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Doc Clock: The Toasted Sandwich of Time

Avvolgete il tempo come un panino.

Come oramai tradizione consolidata, sistematicamente vengo inviato dal vate redazionale ad indagare nei reconditi meandri della produzione indie alla ricerca di gemme in grado di emergere da un contesto decisamente competitivo.

Un duro lavoro, uno di quei compiti che costringono il malcapitato redattore a passarsi decine di giochi dalle dinamiche più improbabili, cercando allo stesso tempo di sopprimere una paventata voglia di suicidio. Voglia che è non è nient'altro che la risposta naturale alla presenza di stimoli tanto contrastanti e a cui è difficile dare una giustificazione logica.

Capita tuttavia che a volte quello in cui ci si imbatte è capace di sconvolgere certezze e dogmi costruiti nel tempo, in virtù di una freschezza e di un'originalità a cui il videogiocatore medio brama con encomiabile insistenza.

Costruire il proprio bolide da una soddisfazione decisamente particolare.

Sappiamo tutti che in un periodo storico funestato (graziato) da annunci fatti a colpi di sequel, chi fa del videogioco una ragione di vita è alla continua ricerca di stimoli in grado di rimanere impressi nella propria corteccia celebrale, ma purtroppo raramente vediamo soddisfatti i nostri bisogni. E così, anche se nel suo piccolo Doc Clock non può certo dirsi completamente originale, il riuscito mix delle diverse anime che lo compongono (GDR, puzzle, avventura, platform), crea un frullato dal sapore a tratti entusiasmante, capace di innalzare ancora una volta in maniera orgogliosa la bandiera dello sviluppo indipendente.

Come nelle migliori favole, il "cosa" vi verrà chiesto di fare è alquanto semplice, ma è il "come" che è in grado di fare la differenza. Chiamati ad impersonare uno scienziato pazzo colpevole di aver trasformato il proprio gatto in un cactus, decidete infatti di viaggiare nel tempo per sistemare il misfatto.

Peccato che la macchina del tempo costruita per l'occasione si frantumi una volta utilizzata, costringendovi a peregrinare per il mondo alla ricerca dei suoi pezzi sparsi in ogni dove, raminghi e dispersi in un futuro a voi sconosciuto.

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Roberto Bertoni

Contributor

Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.
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