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What Did I Do To Deserve This, My Lord!? 2

Un sequel troppo simile all'originale.

Grande Nippon Ichi. Non solo si dedica alla realizzazione di splendidi giochi di nicchia, ma è perfettamente cosciente di quanto possa essere bello e appagante interpretare, ogni tanto, il cattivo di turno. Un po' come in Disgaea, "What Did I Do To Deserve This, My Lord!? 2" (e il suo predecessore) ci mette nei panni di un povero diavolo, costretto a vedersela contro le forze del bene e della luce. Un approccio originale e dannatamente divertente al genere GdR, che sempre più spesso soffre i problemi dell'età.

In entrambi i giochi di questa "serie" (che chiameremo "Lord Game" per comodità), il giocatore riveste il ruolo di uno strano Dio della Distruzione, evocato da un personaggio ancora più folle chiamato Badman. Il suo obiettivo è quello di scavare, a colpi di piccone, una "miniera del male", un labirinto di terrore che percorre il sottosuolo del tipico regno fantasy visto e rivisto in centinaia di GdR giapponesi. Gli sfortunati avventurieri che decideranno di entrarci dovranno soffrire pene e dolori indicibili.

Alcuni messaggi vi terranno aggiornati sugli eventi che stanno accadendo nel gioco mentre voi siete impegnati in qualche altra faccenda.

Il concept in verità non è nuovissimo. Giochi come Dungeon Keeper ed Evil Genius avevano già tentato in passato, con diverse fortune, di metterci nei panni di un "architetto demoniaco". A differenza dei titoli appena citati, che permettevano di gestire liberamente i dungeon creati, questo Lord Game è estremamente più immediato e semplice. Dobbiamo scavare il sottosuolo per costruire stanze e corridoi... i mostri che li popoleranno se la sanno cavare da soli.

Ovviamente non è semplice come potrebbe sembrare. I mostri non vengono acquistati, né gestiti direttamente, ma è nostro compito farli proliferare manipolando una complessa catena alimentare. Si comincia con creature piuttosto semplici, ma facendo un buon lavoro si può arrivare a creare draghi e abomini di assoluto rispetto... anche per un GdR di quelli più blasonati.

Le stanze del dungeon si popoleranno pian piano di creature, che seguiranno un'evoluzione progressiva nutrendosi delle risorse che troveranno. I primi a "nascere" saranno una sorta di blob appiccicosi (tipici dei giochi di ruolo), che assorbiranno qualsiasi nutrimento trovino nelle vicinanze per poi liberarsene... in altri modi!

Sono creature semplici, diremmo quasi stupide. Camminano solo in una direzione finché non trovano un ostacolo, il che le rende facili da gestire in aree a forma di "T", "O" o "H". Quando non troveranno più nutrimenti, avvizziranno come un ramo di edera secco e si trasformeranno, guadagnando così nuove proprietà.

Il gioco non è composto da molte aree ma le sfide da portare a termine non mancano di certo.

Quello appena descritto è solo un processo basilare del gioco, uno dei primi e più semplici. Quando la concentrazione di nutrimento salirà, nuove creature emergeranno, rendendo sempre più complessa la "popolazione" del dungeon, e aggiungendo anelli alla catena alimentare di cui parlavamo all'inizio. Ovviamente anche la gestione del gioco diventa sempre più complessa e dopo qualche ora di gioco altri elementi fanno la loro comparsa.

Vedrete apparire nutrimenti magici, capaci di dare vita a specie totalmente nuove e strane. A quel punto anche i primi eroi inizieranno a farsi vedere all'ingresso del dungeon, e dovrete iniziare a pianificare meglio (e più velocemente) le vostre scelte.

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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