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Alice: Madness Returns

Il Paese delle Meraviglie ha ancora bisogno di voi.

Alice non è certo priva di esperienza per quanto riguarda il combattimento. Oltre al fidato coltellaccio, con cui può tagliuzzare i nemici, ha anche il suo cavallino di legno, che fa le veci di un martello gigante.

L'arsenale prevede anche una teiera (ovvero un lanciagranate), un macinapepe (la mitragliatrice) e un coniglietto a molla, che può essere usato per distrarre i nemici e che esplode a comando. La nostra eroina è perfino dotata di combo e schivate: beccati questo, Tim Burton!

Dopo le battaglie più importanti Alice può recuperare alcuni frammenti della sua memoria, dialoghi e flashback che la aiuteranno a capire cosa è successo. Non tutti i ricordi saranno delle stesse dimensioni, i più importanti vengono messi in atto in una specie di teatro delle marionette, che però non si è ancora visto da nessuna parte.

Care carte... Alice è pronta a farvi un mazzo così!

Madness Returns si colloca 11 anni dopo i fatti del primo capitolo. Dopo esser stata liberata dal manicomio di Rutledge, Alice viene mandata in cura da uno psichiatra londinese, ma la sua situazione mentale non sembra affatto migliorare, e questa sua ennesima ritirata nelle profondità del Paese delle Meraviglie non sembra destinata a finire bene.

Oltre alle carte e al Ruined, è stato possibile vedere un altro nemico ben più tosto dei precedenti, l'Executioner (anche questo lo potete vedere nel trailer). Si tratta di una carta più grande delle altre, armata di falce, che combatte roteando la sua lama un po' come faceva il Generale Grevious in Episodio III.

L'Executioner è quasi impossibile da affrontare per Alice, anzi diciamo che per la maggior parte del tempo dovrete limitarvi a fuggire, almeno finché non troverete un vecchio classico, il pezzo di torta con scritto "Mangiami". Ad ogni morso diventerete sempre più grandi, fino a sovrastare l'Executioner, che potrà solo mollare la falce e tremare di paura prima di essere schiacciato senza pietà sotto le vostre suole.

Madness Returns sembra fare affidamento su un gameplay molto familiare, che è un eufemismo per dire che non pare un capolavoro di originalità. Il suo destino quindi poggia interamente sull'abilita dello sviluppatore, Spicy Horse, di narrare una storia appassionante e su ciò che i designer sapranno fare con il Paese delle Meraviglie.

D'altra parte, American McGee's Alice è diventato un prodotto cult basandosi proprio su queste premesse, quindi è lecito dire che ha ottime possibilità di riuscita. Undici anni nel mondo dei videogiochi sono però un'era geologica: il mondo è cambiato, i giocatori sono cambiati e probabilmente American dovrà essere più convincente se vorrà farci capire che Alice ha imparato qualcosa da tutti questi anni di inattività.

In parole povere, Madness Returns sembra promettente, ma forse sarà meglio fare qualche ulteriore test psichiatrico prima del suo rilascio, che avverrà il 14 giugno.

Alice: Madness Returns sarà disponibile per PC, Xbox 360 e PlayStation 3.