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Agents of Mayhem - prova

C'è vita oltre Saint's Row.

Londra - Volition è stato uno dei pochi studi capaci di sopravvivere al tracollo di THQ senza grandi stravolgimenti. Forte del successo di Saint's Row, infatti, lo sviluppatore con sede in Illinois è stato acquisito da Deep Silver che, ovviamente, gli ha lasciato continuare a fare quello che gli riesce meglio: giochi d'azione open world dal taglio esagerato.

Dopo aver esaurito tutti i potenziali nemici nella sua serie più celebre, era tempo di trovare una nuova casa per le stravaganze del team. Agents of Mayhem è dunque una serie completamente nuova per Volition, ma che per ragioni di marketing o solo per questioni di riconoscenza, è legata da un sottile fil rouge a Sain't Row. L'universo, infatti, è il medesimo, così come durante l'avventura faranno capolino alcuni personaggi famosi, oltre che alcune megacorporazioni conosciute (la Ultor vi dice nulla?) nella celebre quadrilogia dei Santi. Tutto il resto, però, sarà nuovo di pacca, a partire dai protagonisti. Gli agenti del caos che hanno ispirato il titolo del gioco, infatti, sono dodici eccentrici personaggi arruolati dalla bella Persephone Brimstone, un ex tenente della LEGION, ora passata dall'altra parte della barricata.

Per chi non lo sapesse LEGION è una congrega di supercriminali capitanata dal misterioso Morningstar che ha come unico scopo quello di mettere a soqquadro l'intero pianeta. Per combattere questa lega di esseri diabolici, Brimstone ha deciso di riunire 12 personaggi altrettanto sopra le righe che, se puntati nella direzione giusta, potrebbero essere persino scambiati per degli eroi.

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Ognuno di loro è caratterizzato da una storia e delle capacità particolari che li renderà unici in combattimento. Daisy, per esempio, nonostante la stazza e la sbornia costantemente da smaltire, grazie ai suoi pattini può spostarsi velocemente per il campo di battaglia spazzando tutto quello che le si para di fronte grazie alla gigantesca minigun. Hollywood è invece un bell'imbusto che, nonostante l'aspetto frivolo, è affidabile in ogni situazione grazie alle solide statistiche a all'arma con una buona gittata. Poi ci sarà il membro della Yakuza in grado di far fuori i nemici con un unico colpo, o un'agile soldatessa armata con due pistole e tallonata da un drone.

Riuscire a trovare un terzetto di eroi bilanciato e che si adatti alle nostre caratteristiche di gioco sarà fondamentale in Agents of Mayhem. Nel gioco, infatti, non controlleremo un unico Agente con gli altri a supporto, ma dovremo alternarli in primo piano mentre i due compagni rimarranno nelle retrovie a ricaricare le batterie.

Diversamente da Saint's Row, infatti, Agents of Mayhem sarà più incentrato sull'azione e la storia che sul girovagare per la mappa. Se possiamo azzardare un paragone, la struttura dell'ultima fatica di Volition sta a Mafia come quella di Saint's Row sta a GTA. Questo dovrebbe voler dire una mappa di Seoul, la città futuristica nella quale è ambientata la lotta con la LEGION, liberamente esplorabile e un approccio libero alle missioni, ma non ci saranno grosse divagazioni oltre allo sparare a perdifiato. La città potrebbe essere un po' vuota, al massimo troveremo qualche gara a bordo di uno dei tanti veicoli presenti (la cui fisica è allo stato attuale pesantemente da rivedere) o una qualche altra classica attività secondaria, ma il focus principale sarà posto sul creare caos e alternare sullo schermo personaggi fuori di testa.

E in questi due frangenti il gioco dà il meglio si sé.

Daisy è una vera signora e non perde l'occasione per ricordarcelo

Durante la nostra prova, infatti, abbiamo potuto sperimentare alcune tipologie di missione che saranno offerte dall'action di Volition e abbiamo notato come questo riesca a splendere soprattutto quando lo studio di sviluppo tiene ben salde le briglie della narrazione. In questi frangenti Agents of Mayhem sfoggia uno stile molto particolare, che unisce personaggi piuttosto riconoscibili e simpatici, per quanto stereotipati, con un gameplay leggero, nel quale dovremo preoccuparci semplicemente di generare il maggior caos possibile.

Solo in questo modo, infatti, potremo caricare la barra Mayhem, ovvero quella che regola il superpotere che ogni agente ha a disposizione, che, manco a dirlo, seminerà morte in ogni dove. Poi il resto del gioco è fatto da schivate, tripli salti ("come poter rendere più fighi i doppi salti? Ma facendoli tripli!" è stata la giustificazione di Volition) e tante, ma tante esplosioni.

