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Again

Memorie distorte…

Un’altra cosa piuttosto stramba è proprio l’approccio che si ha rispetto agli altri personaggi. Siamo un agente dell’FBI, ma il nostro potere sui colleghi poliziotti e sui testimoni è pressoché nullo. Se un testimone ci dice di tornare più tardi perché non ha voglia di rilasciare alcuna dichiarazione, non c’è alcuna possibilità di dirgli: “È l’FBI che te lo ordina. Parla!”. Non c’è alcuna opportunità di forzare i dialoghi, come se il nostro distintivo non valesse nulla!

Anche le sessioni di gioco legate alle nostre facoltà psichiche risultano poco confortanti. Il ritmo è dannatamente lento, così come i semplici movimenti sulla scena del delitto. Ricostruire un omicidio diventa quindi altrettanto noioso, soprattutto perché non ci sono elementi così chiari per capire se stiamo agendo nel modo giusto oppure sbagliato. C’è pure una barra di potere psichico che si consuma man mano che sbagliamo qualcosa. Una meccanica che ricorda alla lontana quella di Phoenix Wright, ma che alla resa dei conti funziona in maniera del tutto errata.

A questo si aggiunge una cronica confusione della trama di gioco che non ci permette di procedere con una certa linearità. Spesso non si capisce quale sia la direzione da intraprendere, proprio per la mancanza di elementi in grado di supportarci a livello di “prossima cosa da fare”.

I dialoghi senza fine rallentano ancor di più un ritmo di gioco già soporifero di per sé…

Dal punto di vista grafico, Again è molto simile a Hotel Dusk. La caratterizzazione visiva dei personaggi è un ibrido, a metà tra immagini fotorealistiche e il tocco artistico di un character designer. Il tutto è molto semplice e pulito, con animazioni ridotte all’osso a supportare i cambi di scenario e i diversi ambienti di gioco.

Questa messa in scena semplicistica ma comunque efficace è un marchio di fabbrica di Cing, il team di sviluppo di Again. E il passaggio dagli sketch a matita di Hotel Dusk all’impatto fotografico di Again è indubbiamente affascinante (lo studio purtroppo ha chiuso i battenti, quindi difficilmente vedremo il seguito di Hotel Dusk). Il problema è che l’aspetto grafico non è al servizio del gioco, e si rivela un puro esercizio di stile e poco funzionale in termini di gameplay.

A differenza di Another Code, dove la bontà della storia e la brillantezza di alcuni puzzle rappresentavano alla perfezione lo spirito del gioco, e al contrario di Hotel Dusk, dove la profondità dei personaggi, l’uso artistico della grafica e il fattore investigativo avevano una valenza eccezionale e coerente con lo sviluppo della trama, Again non riesce a far convivere tutti gli elementi che lo caratterizzano, fallendo proprio a livello di costruzione di gioco. Si aggrappa al solito intreccio tra passato e presente, ma finisce col renderlo confusionario e frustrante. Un vero peccato...

Again è disponibile in Nord America. Al momento non è prevista una sua uscita sul territorio europeo.

4 / 10