, mitico artefatto avuto in eredità da Zelda, che ci riserverà momenti di una delicatezza sublime. Ogni nota sarà eseguibile soffiando sul microfono e interagendo sullo schermo tattile tramite pennino. Nulla di più semplice, ma la musica e i particoli momenti del gioco si rivelano senza dubbio tra i momenti più incantevoli dell'intero gioco. Le melodie che ci accompagneranno nel gioco sono tutte ispiratissime, e gran parte delle suggestioni del gioco verranno fuori proprio in virtù del comparto sonoro. Link e la musica, ancora una volta insieme...

Molte le missioni secondarie cui è possibile dedicarsi, parlando con i personaggi dei villaggi oppure ricevendo le lettere consegnate dal postino, ancora più svitato ma sempre puntuale nell'esercizio delle sue mansioni. Ciò significa che saremo chiamati a sposarci in lungo e in largo, e grazie al trenino fornitoci da Doruotea avremo modo di percorrere i binari ristabiliti al termine di ogni dungeon. Potremo tracciare la rotta tramite pennino, ma anche qui non mancheranno pericoli e insidie di sorta. Devo ammettere che il primo impatto con le sessioni in locomotiva non è stato dei migliori. All'inizio infatti dovrete preoccuparvi unicamente di scansare le mucche sui binari o di allontanare svariati uccellacci col classico fischio da trenino.

Sulla parte destra dello schermo è presente la leva relativa al vapore, attraverso cui è possibile regolare la velocità di crociera oppure fare retromarcia. Ci saranno dei bivi da scegliere tempestivamente, pena lo scontro frontale con altri treni. Dicevo di non essere rimasto troppo convinto, proprio perchè nelle fasi iniziali sembra essersi perduto quel senso di libertà avuto con il battello di Phantom Hourglass.

I dungeon della torre sono stati espressamente creati per favorire la cooperazione tra Link e gli spiriti. Originali e variegate le situazioni di ciascun livello.

Solo procedendo nel gioco si scopre invece che, come in precedenza, sarà possibile personalizzare la propria locomotiva e implementare il cannone, che spesso e volentieri ci permetterà di passare incolumi anche le zone più insidiose. Ciò che mi ha definitivamente convinto su tale scelta è stata però una precisa parte del gioco, che preferisco non svelarvi per non togliervi il gusto della sorpresa. Sappiate comunque che la carta del trenino è stata giocata in maniera vincente e saprà conquistarvi così come fecero a suo tempo le sessioni in mare aperto.

È inoltre presente una modalità multiplayer, purtroppo unicamente in locale. Fino a 4 giocatori in simultanea potranno adoperarsi in Modalità Sfida, in cui si dovrà recuperare il maggior numero di Gemme della Forza sottraendole agli avversari. Nelle modalità Pericoli e Oggetti si dovrà sostanzialmente stare attenti alle numerose insidie disolocate lungo il dungeon e recuperare svariati oggetti per avere di volta in volta vantaggi o svantaggi secondo i capricci della fortuna. Peccato per la totale assenza di una modalità online, che avrebbe senza dubbio arricchito l'esperienza competitiva.

Concludendo sul versante estetico, possiamo ravvisare per l'ennesima volta una cura particolare tanto sul comparto visivo quanto su quello sonoro. Il cel-shading continua a dimostrarsi una scelta vincente, così come la caratterizzazione dei personaggi e le loro buffe movenze. Ben tratteggiate anche le location, se non fosse per la presenza di classici stereotipi quali ghiaccio, fuoco, e alcune somiglianze troppo marcate con quelli di Phantom Hourglass. Adorabili infine le esclamazioni dei protagonisti, che spesso e volentieri riusciranno a strapparvi più di un sorriso. Spirit Tracks si è infine rivelato un prodotto capace di svettare e di mantenere inalterato lo standard qualitativo della serie, superando in volata le magagne del predecessore e garantendo una ventina d'ore di puro divertimento. Sia chiaro però: se il capitolo precedente vi ha deluso, questo non vi farà cambiare idea; in caso contrario potete pure fiondarvi istantaneamente sul vostro negozio di fiducia.

9 / 10

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A proposito dell'autore

Dario Tomaselli

Contributor

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