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Addio ai giochi usati negli USA?

Una sentenza potrebbe cambiare tutto.

La Corte d'Appello americana del Ninth Circuit (sotto la cui giurisdizione ricadono Alaska, Arizona, California, Hawaii, Idaho, Montana, Nevada, Oregon e i distretti di Washington) ha emesso una sentenza molto importante la scorsa settimana, decretando che le compagnie produttrici di contenuti digitali, programmi per PC e videogiochi possono impedire ai propri clienti di rivendere i loro prodotti.

Tutto ha avuto inizio, come spesso accade in America, da una causa privata che ha visto coinvolto un libero professionista che aveva messo in vendita una copia del programma AutoCAD (legale e con tanto di codici d'attivazione) su eBay.

Gli sviluppatori del programma, la compagnia Autodesk, è però intervenuta subito dopo l'acquisto da parte di un altro utente, affermando che la licenza del prodotto non era trasferibile. L'accordo tra produttore e consumatore, inoltre, prevede che in caso di aggiornamento del software, quella precedente debba essere distrutta.

La copia venduta su eBay quindi non avrebbe dovuto esistere ma l'acquirente ha contrattaccato dicendo di non aver sottoscritto alcun accordo per l'utilizzo del software e ha addirittura fatto a sua volta causa ad Autodesk perché nel frattempo eBay aveva bloccato e poi cancellato il suo account.

Inizialmente, alla fine del 2008, la prima udienza era andata a favore dell'acquirente, ma proprio pochi giorni fa la sentenza della Corte d'Appello ha rovesciato il giudizio, affermando che se il software non viene venduto ma concesso in licenza, questo non può essere a sua volta rivenduto.

Siccome anche i videogiochi sono concessi in licenza agli utenti quando questi li acquistano nei negozi, questa sentenza potrebbe in futuro modificare radicalmente (se non cancellare del tutto) il mercato dell'usato.