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The Witcher 2: Assassins of Kings

Senti una lama alla gola? È tornato Geralt!

Il livello di difficoltà che viene impostato a inizio partita modifica l'esperienza in modo sostanziale: stando sul facile il combattimento è quasi in stile hack'n slash, sebbene con un ritmo più blando. Alzando il livello, viceversa, si può fare ricorso a un approccio molto più tattico che fa uso di tutte le sfumature del combattimento basato sulle abilità che si sviluppano.

Le possibilità di Geralt, in questo senso, sono abbastanza ampie e si dividono in Tratti, Conoscenza e Abilità. L'esperienza che si ottiene salendo di livello può essere spesa per incrementare l'Addestramento, e quindi la salute e l'energia, oppure la Magia. L'Alchimia, e quindi le abilità nell'uso e nella distillazione delle erbe che si raccolgono, e infine nella maestria con la spada.

Proseguendo la quest abbiamo scoperto che l'esplorazione dell'ambiente paga in termini di segreti svelati, oggetti nascosti e anche boost temporanei alle capacità di attacco e difesa, che migliorano le prestazioni di Geralt nel combattimento.

Giunti nei pressi di un insieme di catacombe alla ricerca di tracce sui misteriosi delitti, abbiamo poi potuto apprezzare un aspetto che, pur senza esagerare in originalità, abbiamo apprezzato per il suo sapore in qualche modo "letterario".

Il modo di Geralt di esaminare il cadavere, le sue considerazioni sulla natura delle ferite e sullo stato del corpo, e infine le sue conclusioni sulla possibile spiegazione, ci hanno fatto pensare a una sorta di detective, uno Sherlock Holmes in chiave fantasy medioevale che ci è molto piaciuto, soprattutto per il modo in cui viene delineato il modo in cui l'eroe "lavora" al caso.

Dopo avere accumulato le informazioni necessarie siamo tornati sui nostri passi ripercorrendo la via verso Vergen, non senza avere affrontato sinistri spiriti delle tombe, qualche creatura arborea molto male intenzionata e l'immancabile ragno gigante.

Per consentire a tutti di giungere alla fine della quest, Geralt è stato un po' "aiutato" dagli autori ma il livello di sfida è comunque sembrato abbastanza consistente. Gli incantesimi, soprattutto quelli a base di fuoco, sono uno spettacolo sia di efficacia, sia dal punto di vista puramente estetico. Usarli è molto appagante e l'effetto è di quelli che esaltano.

Gli sviluppatori di parlano delle location del gioco.

Il prezzo da pagare in termini di risorse hardware, in ogni caso, non sarà troppo esoso: si parla di un processore dual core e di 2GB di RAM, ma non è ancora dato sapere se questa configurazione basterà per spingere il gioco al livello di dettaglio a cui lo abbiamo visto girare.

La data di uscita è comunque fissata per il 19 maggio, quindi non ci sarà troppo da aspettare. Non è prevista la localizzazione italiana per il parlato, ma solo per i sottotitoli, oltre che per manuale e scatola. Questo per via della mole enorme di linee di testo, cinque volte quelle del primo gioco. Infine, per non farci mancare proprio nulla, abbiamo chiesto a Tomasz le loro intenzioni a riguardo di un possibile arrivo del gioco su console. La risposta è stata fondamentalmente positiva, nel senso che l'interesse da parte del team c'è ed è concreto.

Tutto sta a vedere il modo in cui il prodotto verrà accolto. I presupposti per un successo ci sono, almeno da quello che si è visto. Per avere tutte le risposte non c'è che aspettare la recensione...

The Witcher 2: Assassins of Kings uscirà per PC il 19 maggio.

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Mike Ortolani

Contributor

Dopo un passato di musicista, incontra il buon Silvestri che lo coinvolge con Eurogamer. Mike ne è entusiasta, ma nel suo animo è ancora abbastanza sicuro di essere un musicista.

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