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Gears of War 3

Abbiamo provato la beta multiplayer!

A differenza dei precedenti capitoli, nessuna arma a corto raggio può essere definita come "universalmente letale" se non a brevissime distanze, e questo costringerà inevitabilmente molti giocatori a cambiare il proprio stile di gioco per adattarsi a una realtà digitale fondamentalmente diversa rispetto al passato.

Tornando alle armi, la principale novità esaltata da questa beta, non posso negare di essere rimasto a bocca spalancata più di una volta, sia per la potenza offensiva di alcuni dei "nuovi giocattoli", ma soprattutto a fronte delle nuove strategie, sia solitarie che di gruppo, che permettono di adottare.

Il Digger Launcher, ad esempio, è in grado di raggiungere qualsiasi nemico, indipendentemente dal fatto che si trovi in copertura o meno; imbracciando quest'arma è infatti possibile sparare nel terreno una particolare creatura "abbracciata" a un esplosivo, il Digger per l'appunto, e osservarla mentre si fa strada nel sottosuolo per poi raggiungere il suo bersaglio e farlo a pezzi in un'esplosione tanto violenta quanto gratificante.

La beta propone un gran numero di elementi sbloccabili, legati alle attività più diverse, alcuni dei quali potranno essere trasferiti nel gioco finale.

Le variabili tattiche legate a quest'arma sono chiaramente molteplici e sono certo che già durante questa beta in molti troveranno il modo di sperimentare strategie al momento anche solo difficili da immaginare.

Al Digger si aggiunge poi il Retro-lancer, privo di motosega ma dotato di una baionetta con cui impalare i propri nemici, e il Sawed-Off Shotgun, un fucile a pompa privo di canne, letale a corto raggio ma del tutto inutile se utilizzato a una distanza dal bersaglio superiore al metro. Insomma, niente di particolarmente di rivoluzionario... ma in fin dei conti non era proprio questo che volevamo?

Al di là di questo uno degli elementi che salta più agli occhi è senz'altro l'ottimizzazione del comparto grafico; i modelli poligonali evidenziano una qualità sensibilmente maggiore rispetto al passato, e lo stesso dicesi per le cinque mappe proposte, non solo ricche di dettagli ma anche forti di una discreta interazione contestuale. Ad esempio in una particolare mappa, ambientata in uno stadio di football americano ormai devastato, è possibile sparare alle corde che sorreggono il tabellone del punteggio per farlo crollare su eventuali nemici sottostanti.

Piccoli aggiustamenti dunque, che pur non rinnovando in alcun modo l'esperienza, garantiscono quel qualcosa in più che mancava. Al di là di questo è inoltre importante sottolineare la varietà strutturale e stilistica delle quattro mappe disponibili (si passa da quello che sembra un avamposto nel deserto a un magazzino, per poi arrivare al sopracitato stadio), che pur non essendo particolarmente vaste (le dimensioni sembrano pressoché invariate rispetto a GoW2) risultano più che adeguate alla tipologia di guerra totale proposta da Epic.

Considerando la presenza di sole tre modalità (Deathmatch a Squadre, Guardiano e un impopolarissimo Re della Collina) e di quattro mappe in cui testarle, è ancora presto per sbilanciarsi su quello che potrebbe essere il destino di Gears of War 3, ma se il buongiorno si vede dal mattino, beh... ci aspetta un bel Settembre.

Gears of War 3 è previsto, in esclusiva su Xbox 360, a partire dal mese di Settembre.