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Acer V3 772G - review

Un portatile con gli attributi.

Acer non è mai stata sinonimo di prodotto curato nel design e nella scelta di hardware performante, ma ultimamente sta cercando di scrollarsi di dosso questa immagine proponendo sul mercato dei portatili dedicati al gaming come l'Acer Aspire V3 772G, che andiamo a recensire oggi.

Si tratta di un laptop carrozzato, dotato di un processore Intel i7 4702MQ, un quadcore con frequenza di ogni core settata a 2.2 GHz, 16 GB di DDR e un disco SSD da 120GB affiancato da un disco magnetico da 1TB a 5400 rpm. Il comparto grafico è affidato all'accoppiata Intel HD 4600 e alla più robusta GeForce GT 760M con 2GB di memoria dedicata. Il tutto è sovrastato da un display a finitura opaca con risoluzione in full HD a 1920x1080 pixel da ben 17 pollici.

L'hardware scelto da Acer è di tutto rispetto, difatti più che un semplice portatile sarebbe meglio considerare questo 772G un "desktop replacement". Il case nel quale tutti questi componenti sono stati inseriti è migliore dello standard Acer, preferendo l'alluminio alla plastica per un risultato esteticamente sicuramente migliore che però non significa una maggiore resistenza. Il portatile poi è abbastanza pesante, tre chili abbondanti, anche se altri prodotti simili raggiungono tranquillamente i quattro.

Acer ha scelto in maniera più oculata i materiali e il layout della tastiera e del trackpad, conferendo un aspetto più gradevole al notebook.

"Più che un semplice portatile, sarebbe meglio considerare questo 772G un desktop replacement"

La disposizione delle porte di connettività è sui lati, dove troviamo la porta di rete LAN, un'uscita VGA e HDMI, e due porte USB 3.0 sul lato sinistro; sul lato opposto troviamo due USB 2.0, i connettori audio per cuffie e microfono. Sul lato frontale c'è invece il lettore di schede di memoria 5 in 1, con supporto agli standard MMC,SD,MS,MS Pro e xD.

La connettività di rete è garantita dalla scheda di rete Gigabit con processore Broadcom, mentre il comparto wireless è affidato a un processore Atheros AR5BWB222 dual-band con supporto alle reti a 5GHz e 2.4Ghz, con una buona capacità di rilevamento delle reti fino a 50 - 60 metri senza ostacoli.

Sulla cornice superiore del monitor è stata alloggiata una webcam, con risoluzione di cattura fino a 1280x720 pixel: la qualità delle foto non fa sicuramente al miracolo, con contorni sfuocati anche con buone condizioni di illuminazione, mentre è sicuramente migliore la gestione dell'esposizione, senza artefatti dovuti a un'eccessiva illuminazione.

La tastiera, di colore nero che richiama quello dello chassis, è estesa con anche il sempre apprezzato tastierino numerico sulla destra. La disposizione dei tasti è buona, essendo tutti raggiungibili senza particolari funambolismi; l'unica pecca riguarda le frecce di spostamento, un po' troppo piccole e posizionate sotto al tasto maiuscolo destro.

Il touchpad, senza pulsanti a vista, ricorda molto quello presente sui laptop di casa Apple, sia per la generosa dimensione, sia per il supporto alle "gesture" fino a tre dita. La superficie è scorrevole e piacevole al tatto, con una buona velocità di risposta sia per quanto riguarda gli spostamenti che per la pressione.

Il pannello video è di buona qualità, con un contrasto di 900:1 e una luminosità media di 300cd/m^2 durante l'alimentazione di rete. La riproduzione dei colori è buona con neri intensi, anche se nonostante un'attenta calibrazione è sempre presente una dominante blu che non permette un buon punto di bianco.

La connettività è di buon livello con due uscite video, una porta LAN, due USB 3.0 e 2 2.0.

"La riproduzione dei colori è buona con neri intensi, anche se nonostante una attenta calibrazione è sempre presente una dominante blu"

Una volta scollegato dalla rete elettrica, il monitor perde sensibilmente in luminosità per garantire una miglior durata della batteria, andando però a penalizzare l'utilizzo all'aperto del portatile. Riducendo di molto l'angolo di visuale è possibile andando a rimuovere il controllo energetico sulla Intel HD 4600, consentendoci di portare la luminosità ai massimi livelli, pari a quelli in utilizzo a rete elettrica, a discapito della durata della batteria.

