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Killzone 3

La battaglia finale si avvicina!

Manca circa un mese e mezzo all'arrivo di Killzone 3 sugli scaffali dei negozi e pochi giorni fa è pervenuta in redazione una versione "preview" del gioco che non ho esitato a spolpare dopo le ottime impressioni ricavate dal test del multiplayer di qualche tempo fa. Stavolta è stato il single player a finire sotto l'implacabile lente del microscopio e vi posso tranquillamente anticipare che finora Guerrilla Games ha sfruttato il tempo a sua disposizione nel migliore dei modi.

A differenza della maggior parte degli FPS in circolazione, o usciti negli ultimi anni, Killzone 3 non introduce il giocatore nell'azione lentamente ma ce lo scaraventa violentemente e senza alcun preambolo. Dopo un breve filmato ci si ritrova subito in prima linea, tra cadaveri di compagni caduti e alleati che urlano frasi scomposte e deformate dal panico.

L'attacco degli Helghast è violento e senza pietà, i proiettili fischiano da ogni direzione e sullo sfondo tutto quello che si riesce a distinguere tra il fumo e le fiamme sono rovine e distruzione. Non c'è tempo per pensare, io l'ho fatto per meno di tre secondi e lo schermo si è subito dipinto di rosso... anche perché ho scelto il livello di difficoltà più alto disponibile in questa build.

La modalità co-op della campagna principale mantiene la stessa intensità del single-player, ma lamenta qualche fastidioso calo di fluidità.

Mi dirigo verso il luogo di rendez-vous indicatomi dai miei compagni, non prima però di aver fatto fuori qualche decina di nemici e un paio di Helghast armati di lanciafiamme e intenzionati a trasformarmi in uno spiedino.

Era oltre un anno che non giocavo a Killzone ma quando le mie mani si sono posate sul pad è stato come se non l'avessi mai lasciato. I cambiamenti al sistema di controllo sono pari a zero ma va benissimo così, in fondo era già perfetto nel precedente capitolo.

La risposta ai comandi lamenta qualche lieve ritardo, specialmente quando ci si deve girare velocemente per non finire impallinati. La scritta "preview version" che campeggia in alto però mi rilassa non poco, e quasi sicuramente questo difetto verrà (o è già stato) corretto dal team di sviluppo prima dell'uscita.

Il supporto a Move è uno dei più completi e precisi dell'attuale panorama PlayStation.

Ma torniamo in battaglia. Visto il ritmo impresso a queste prime fasi di gioco non c'è davvero tempo per fermarsi in elucubrazioni troppo complicate. Il prossimo obiettivo è raggiungere un ascensore distante dalla zona di battaglia, ma che ben presto potrebbe essere ridotto in briciole, il che ci taglierebbe fuori da una possibile via di fuga.

Il rumore attorno è assordante e vengo colpito due volte da proiettili che non ho neanche visto arrivare. Mi nascondo dietro una trave ritorta su se stessa, non è un gran nascondiglio ma a questo punto non ho molta scelta. Il mio respiro si fa sempre più pesante mentre intorno i "fuck" dei miei compagni si fanno sempre più frequenti: sembra proprio che la situazione, se possibile, sia peggiorata ancora.

Questa dannata guerra fornisce sempre nuovi motivi per pentirsi dei propri pensieri. Proprio quando penso che il fuoco nemico si sia leggermente placato sento un rumore sordo, seguito dallo stridio di meccanismi e metallo. Non sono i soliti rumori a cui le mie orecchie sono ormai abituate, c'è qualcosa che non va e ho paura di scoprire cosa sia...

Arrivo in un punto in cui ho una visuale migliore del campo di battaglia ma quello che vedo mi mozza letteralmente il fiato. Una sorta di "granchio" meccanico sta schiacciando qualsiasi cosa intralci il suo passo e contemporaneamente sta bombardando tutte le nostre postazioni di retroguardia con laser e missili, polverizzandole come se fossero fatte di pasta frolla.

Uno spettacolare video per il single player.

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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