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Virtual On: Oratorio Tangram

Un robotico ritorno per SEGA.

Virtual On: Oratorio Tangram, lanciato nel 1998 nelle sale giochi e convertito su Dreamcast l’anno successivo, è senza dubbio uno dei titoli più importanti tra quelli targati SEGA. Nonostante qualità innegabili, la sua particolare natura non gli permise purtroppo di far breccia nel cuore dei videogiocatori occidentali, ma ora, a distanza di oltre dieci anni dalla sua prima release, il publisher nipponico ha pensato bene di riproporlo sul mercato europeo con un remake che farà senz’altro la felicità di tutti gli appassionati dei giochi dedicati a mech e robottoni.

Com’è facile intuire VOOT è un gioco incentrato sull’azione nuda e cruda dove, prendendo il controllo di una vasta gamma di giganti robot denominati Virtuaroid, si devono affrontare una serie di combattimenti (rigorosamente uno contro uno) all’interno di appariscenti scenari in 3D. Ogni Virtuaroid gode inoltre di una composizione unica e originale che lo differenzia notevolmente dai suoi “simili”; alcuni potrebbero essere infatti adatti ai combattimenti sulla terra ferma, mentre altri, potrebbero disporre di armamenti più adatti alle sfide nei cieli. Scoprire le abilità e i punti deboli di ogni mech sarà fondamentale per raggiungere la vittoria.

Trattandosi di un titolo sviluppato inizialmente per i cabinati, ogni sfida è inoltre caratterizzata dalla presenza di un timer entro il quale bisogna portare a termine le varie battaglie. Sebbene la presenza di questo elemento possa rivelarsi frustrante per alcuni (specialmente all’inizio), la necessità di agire rapidamente è determinante per incrementare l’intensità e il coinvolgimento dell’esperienza.

Il gameplay può rivelarsi davvero tosto, ma lo stesso non si può certo dire per gli Obiettivi di gioco. Un paio d’ore saranno infatti sufficienti per raggiungere i 200 punti a disposizione.

Il gameplay, molto semplice e intuitivo, è perfettamente in linea con la tradizione di questo genere videoludico, e vista l’ottima IA dei nemici (che in molti casi costringe a ripetere uno stesso combattimento più e più volte), garantisce grandi soddisfazioni non appena si riesce a padroneggiarlo al meglio. I tasti A e Y servono rispettivamente per parare e saltare, X per schivare, mentre gli attacchi sono affidati ai due trigger (i due attacchi di base sono legati ai singoli trigger, mentre il terzo, il più potente, può essere scatenato attraverso una pressione simultanea di entrambi).

Chiunque abbia avuto modo di giocare alla prima versione del gioco non noterà grandi miglioramenti; il comparto grafico è rimasto pressoché invariato, così come le modalità di gioco disponibili, e l’unica vera novità è l’implementazione di una modalità online che permette ad un massimo di due giocatori di scontrarsi in sfide all’ultimo sangue. Il multiplayer è disponibile sia attraverso Xbox Live o System Link, ma inspiegabilmente non è presente alcuna opzione split-screen per affrontare i propri amici in locale. Un vero peccato.

Virtual On: Oratorio Tangram è uno di quei giochi che si amano o si odiano. Pur trattandosi di un prodotto eccezionale (forse uno dei migliori nel catalogo Xbox Live Arcade), il suo gameplay e, più generalmente, l’intero concept di gioco potrebbero infatti non essere adatti a tutti. Qualsiasi appassionato di mech games adorerà senz’altro questo remake (anche grazie all’implementazione di funzionalità online), ma i giocatori più occasionali potrebbero non riuscire ad apprezzarlo nella sua interezza, specialmente a causa di una difficoltà davvero sostenuta. Volete un consiglio? Prima di sborsare i 1200 Microsoft Points necessari per l’acquisto, date comunque un’occhiata alla demo disponibile sul Live, vi chiarirà le idee e chissà, potrebbe anche stupirvi.

7 / 10

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Davide Persiani

Contributor

Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.
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