Il processore all'interno di questo portatile è un Intel Core i7 4702MQ, un quad-core della generazione Haswell con processo produttivo a 22 nm, con frequenza settata 2.2 GHz, con supporto alla funzionalità Turbo che può portare la frequenza di un core a 3.2 GHz. Il processo produttivo scelto permette di mantenere un consumo ridotto con assorbimento massimo pari a 37 Watt.

Il processore, come abbiamo detto, è supportato da due schede video gestite dall'Nvidia Optimus, una Intel HD 4600 per l'uso "Office" e una più performante GeForce GTX 760M. Inoltre troviamo un disco Toshiba mSATA SSD da 120 GB, ideale per l'installazione del sistema operativo e degli applicativi che possono sfruttare al meglio le performance garantite da un disco a stato solido. Per lo storage troviamo invece un disco da 1 TB, sempre Toshiba, da 5400 rpm. Acer non ha lesinato neanche sulla RAM, offrendo i già citati 16 GB di memorie DDR3.

Il comparto grafico è stato testato con diversi benchmark, le suite 3D Mark Vantage (ottenendo 13250 punti), le sue versioni 11 (con uno score di 3515) e l'ultima incarnazione, la 2013 (con un risultato di 1970 punti).

Allo stato attuale è possibile giocare a qualunque gioco in commercio utilizzando risoluzioni di almeno 1366x768 pixel con tutti i dettagli al massimo, ma con molti è possibile spingersi anche a 1920x1080p. C'è da dire che in Full HD motori impegnativi come quello di Crysis 3 mettono alla frusta il sistema, che arranca non superando la soglia dei 20 frame, mentre con l'ultimo Tomb Raider è stato possibile raggiungere e mantenere costanti i 30 fps.

La tastiera estesa, con la presenza anche del tastierino numerico sulla destra, è sicuramente un'ottima scelta.

Abbiamo avuto modo di provare l'Acer Aspire V3 772G anche con Tom Clancy Splinter Cell: Blacklist, e il gioco gira in maniera fluida alla massima risoluzione, con tutti i dettagli attivati, disattivando solamente i filtri.

"L'Acer Aspire V3 772G è buona scelta per chi ha la necessità di un portatile ma non vuole rinunciare alla possibilità di giocare"

Il PC risulta molto silenzioso anche in fase di gioco, non superando mai il rumore generato dal lettore durante la riproduzione di un DVD. Nonostante il poco rumore, il laptop non scalda particolarmente, dando l'impressione di un buon lavoro sul fronte della dissipazione svolto da parte di Acer. Anche sotto l'aspetto del consumo energetico, il consumo a pieno carico era variabile fra i 90 e i 120 Watt. In idle e con monitor acceso, non sono mai stati superati i 20 Watt.

La batteria completamente carica permette di ottenere risultati molto variabili in base al tipo di uso. In idle, con la connessione wireless disattivata e il monitor impostato alla luminosità minima, è stato possibile ottenere 5 ore e 40 minuti. In un utilizzo normale con WLAN attivata, come può essere la navigazione in internet o l'uso di office, la durata si è ridotta a 3 ore e mezza. Garantita anche la completa riproduzione di almeno un film, con una durata complessiva di 2 ore e 50 minuti. A pieno carico, con la luminosità al massimo e l'uso della GeForce GTX 760M, come può essere uno scenario di gioco, la vita della batteria si è ridotta drasticamente a 1 ora e un quarto.

Il prezzo di questo Acer Aspire V3 772G è di 1140€, ed è tutto sommato giustificato dalla scelta delle componenti e dalle performance raggiunte. Si pone però il problema rappresentato dalla next-gen, perché è vero che attualmente il computer è in grado di riprodurre praticamente tutto quello che c'è sul mercato ma potrebbe diventare obsoleto piuttosto velocemente.

L'Acer Aspire V3 772G è allora una buona scelta per chi abbia la necessità di un portatile senza rinunciare alla possibilità di giocare, consapevole del fatto che in un futuro neanche tanto prossimo bisognerà scendere a compromessi sul comparto grafico.

7 / 10

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Marco Ballabio

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Adepto spirituale del Pastore fin dai tempi di TGM, è sempre alla ricerca dell’ultimo pezzo per completare il suo PC definitivo. Impresa, come quella di Dylan Dog e del suo galeone, infinita.

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