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LittleBigPlanet 2

Corso pratico per game designer.

Quando Little Big Planet arrivò sugli scaffali dei negozi fu immediatamente chiaro che si trattava di un punto di svolta fondamentale per il mondo dei videogiochi. Naturalmente non fu il gameplay delle fasi platform a catturare l'attenzione della critica più lungimirante, ma l'eccezionale tool di sviluppo messo insieme dai programmatori, grazie al quale i giocatori più creativi (e pazienti) potevano dare vita alle proprie fantasie più assurde.

Con una simile struttura, il rischio di fallimento per un progetto tanto ambizioso era davvero elevato ma l'impegno dei ragazzi di Media Molecule è stato ricompensato dalla solida risposta della community e dall'incredibile creatività dimostrata dagli utenti più attenti e capaci.

Se non avete mai dato nemmeno un'occhiata ai contenuti generati dagli appassionati di Little Big Planet attraverso l'editor del gioco, probabilmente non riuscirete a rendervi conto di quanto profondo e completo fosse lo strumento messo a punto da Media Molecule.

Media Molecule ha assunto alcuni dei giocatori responsabili dei più bei livelli fai-da-te del primo capitolo.

Navigando distrattamente attraverso le migliaia di creazioni partorite dalle menti dei giocatori si possono trovare parodie di altri titoli, avventure splendidamente recitate, esperimenti informatici (ancora ricordiamo con stupore l'enorme calcolatrice realizzata proprio nei primi giorni di vita del gioco).

Quando si trovò di fronte a Little Big Planet, in sostanza, la stampa non poté fare altro che premiare la genialità di Media Molecule, dichiarando che l'unico limite, una volta appresi i segreti più profondi di quella fantastica esclusiva Sony, era legato alla creatività dei singoli giocatori.

In effetti anche i ragazzi di Media Molecule, per un lungo periodo, hanno sostenuto la teoria secondo cui non fosse necessario sviluppare un seguito di Little Big Planet, visto che attraverso un attento lavoro di espansione con i contenuti scaricabili sarebbe stato possibile prolungare all'infinito il ciclo vitale del gioco in questione.

Proprio attraverso l'intenso rapporto con la community, tuttavia, sono emerse limitazioni che un semplice DLC non avrebbe mai potuto risolvere, e che hanno spinto i programmatori a mettersi al lavoro su un nuovo progetto, se possibile ancor più ambizioso del precedente.

Il primi 15 minuti del gioco.

È così che è nato Little Big Planet 2, titolo che riesce nel difficile compito di far sembrare il suo predecessore un progetto da bambini. Ascoltando le richieste dei fan, infatti, i ragazzi di Media Molecule hanno snellito il monumentale editor di livelli semplificandone ogni passaggio e rendendo decisamente più abbordabili le operazioni basilari, assicurandosi al tempo stesso di inserire una quantità tale di novità da lasciare senza fiato.

Perdonate se non ci soffermiamo troppo sulla modalità Storia di questo gioco, ma abbiamo così tante cose da spiegare e descrivere che siamo costretti a effettuare qualche sacrificio. Dopo tutto, esattamente come con il capitolo precedente, ci troviamo di fronte a un gioco il cui fine ultimo è quello di stimolare la fantasia e la creatività dei giocatori, spingendo anche il più scettico degli utenti a prendere confidenza con le proprie idee e a realizzarle attraverso il sempre più incredibile editor.

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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