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Amnesia: The Dark Descent

Discesa nella follia.

Forse il modo migliore per farvi capire alcune delle idee inserite dal team di sviluppo in questo gioco consiste nel farvi un esempio pratico di cosa potrebbe accadervi nel corso dell'avventura.

Ci trovavamo in un tunnel sotterraneo quasi interamente allagato. Una presenza ci attendeva nell'oscurità emettendo strani versi, ma non appena ci siamo girati è evaporata. Si trovava a pochi passi da noi ed era pronta a ghermirci nel caso fossimo scivolati nell'acqua.

Per poter proseguire era necessario saltare da una cassa di legno ad una botte, cercando di non finire dentro l'acqua. Anche il solo sfiorarla sarebbe significato morte pressoché certa. Ma si può fare anche altro, tirare un pezzo di legno o un braccio mutilato per distrarre la "cosa" e mettersi in salvo dalla parte opposta.

Potrebbe anche sembrarvi una situazione standard per giochi come questo, ma in Amnesia la sensazione di terrore è quasi tangibile, il panico pressoché reale e i rumori emessi dal mostro subacqueo quasi disturbanti.

Un altro marchio di fabbrica dei giochi realizzati dal team Frictional è l'eccezionale uso della fisica. Molti giochi usano Havok o altri motori fisici più che altro a scopi scenografici, Amnesia invece li integra nel gameplay come pochi altri titoli sono riusciti a fare. Raggiungere un apertura nel soffitto non richiede necessariamente il ritrovamento di una scala o la pressione di un pulsante, è anche possibile recuperare i detriti o gli oggetti nei dintorni per costruire qualcosa su cui poi arrampicarsi... e occhio all'equilibrio!

E questo che diavolo è? Nell'incertezza, meglio correre!

Anche i macchinari che possono essere manipolati nel corso dell'avventura si rifanno a regole presenti nel mondo reale. Non troverete congegni totalmente astrusi che non potrebbero esistere sulla Terra, avrete a che fare con cose vere e dovrete muoverle come fareste nella vita di tutti i giorni. Una bottiglia che contiene una chiave può essere rotta, non è necessario trovare un gancio perché il vetro è più duro del diamante.

Dal punto di vista della storia, le poche ore passate nel mondo di Amnesia non ci hanno permesso di capire molto. Abbiamo trovato lettere, note, indizi e oggetti a non finire ma il mistero era ben lontano dall'essere risolto.

L'idea della follia che può colpire il protagonista se rimane troppo al buio è indubbiamente interessante, ma va verificata nella versione finale visto che sembra ancora troppo "meccanica" e guidata. Si scende negli abissi della pazzia lentamente ma progressivamente e si può riacquistare parte del senno solo con apposite pozioni sparse lungo i livelli. Non ci dispiacerebbe, invece, se fosse gestita in maniera simile a quanto visto nel mai troppo lodato Eternal Darkness per GameCube.

Il gioco ha delle potenzialità notevoli e delle idee niente male, ma alcune vanno ancora sviluppate al meglio per poter garantire al gioco il pieno successo.

Amnesia: The Dark Descent uscirà su PC l'8 settembre.

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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