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Ghost Trick: Detective Fantasma

La morte è solo l'inizio.

La saga di Phoenix Wright ha saputo guadagnarsi il rispetto e l'approvazione di moltissimi fan sparsi in tutto il mondo, letteralmente catturati dalla combinazione frizzante di un design curato, sceneggiature coi fiocchi e gameplay ben studiato.

Non è una sorpresa, quindi, che il nuovo lavoro di uno dei papà di del mitico avvocato Capcom si riveli altrettanto vincente. Ovviamente è presto per dire se Ghost Trick riscuoterà lo stesso successo dell'altra saga investigativa portatile ma in ogni caso possiamo rassicurarvi riguardo alla qualità del gioco che ci apprestiamo a recensire.

Al pari di Phoenix Wright, anche Ghost Trick è un'avventura investigativa ma, a differenza di quanto accadeva nella serie precedente, in questo caso il giocatore è costretto a fare l'impossibile per risolvere personalmente il mistero legato alla propria morte.

Spesso i dialoghi contengono sottili indizi attraverso cui impostare le strategie più adatte alle varie situazioni.

Avete letto bene. Fin dai primissimi istanti di gioco il protagonista, tale Sissel, viene presentato sotto forma di anima, mentre si trova di fronte alla scena della propria morte. Inizialmente l'anima di Sissel è confusa e non ricorda nulla del proprio passato mortale ma trovandosi in una situazione critica è costretta a mettersi immediatamente in moto per salvare la vita a una povera ragazza sulla scena del delitto.

In questo modo, grazie anche a un provvidenziale aiuto esterno, l'anima di Sissel prende coscienza dei propri poteri, e del fatto che per una notte intera sarà in grado di interagire con il mondo fisico, prima di dissolversi definitivamente.

Nell'arco di una sola notte, quindi, Sissel deve cercare di scoprire gli avvenimenti che hanno condotto alla sua morte brutale, facendo nel frattempo il possibile per impedire che altre persone facciano la sua stessa fine.

L'idea di base è estremamente intrigante e permette di esplorare un gameplay inedito attraverso cui vivere una splendida avventura. In sostanza tutto ruota attorno alla capacità dell'anima di Sissel di tornare indietro nel tempo di quattro minuti, in modo da cambiare il corso degli eventi.

L'anima di Sissel può spostarsi da un luogo all'altro attraverso le linee telefoniche.

Grazie a questa particolare abilità, nell'arco della storia Sissel sarà in grado di salvare molte vite e, ovviamente, di venire a capo del mistero relativo alla propria dipartita. Pur potendo viaggiare indietro nel tempo, tuttavia, come può una semplice anima interagire con gli esseri umani?

In effetti non può ma la capacità di possedere alcuni oggetti inanimati si rivela perfetta per dare l'aiutino giusto al momento giusto. Tramite la semplice pressione di un tasto, infatti, Sissel può passare dal mondo fisico a quello spirituale, per possedere alcuni degli oggetti presenti nelle ambientazioni e manovrarli entro certi limiti.

Sfortunatamente la capacità di spostamento dell'anima del protagonista è estremamente ridotta, quindi per potersi muovere attraverso le ambientazioni l'unico modo è passare rapidamente da un oggetto all'altro, magari interagendo con esso per scatenare una sorta di reazione a catena.

Aprire l'anta di un frigorifero o ruotare una lampada da tavolo, per esempio, può garantire un allungo maggiore per arrivare agevolmente all'oggetto successivo, attuando così il proprio piano disperato per cercare di sventare nuovi omicidi.

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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