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The Misadventures of P. B. Winterbottom

Una torta cerebrale.

Salti precisi, uno strambo level design e un meccanismo con cui controllare il tempo come variante piuttosto affascinante. Tutti elementi che fanno di The Misadventures of P. B. Winterbottom uno dei giochi più intelligenti e originali degli ultimi tempi.

Sarà per la sua colonna sonora, a metà tra il suono di una sinistra fisarmonica e la dolce melodia di un piano che di solito accompagna le scene di uomini con indosso alti cappelli mentre discutono con le proprie donne lungo i binari di una ferrovia. O forse per quella visuale sgranata e da cinema di altri tempi, che per un istante richiama alla mente Edward Gorey ma subito dopo anche la cupezza di un Dark City.

In Winterbottom c’è molto di più da scoprire rispetto alla media di un titolo XBLA. I livelli di gioco si muovono tra mistici scenari vittoriani con travi, serbatoi e orologi con tanto di meccanismi in superficie. Le stelle scintillano in cielo, mentre le animazioni del protagonista mettono in risalto tutta la sua splendida andatura e i superbi movimenti del suo ombrello.

Al pari di Henry Hatsworth su DS, ci troviamo di fronte alla Gran Bretagna del 1890, ridisegnata per l’occasione da un gruppo di americani di chiare ed entusiastiche origini anglofile.

L’introduzione in stile cinematografico mostra fin da subito l’intenzione di far evolvere un genere inflazionato come quello dei platform.

Anche se il gioco vi provocherà parecchi intoppi al cervello, non preoccupatevi più di tanto, visto che lo stesso sviluppatore (i ragazzi di The Odd Gentlemen) ha fatto un buon lavoro per cercare di spiegarcelo man mano che si procede nella storia.

Ogni livello ha un suo obiettivo ben preciso: collezionare ogni cosa che abbia una crosta (torte e pasticcini diventeranno merce preziosissima, alla stregua delle monetine per Mario), non importa quanto impossibile possa apparire la cosa.

Inoltre, il nostro Winterbottom ha una piccola collezione di poteri speciali. Si tratta più che altro di una duplice combo: la prima ci dà un’idea di quello che può essere, la seconda produce concretamente i suoi effetti.

All’inizio Winterbottom può fare tutto quello che un tipo dell’epoca vittoriana avrebbe potuto compiere. Può gironzolare per i livelli con la sua simpatica andatura, saltare dalla cappa di un camino all’altra con grande vitalità, oppure aprire il suo ombrello per uno splendido volo a planare o usarlo da vero gentleman per sbloccare o attivare qualche macchinario mal funzionante.

E poi c’è questa sorta di combo di cui parlavamo. Premendo il trigger di destra si può registrare il salto che si intende fare, per rivedere quella stessa azione effettuata da una sorta di clone.

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Lucio Bernesi

Contributor

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