Come dicevamo, però, quando le missioni sono meno dispersive e intervallate da tanti scambi di battute al fulmicotone il gioco regge, grazie ad un umorismo sempre tagliente, anche se decisamente meno grezzo di quello di Saint's Row, e a una buona regia. Quando l'azione si sviluppa in maniera openworld il divertimento si disperde tra un'intelligenza artificiale standard e un level design che per forza di cose non è pensato per essere adatto ad ogni possibile variabile.

In questo caso Agents of Mayhem diventa un action in terza persona piuttosto canonico, che per la verticalità e la presenza di superpoteri potrebbe ricordare Crackdown, nonostante la possibilità di alternare diversi agenti su schermo dovrebbe dare un qualcosa in più al gioco di Volition. Al momento non abbiamo potuto sperimentare tutte le variabili a disposizione, un po' per il tempo limitato concessoci dal publisher, un po' perché non tutti i personaggi erano già sbloccati. Sarà comunque questo l'aspetto chiave da tenere in considerazione con il prodotto finale.

Ogni personaggio ha una storia e alcune missioni dedicate utili a scoprirli meglio.

Ogni agente, infatti, potrà contare su di una crescita delle statistiche e delle abilità in stile gioco di ruolo che ci consentirà di sbloccarne progressivamente le reali potenzialità, oltre che di differenziarlo ancora più sensibilmente dagli altri. Inoltre sarà possibile seguire una specializzazione al posto di un'altra, così da avere, potenzialmente, due versione dello stesso agente che si controllano in maniera differente.

Il peso che questa caratteristica avrà sul gameplay lo si capisce anche dal fatto che il level cap di ogni personaggio dovrebbe essere fissato a 20, ma sarà possibile sfondare questa quota andando a cercare determinati collezionabili all'interno di Seoul. Solo in questo modo potrete ottenere le abilità più letali, o sbloccare completamente ogni ramo di un agente.

Le scelte marketing di Deep Silver per Agents of Mayhem lo fanno essere un prodotto controcorrente. Per esempio Volition ha voluto creare un gioco completamente single player, senza nessun tipo di interazione online e -probabilmente- microtransazioni. La storia sarà completabile in circa 20 ore, che diventeranno un numero maggiore cercando tutti i collezionabili in giro per la mappa. Inoltre il publisher tedesco ha scelto il 15 agosto come dato di uscita di Agents su PlayStation 4, Xbox One e PC. Nessuna versione Switch in vista. Se per molti di noi la data sembrerà strana, dato che al 90% quel giorno staremo grigliando l'impossibile, il mese è storicamente un periodo piuttosto tranquillo per l'industria, cosa che consentirebbe agli agenti del caos di avere una vetrina importante e di non essere soffocati da uscite dal pedigree più altisonante.

I supercattivi sono folli e fuori di testa come gli eroi. Non a caso il claim è Bad vs. Evil!

Anche perché, nonostante i tanti miglioramenti messi in mostra dall'ultima volta che abbiamo provato il gioco, Agents of Mayhem al momento mostra i limiti storici di Volition, uno studio tanto talentuoso nel riuscire a creare personaggi e situazioni folli, e grazie a questo fattore Saint's Row è una delle poche serie ad essere riuscita a sopravvivere al confronto con GTA, ma decisamente più debole quando si tratta di verificare la qualità tecnica e la pulizia delle loro opere.

Il gioco al momento gode di un ottimo character design soprattutto grazie alla scelta di puntare su di uno stile un po' fumettoso, che chiaramente strizza un occhio ad Overwatch, ma la città di Seoul sembra un po' troppo finta e piatta per poter entrare nell'Olimpo dei migliori setting dei videogiochi, soprattutto dopo un periodo nel quale Breath of the Wild e Horizon: Zero Dawn hanno alzato a dismisura l'asticella degli open world.

Un buon adattamento in italiano, oltretutto, potrebbe consentire al pubblico nostrano di godersi maggiormente l'opera senza perdersi battute, riferimenti e doppi sensi che potrebbero sfuggire presi dalle esplosioni e dalle sparatorie.

Volition ha comunque ancora diversi mesi a disposizione per continuare l'opera di perfezionamento del suo gioco e per cercare di dare a tutti e dodici gli agenti Mayhem una personalità strabordante. I primi trailer che strizzano l'occhio all'A-Team e a Supercar colpiscono nel segno, speriamo di vederne altri di questo tipo nelle prossime settimane e nel gioco soprattutto.