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Giochi violenti, è di nuovo polemica

Un omicidio collegato ai videogiochi.

Il gruppo britannico che difende i diritti dei giocatori, Gamers' Voice, è insorto contro l'emittente britannica Channel 5, rea di aver messo in relazione un caso di omicidio con l'utilizzo di giochi violenti nel corso di una puntata della trasmissione The Wright Stuff.

La trasmissione avrebbe collegato ai videogiochi l'omicidio compiuto dal ventiduenne Leon Dunkley nell'ambito di una faida tra gang londinesi; per rafforzare l'ipotesi sarebbe stato mostrato un filmato di Modern Warfare 2.

"Niente di nuovo, le TV amano il sensazionalismo quando parlano di giocatori e di shooter", recita un comunicato di Gamer's Voice. "Invece di cercare le cause di questi terribili crimini, la gente preferisce puntare il dito sui videogiochi. Il medium è un bersaglio facile e sembra in grado di fornire spiegazioni sull'aumento di atti violenti".

"Gamers' Voice scriverà a Channel 5 e a Princess Productions (produttore di The Wright Stuff) per lamentarsi della mancanza di equilibrio nella presentazione dei contenuti. Inoltre cercheremo di capire perché sia stato mostrato il filmato di un gioco con rating 18+ alle 10.30 del mattino".

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Nicola Congia

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