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A proposito dell’E3…

Considerazioni a mente fredda sulla fiera di LA.

In molti l'hanno definita il coltellino svizzero delle console, come se ciò fosse un difetto, ma il fatto di potere controllare un gioco sia coi comandi analogici, che coi rilevatori di movimento che, infine, col touch screen, offre molteplici possibilità agli sviluppatori. Possibilità cui va ad aggiungersi anche l'inedito rilevatore touch posteriore, che dischiude altre possibilità di gameplay. Il prezzo in linea con quello del 3DS, per un simile gioiellino, è poi un ulteriore asso nella manica, così come la possibilità di continuare a casa su PS3 i titoli salvati su Vita. Della serie: gioco al tale titolo sul tram e, arrivato a destinazione, salvo la partita, salgo a casa, accendo la PlayStation 3, carico il salvataggio e proseguo seduto comodamente sul mio divano.

Molto del successo della console, a mio avviso, dipenderà però dalla capacità del PlayStation Store di proporre anche giochi casual in stile App Store, dato che a ben guardare la PS Vita può essere intesa anche come un iPhone 4 sotto steroidi coi comandi analogici a lato. Continuo infatti a essere dubbioso sul fatto che nel caos delle metropolitana nell'ora di punta, qualcuno sia realmente in grado di godersi un'esperienza come quella di Uncharted. Nintendo e Apple insegnano che per le console portatili ci vogliono giochi "portatili".

Quale modo migliore per provare Driver se non direttamente dal bagagliaio della macchina di Tanner?

L'E3 di quest'anno non è comunque stato solo hardware ma ovviamente anche software, e sotto questo punto di vista devo dire che s'è trattato di un'edizione al più interessante. Questo perché l'abitudine degli eventi pre-E3 ha tolto molto mordente alla fiera, nella quale in larga parte vengono presentati titoli dei quali si sa già molto. Chiaro, per chi fa il mio mestiere la possibilità di vedere tutte le line-up in tre giorni è fondamentale (non tutti i publisher mostrano le loro novità prima dello show), ma si sente un po' la mancanza degli annunci bomba che una volta venivano dati al primo giorno della fiera.

A ciò si aggiunge che l'andamento recente del nostro settore, dove tutto ciò che non è un Tripla A ha ben poche possibilità di ripagare gli investimenti, ha ulteriormente ristretto il novero delle IP a quei brand di consolidato successo. Sono sempre meno coloro che hanno il coraggio di provare a introdurre delle novità, e mai come quest'anno si è assistito alla sagra dei sequel e dei prequel, all'interno della quale possiamo fare rientrare anche le molteplici licenze vecchie di svariati anni e riproposte in versione rimasterizzata in HD e, addirittura, con supporto al 3D. Konami, Sony e Microsoft guidano la fila dei virtuosi del riciclo, ma non sono le sole.

Sul fronte delle terze parti, la guerra al vertice tra Electronic Arts ed Activision vede la casa di Riccitiello nettamente vincitrice su quella di Kotick, che pare essersi ritirata su se stessa dopo le batoste di Blur, Rock Band e Blood Stone. Il fatto che per il lancio del Wii U Iwata abbia fatto salire sul palco il top manager italo americano presentandolo come il rappresentante del publisher di maggior successo nella storia dei videogiochi, la dice lunga della percezione dell'esito dello scontro tra EA e Activision all'interno della stessa industry.

Uno scorcio dell'interno del Convention Center con sullo sfondo il nuovissimo grattacielo a fianco al Nokia Theatre.

La line-up mostrata all'E3 quest'anno non è andata oltre il solito Call of Duty, declinato nelle sue varianti Modern Warfare 3 ed Elite, cui si aggiunge un interessante Prototype 2 e due "riempitivi" targati Marvel. Skylanders è sì un interessante esperimento, ma dall'altra parte c'è chi mette sul piatto Battlefield 3, Mass Effect 3, Star Wars: The Old Repubblic, l'immancabile Need for Speed, SSX e tutta una collana di titoli sportivi che gli altri si sognano.

Se aggiungiamo a ciò il fatto che l'anno scorso Activision non aveva uno stand nello showfloor, nonostante una line-up numericamente superiore a quella di quest'anno, la sensazione che ne deriva è quella di una casa con una strategia contraddittoria ormai arroccata su una licenza, quella di Call of Duty, che mostra i primi scricchiolii. Riuscirà a EA il sorpasso ad Activision nell'ambito degli FPS così come accaduto con Konami in ambito calcistico? Di certo non quest'anno, ma l'inerzia pare a favore dell'inseguitore. Tutto ciò, ovviamente, fermo restando che sia West e Zampella che i Bungie devono ancora fare rispettivamente i propri annunci che potrebbero sconvolgere gli attuali equilibri di mercato.

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A proposito dell'autore
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Stefano Silvestri

Editor in Chief, EG.it

Il suo passato è costellato di tutto ciò che è stato giocabile negli ultimi 40 anni. Dal ’95 a oggi riesce a fare della sua passione un mestiere, non senza una grande ostinazione e un pizzico di incoscienza.
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