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Trauma Team

Consultiamo uno specialista.

Quello della serie di Trauma Center è un caso più unico che raro, visto che al marchio è associato un intero genere. Di questo non può che gioire la Atlus, visto che la sua telenovela medica ha avuto davvero pochi rivali sulla propria strada, con la minaccia più pericolosa rappresentata da Lifestyle: Hospital Affairs per DS.

Questo ha portato Atlus a perdere di vista la strada giusta, gli ultimi sequel sono stati deludenti e hanno sofferto della “sindrome del rendimento decrescente”. In fondo, dopo aver estratto il citoplasma, affettato un tumore, applicato la garza e spalmato il gel antibiotico così spesso, la necessità improvvisa di eseguire un CPR si trasforma in una prevedibile routine, piuttosto che in uno scioccante colpo di scena. I giochi della serie hanno sempre sofferto di lunghi ritardi nella pubblicazione europea e alcuni, come Under The Knife 2 per DS, non sono mai usciti nel Vecchio Continente.

Intelligentemente, però, Atlus ha deciso di ricominciare tutto dall'inizio con questo nuovo episodio per Wii, spezzando la linea narrativa in sei frammenti, ognuno focalizzato su un diverso dottore e una diversa disciplina. Sono spariti Derek Stiles ed Angie Thompson, così come (per la maggior parte del tempo) non ci sono bizzarre malattie sintetiche. Il risultato è il capitolo della serie Trauma più fresco dai tempi di Under The Knife, e forse il punto più alto di sempre da essa raggiunto.

Naturalmente c'è ancora un bel po' di “normalissima” chirurgia, per quanto normale possa essere considerato controllare uno smemorato dagli occhi rossi con i capelli da musicista indie, che sconta una pena di 250 anni per aver partecipato a un attacco bio-terroristico. Al misterioso CR-S01 viene offerto uno sconto di un paio d'anni, a patto che assista a una procedura piuttosto complessa (che in realtà è un gioco da ragazzi, per gli standard della serie). Ovviamente, per non rovinare il divertimento, il misterioso personaggio rimane per qualche operazione, in un crescendo di intensità che porta a dover defibrillare un bambino di 8 anni mentre l'FBI cerca di sfondare la porta del Pronto Soccorso.

Il paramedico Maria Torres viene spesso messa di fronte alle missioni più difficili, come quando deve tenere in vita numerosi pazienti in attesa di rinforzi.

Fin qui, non c'è nulla che non sia familiare ai veterani della serie, ma i controlli risultano più reattivi e precisi che mai. Una serie di icone extra sopra ogni ferita funziona come ottimo promemoria dello strumento da utilizzare, andando a eliminare gli errori nati dall'uso dell'oggetto sbagliato al momento sbagliato. Grazie a questa novità, la frustrazione è calata drasticamente, il che rappresenta un buon inizio.

Dopo Sakura Wars: So Long My Love, il paramedico Maria Torres è la seconda donna Latina, chiassosa e con il seno enorme con cui ci è capitato di giocare. Le sue procedure di primo soccorso prevedono essenzialmente chirurgia combinata con la capacità di passare rapidamente da un paziente all'altro, nei luoghi dove sono avvenute esplosioni o incidenti di grande portata. Con un kit di attrezzi limitato spesso è necessario improvvisare, usando penne biro per eseguire tracheotomie provvisorie, tagliando i jeans dei pazienti per esporre le orribili schegge di metallo piantate nelle loro gambe, e facendo altre sciocchezze di questo genere.

Occasionalmente è necessario parlare con i propri pazienti, ma nella maggior parte dei casi loro non faranno altro che urlare che il loro amico/figlio/cugino di secondo grado è ancora intrappolato fra le macerie, offrendovi la possibilità di accumulare più punti. Si tratta di una sfida intensa, che certamente farà piacere a coloro che hanno superato le ultime, difficilissime, missioni dei precedenti episodi.