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Inazuma Eleven

La fine di una lunga attesa.

Si va dalla semplice richiesta di rubare la palla ai rivali a compiti ben più complessi, come quello che costringe il giocatore a superare la monumentale difesa di un gruppo di membri del club di sumo a guardia di un armadietto (che per l'occasione fa le veci della porta).

Queste fasi di gioco possono tranquillamente essere paragonate agli incontri casuali dei GdR tradizionali (anche se per fortuna si presentano con minor frequenza), e permettono di guadagnare oggetti, esperienza e punti entusiasmo utili a potenziare la squadra, apprendere nuove tecniche o, nelle apposite zone, far recuperare le forze al gruppo.

Le partite vere e proprie, invece, coinvolgono due squadre di 11 elementi ciascuna, ognuna caratterizzata da un ruolo e da una serie di valori legati a caratteristiche come attacco, difesa e via dicendo.

Il design dei personaggi è vario e piacevole, e i modelli poligonali sono sempre all'altezza della situazione.

A questo si vanno ad aggiungere le abilità speciali (capacità di passare inosservato utile per cogliere di sorpresa gli avversari, velocità fulminea e così via) e l'affinità elementale.

Come accade in diversi GdR, infatti, ogni personaggio di Inazuma Eleven è associato a uno degli elementi tra fuoco, vento, albero e montagna, che interagiscono tra loro con un meccanismo simile a quello della morra cinese. Il fuoco, per esempio, è debole contro la montagna ma forte contro l'albero.

Tenendo presente questo, una volta sul campo è necessario studiare la formazione ideale per far sì che i giocatori della propria squadra si scontrino più frequentemente con avversari legati a un elemento in svantaggio.

La cosa interessante è che, durante le partite, sfruttando il pennino è possibile (e necessario!) disegnare le traiettorie di corsa dei propri giocatori, in modo da portarli a intercettare i passaggi avversari o da costruire azioni perfette per concludere a rete.

Quando due giocatori avversari si incrociano, interviene la parte strettamente GdR, dov'è necessario scegliere il tipo di tecnica da utilizzare in base alla situazione. Un nostro difensore intercetta l'attaccante avversario? In questo caso è possibile scegliere se effettuare un semplice contrasto (meno efficace ma con una maggior possibilità di tenere palla in caso di successo) o una decisa scivolata (che una volta andata a segno allontana la palla da entrambi i giocatori).

Durante l'avventura si possono gustare numerose sequenze animate interamente doppiate in italiano.

A questa dinamica intrigante si vanno a sommare mille altri elementi, come l'equipaggiamento (capace di garantire bonus di vario tipo), le tecniche speciali, la fatica e gli oggetti di recupero.

Se siete appassionati di GdR, in sostanza, giocando a Inazuma Eleven vi troverete subito a vostro agio, respirando al tempo stesso una piacevole aria di novità. Peccato solo che l'intera esperienza, una volta compresi tutti i meccanismi, riveli la propria più grande debolezza: l'eccessiva semplicità.

Una volta apprese tutte le possibilità offerte dal gameplay, infatti, le partite diventano una questione puramente meccanica (seppur sempre molto divertente). Fortunatamente a tamponare questo difetto interviene la gran quantità di personaggi da trovare e reclutare nella propria squadra, elemento che aggiunge un pizzico di spirito "Pokémonesco" all'esperienza (per la serie "acchiappali tutti").

Anche se con un po' di ritardo, quindi, gli appassionati di GDR hanno finalmente la possibilità di godersi una delle tante serie di spessore nate su Nintendo DS, in attesa dei prossimi capitoli.

8 / 10

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Inazuma Eleven

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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