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Come sarà la prossima Xbox?

Un'analisi del possibile hardware della “Nextbox”.

Il Power Mac G5 abbandonato nell'angoletto di una stanza, negli uffici di un noto sviluppatore inglese, sembrava aver visto giorni migliori. Quando il nostro collega del Digital Foundry lo vide nel lontano 2008, era già obsoleto e pieno di polvere. Ma era una macchina piena di storia: solo tre o quattro anni prima era arrivato in quell'ufficio in totale segretezza, poiché si trattava di uno dei primissimi kit di sviluppo per Xbox 360.

Recenti notizie provenienti da Develop suggeriscono che la battaglia delle piattaforme da gioco di prossima generazione stia ricominciando, e che il primo kit di sviluppo per la prossima Xbox sia stato già consegnato ai più importanti partner di Microsoft. Parliamo di Electronic Arts, che ovviamente ha subito smentito. Develop insinua anche che il nuovo hardware potrebbe essere rivelato all'E3, evento in cui Nintendo ha intenzione di svelare il suo contendente per il trono di console next-gen.

Recenti indagini suggeriscono che, nonostante la presentazione ufficiale della "NextBox" quasi certamente non avverrà in questo E3 ("tutte balle", ci ha detto in via informale un'importante fonte di Microsoft), il fatto che i dev-kit siano stati distribuiti potrebbe non essere così campato in aria. La compagnia ha anche assunto degli ingegneri di altissimo livello (ad esempio Corrinne Yu della 343 Industries) ed è difficile credere che uno staff di questo calibro stia lavorando sull'architettura di console già esistenti, quando il loro talento sarebbe meglio impiegato per pianificare il futuro delle tecnologie ludiche.

Comunque, questo non dev'essere in alcun modo interpretato come una prova che Microsoft abbia definito con precisione l'hardware per la sua prossima macchina, ma fa pensare a qualcosa di ancor più promettente, ossia che la nuova ondata di console non sarà realizzata in fretta e furia per accontentare il mercato, e che gli sviluppatori avranno parecchia voce in capitolo nella definizione delle specifiche e degli strumenti di sviluppo sin dagli albori della sua creazione... che si sta svolgendo proprio adesso.

Quindi, se Microsoft non ha ancora deciso il design definitivo del suo hardware next-gen, come può essere in grado di fornire già dei devkit? La risposta è nell'architettura di quell'impolverato Power Mac G5 di cui parlavamo prima. Il primo kit di sviluppo di Xbox 360 consisteva in una CPU G5 IBM POWER4 in congiunzione con una scheda video ATI X800, che poi venne rimpiazzata più avanti con un'altra della linea X1800/X1900, che rappresentava più fedelmente la performance definitiva della GPU Xenos. Anche se ci sono similitudini nell'architettura di base, questa configurazione aveva molte differenze se paragonata all'hardware definitivo utilizzato in produzione.

Tanto per cominciare, la CPU Xenon della Xbox 360 ha tre core a 3.2GHz e anche se le schede ATI fornite da Microsoft al posto dello Xenos avevano una potenza simile, non utilizzavano la configurazione eDRAM della console definitiva. Questi dettagli richiedono un'attenzione particolare da parte degli sviluppatori: elementi come il tiling sono difficili da emulare su un prototipo hardware come questo.

Microsoft aveva ordinato l'obbligo di 720p nativi con MSAA 2x nella lista delle caratteristiche tecniche preliminari, ma le differenze tra i prototipi dei devkit e l'hardware definitivo portarono titoli come Perfect Dark Zero e Project Gotham Racing 3 a girare a risoluzioni inferiori allo standard HD.

In breve, Microsoft aveva messo insieme una versione sostituiva della sua console, che tentava di avvicinarsi al design finale utilizzando dell'hardware in commercio che presentava la più alta compatibilità. Ciò rendeva lo sviluppo più agevole. Al tempo stesso le differenze tra l'hardware di sviluppo e la console effettivamente prodotta erano consistenti, quindi era impossibile che i giochi al lancio sfruttassero effettivamente il pieno potenziale della console.

Il problema del tiling aveva certamente un impatto: gli sviluppatori lavorarono dando per scontato che l'anti-alias venisse aggiunto automaticamente dallo Xenos, infatti uno dei punti più importanti sottolineati da Microsoft era che i giochi avrebbero girato a 720p con un minimo di 2x multi-sampling anti-aliasing. L'AA è effettivamente implementato nello Xenos ma, a causa della limitazione di 10MB di eDRAM, alcuni titoli al lancio come Perfect Dark Zero e Project Gotham Racing dovettero girare a risoluzioni inferiori allo standard HD per ottenere tale effetto.

Dobbiamo anche considerare che Microsoft fu costretta a far uscire l'Xbox 360 in fretta e furia per avere un vantaggio su PlayStation 3. Durante l'E3 del 2005, pochi mesi prima del lancio della console, molti dei giochi mostrati giravano sui Power Mac G5 forniti agli sviluppatori. E gira voce ancora oggi che uno dei giochi più impressionanti della presentazione richiese un overclock al core grafico del dev-kit, per farlo apparire abbastanza veloce e fluido da essere mostrato all'evento.

Ma stavolta le cose sono diverse. Nonostante l'arrivo del Project Cafe, Microsoft non ha alcuna fretta di lanciare la sua prossima generazione di console, che probabilmente arriverà nel 2014 (anche se alcune voci dicono che la compagnia sarà già pronta al lancio un anno prima). Certamente per portare la nuova macchina sul mercato non si andrà di fretta come l'ultima volta, occasione in cui Microsoft fu costretta ad accelerare i tempi dopo la dipartita della prima Xbox.

Nonostante sembri prematuro inviare i devkit adesso, quando il design dell'hardware è ancora in lavorazione, Microsoft ha le idee chiare sul livello di potenza che ci si aspetta dalla macchina definitiva. I costi saranno già stati definiti, mentre CPU e GPU potranno esser realizzate in determinate fabbriche dove i processi di lavorazione sono già ben noti.

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Richard Leadbetter

Technology Editor, Digital Foundry

Rich has been a games journalist since the days of 16-bit and specialises in technical analysis. He's commonly known around Eurogamer as the Blacksmith of the Future.

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