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Civilization V

La sindrome del turno colpisce ancora.

Quando si recensisce un gioco avente una storia importante come quella di Civilization bisogna compiere una scelta ben precisa: decidere di fare tabula rasa del passato e guardare con gli occhi di un neofita quanto è stato prodotto, oppure cercare di tracciare un filo conduttore che possa spiegare i cambiamenti avvenuti e il percorso che ha portato alla nascita di un nuovo episodio della serie.

Entrambi questi atteggiamenti hanno ovviamente la loro ragion d'essere, ma credo che come in tutte le cose, una giusta via di mezzo possa in qualche modo essere la scelta ottimale per fornire un quadro quanto più preciso possibile della situazione.

Fattomi carico di queste considerazioni e soppressi eventuali bisogni fisiologici ho quindi avviato Steam per godermi appieno la copia del gioco che mi era stata affidata dal magnanimo Silvestri, chiedendomi nel frattempo se il destino sarebbe stato benigno o se invece avrei dovuto percorrere il cammino della delusione e dello sconforto: da buon fan della creatura figlia del genio conclamato di Meier non nascondo di aver quasi visto il mio mouse tremare al partire del filmato introduttivo, nella speranza intensa che la magia di sempre fosse rimasta inalterata.

Come era però logico attendersi, fin dalla prima schermata il feeling e l'immediatezza dell'interfaccia hanno subito rotto il ghiaccio, portandomi con naturalezza all'interno dell'epopea strategica che, partendo dagli albori di una civiltà, giunge fino al 2050, limite temporale a cui potrete al massimo giungere sperando che nel frattempo tutto fili per il verso giusto.

Le battaglie si svolgeranno per terra e per mare.

Entrando subito a palla, la prima scelta che dovrete compiere sarà quindi quella di optare per una partita in solitario contro l'intelligenza artificiale, oppure di addentrarvi tra le pieghe della rete alla ricerca di un avversario degno del vostro livello: fatto salvo il "realismo" nelle strategie e nelle risposte, le differenze fra le due modalità non sono tuttavia eclatanti, come era d'altronde logico attendersi visto e considerato anche il tempo necessario per sfidare un avversario in carne ed ossa.

Presa quindi la strada più scontata, risulta poi necessario valutare su che teatro recitare il ruolo del perfetto stratega: all'inizio di ogni partita potrete infatti scegliere, oltre alle classiche opzioni riguardanti la difficoltà e la civiltà da adottare, su che tipologia di continente battervi, vuoi ad esempio la mitica pangea (il super continente) o una struttura ad arcipelago, con la possibilità sempre presente di lasciare al caso la scelta del mondo in cui imbattervi.

Anche per quanto riguarda le civiltà, la margherita delle possibilità ha comunque dalla sua molti petali: parliamo infatti di oltre venti popoli, ognuno dei quali presenta delle proprie peculiarità che, seppur in maniera relativamente marginale, vi costringeranno ad adattare la vostra strategia. Del resto avere dei particolari bonus in determinati ambienti o unità capaci di risultare mortali per alcune tipologie di nemici sono tutti elementi che non lasciano indifferente un buon giocatore di Civ.

Attenti, crea assuefazione.

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Roberto Bertoni

Contributor

Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.
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