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Dungeon Hunter Alliance

Quando Diablo incontra il Move.

Da avido giocatore di Diablo e Baldur's Gate, ho trascorso gli anni della mia giovinezza videoludica nella ferma convinzione che, per giocare come si deve un hack 'n' slash, nessuno potesse rinunciare a mouse e tastiera. Con l'avvento di Playstation 2 e di saghe quali Champions of Norrath scesi a patti con l'orgoglio, destreggiandomi tra dungeon e mostri inviperiti con il fido pad stretto tra le mani: nulla di ancora paragonabile all'accoppiata da PC, certo, ma niente che un po' di pratica non potesse rendere piacevole.

Capirete dunque il mio stupore quando, nel 2009, mi imbattei per la prima volta in Dungeon Hunter su iPhone: un titolo dichiaratamente Diablo-style, fatto di maghi, guerrieri, level cap e tonnellate di item da raccogliere, il tutto gestito esclusivamente dal touch system del dispositivo. Eresia? Un azzardo troppo grande anche per il gioiellino di Cupertino? Dati alla mano, anche in quell'occasione presi un abbaglio colossale e forse, se non faccio il mestiere di Micheal Pachter, un motivo ci sarà.

A due anni di distanza dall'esperienza mobile, Gameloft tenta l'assalto al PlayStation Network con DH Alliance, riedizione del suddetto action RPG che, al ragionevole costo di circa 13 euro, aggiorna le vesti dell'avventura originale condendo il tutto con alcune chicche appannaggio esclusivo dell'utenza Sony. Una riedizione che, almeno nei piani originali, si configura come un qualcosa in più di un banale porting ,e DualShock 3 alla mano, tutto sommato possiamo essere d'accordo.

L'immancabile magia del fuoco, l'ABC di ogni mago che si rispetti, si dimostrerà molto spesso utile per levarsi dagli impicci.

La meccanica di gioco non subisce sostanziali cambiamenti: il titolo Gameloft è il classico hack 'n' slash senza fronzoli, diretto come un pugno nello stomaco e dai ritmi serrati sin dalle battute iniziali. Nulla che non sia già stato visto in migliaia di altre occasioni, per carità, ma alla luce di un gameplay solido e strutturato, che ricalca con dovizia le orme dei big che lo hanno preceduto, questo non è affatto un male.

Si torna a dar la caccia a orribili mostri rintanati in caverne poco ospitali, a scalare alberi di crescita e guadagnare punti esperienza combattendo sul campo e a cercar armi e tesori dai poteri incredibili: queste e molte altre le side quest disponibili in un'avventura dal gustoso sapore di vendetta.

La narrazione, rimasta anch'essa inalterata, ruota intorno alla figura di un defunto monarca, tornato dal regno dei morti per vendicarsi della moglie che ha pensato di facilitarne il trapasso. Nei "panni" di una delle tre abusatissime classi disponibili (Mago, Guerriero e Ladro) sarà compito nostro portare in tavola questo gelido piatto, facendoci strada in un universo fantasy brulicante dei più disparati ostacoli.

Ma parliamo delle tanto chiacchierate novità previste per questa versione PS3. Il primo add-on di caratura è rappresentato da un impianto multiplayer per 4 giocatori, che ripropone l'avventura solitaria in un coinvolgente party tanto locale quanto online: i settaggi di gioco si dimostrano generosi, e permettono tra le varie cose di impostare un gap di livello massimo tra i personaggi (garantendo in questo modo una certa omogeneità tra le skill del quartetto combattente) oppure di creare configurazioni di gioco "ibride" - ad esempio, due giocatori sulla stessa console e i rimanenti in rete. Partite pubbliche, private o riservate ad amici, inutile dirlo, sono all'ordine del giorno.

Il trailer di lancio.

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Dungeon Hunter: Alliance

PS3, PlayStation Vita

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Alberto Destro

Contributor

Eterno Peter Pan intrappolato nel corpo di un trentenne, ha barattato la propria ombra per tastiera e controller. Il tutto per la gioia dell'adorata moglie, che si chiede cos'ha fatto per meritarsi un tale nerd.
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