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MicroBot

Esplorando il corpo umano.

Il mercato del digital delivery sta prendendo sempre più forma, grazie anche ai giochi che le grandi case produttrici stanno progettando per gli appositi servizi delle console in circolazione.

Anche Electronic Arts, ovviamente, sta contribuendo a plasmare il futuro di questa forma di distribuzione attraverso una serie di progetti più o meno riusciti. Durante l'evento londinese di qualche giorno fa abbiamo avuto modo di provare MicroBot, interessante sparatutto ambientato all'interno del corpo umano.

L'obiettivo è molto semplice: distruggere i vecchi modelli di MicroBot ormai dannosi per l'organismo, in modo da non mettere in pericolo la vita dell'ospite di turno. Le meccaniche di gioco si basano su un sistema di controllo direttamente ispirato a quello di Geometry Wars, con le due levette analogiche adibite al controllo della navetta e al puntamento delle armi a 360 gradi.

La particolarità di MicroBot, comunque, non va ricercata nei comandi, ma nell'ottima gestione dei fluidi che fa da sfondo all'intera esperienza. Muovendosi all'interno del corpo umano, infatti, le piccole astronavi controllate dal giocatore (o dai giocatori, nel caso di una partita in multiplayer) sono costantemente soggette a correnti di ogni genere, che devono essere tenute sotto controllo mentre si cerca di districarsi fra i numerosi nemici circostanti.

Il primo trailer di MicroBot.

All'interno di questa dinamica, ai giocatori viene richiesto di tenere a bada creature di ogni forma e dimensione, che vanno dai vari modelli di MicroBot (ognuno caratterizzato dalla propria IA e dai propri schemi di attacco e movimento), agli elementi tradizionalmente presenti all'interno del nostro organismo.

I pacifici globuli rossi, per esempio, possono essere distrutti senza grossi problemi, ma possono anche essere usati come utili scudi contro i nemici più agguerriti. Il discorso cambia coi globuli bianchi, invece, che hanno un comportamento diverso a seconda delle azioni del giocatore.

I difensori dell'organismo, infatti, inizialmente tendono a ignorare il MicroBot protagonista, ma non esitano a passare a un profilo aggressivo se attaccati (intenzionalmente o per errore). Questa loro capacità di reazione può essere anche sfruttata a proprio vantaggio, visto che i globuli bianchi non esitano a schierarsi al fianco del giocatore durante uno scontro a fuoco con le altre macchine.

L'idea alla base di questo nuovo titolo di EA non è certo delle più originali, ma alla fine sembra funzionare a dovere. Non resta che capire quanti saranno i livelli, quale sarà la varietà offerta (ci saranno anche sequenze ambientate all'interno delle ossa, dove si potranno scheggiarne le pareti per travolgere i bersagli con letali frammenti affilati) e quanto impegnativa sarà la sfida.

In questo genere di titoli, infatti, gran parte del divertimento sta proprio nella difficoltà sempre crescente dell'esperienza, che costringe a raffinare la propria tecnica e a sviluppare riflessi sovrumani. La nostra paura è che questo elemento si sposi male con la presenza costante delle correnti dei fluidi, che per forza di cose impediscono di effettuare manovre precise al millimetro.

Staremo a vedere. Quanto abbiamo provato fino a questo momento, comunque, ci ha piacevolmente colpito, quindi non resta che attendere l'uscita del gioco prevista per un periodo imprecisato del 2011.

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MicroBot

PS3, Xbox 360

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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