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Sia che stiate guidando la prima lentissima utilitaria che vi viene assegnata, o che abbiate speso tutti i vostri risparmi in una ferraglia che farebbe sbavare Max Toretto, guidare il vostro mezzo per le strade di San Paro sarà facile e gratificante come condurre una zattera di tronchi giù per le rapide.

I tempi di risposta spesso non sono adeguati alla velocità della macchina, il modello di guida non è niente di che e le collisioni sono prive di realismo. Insomma, una realizzazione tutt’altro che impeccabile.

Per quanto riguarda i combattimenti, vale la pena fare una piccola digressione sulle quest. Come ogni gioco di gangster che si rispetti, vi verrà chiesto di distruggere un locale, portare una partita di droga, annunciare la presenza della vostra gang in modo violento e così via.

Ogni quest è composta da una serie di “step” e nove volte su dieci quello finale sarà incentrato sulla necessità di mantenere il possesso di un oggetto o di una determinata posizione per un certo lasso di tempo (oppure di fare in modo che il vostro avversario fallisca nel medesimo obiettivo).

Tale struttura mette però in evidenza tutti i limiti del sistema di combattimento. Innanzitutto non è così strano che, in mancanza di un sistema di coperture valido, sia totalmente impossibile affrontare uno scontro con approccio diverso dal “corri zigzagando e spara pregando”; la maggior parte delle volte, nonostante l’ampia scelta di armi, vi basterà infatti comprare una mitragliatrice e sparare a caso saltellando, per portare a casa la pelle.

Inoltre, nel caso in cui dobbiate mantenere una posizione, vi basterà “camperare” per avere un enorme vantaggio tattico mentre il team avversario respawna a distanza di sicurezza, solo per venire asfaltato nuovamente al prossimo assalto.

E nel malaugurato caso in cui perdiate il possesso della zona a pochi secondi dal successo, pensate che il contatore riparta da zero non appena i vostri avversari ne conquisteranno il possesso? Assolutamente no! Il tempo rimanente, sia esso anche un secondo, sarà trasferito alla fazione nemica (o a voi, nel caso in cui siate impegnati in un attacco), garantendo una vittoria lampo.

Per quanto riguarda le missioni in cui è necessario rimanere in possesso di un oggetto per un determinato periodo di tempo, invece, vi basterà montare in macchina e guidare a tutta velocità, poiché così facendo l’unica possibilità di fallimento sarà legata alla vostra incapacità di assicurare l’incolumità del veicolo.

E’ un peccato, un vero peccato, perché un’ambientazione così ben strutturata meritava di più, anche se graficamente non siamo di fronte a niente di eccelso.

San Paro è una città viva, in cui potete rapinare un negozio, minacciare un passante, oppure impedire un crimine e difendere i cittadini (dipende da che parte state), in un susseguirsi di missioni che raramente vi lascerà senza sapere come occupare il tempo. Il problema è che dovrete farlo guidando macchine che sembrano carrozzoni e sparando senza pensare. All’inizio potrebbe bastarvi, sempre che cerchiate qualche scontro a fuoco senza tatticismi, ma difficilmente comprerete ore di abbonamento aggiuntive oltre alle 50 incluse nella confezione.