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Soul Calibur V

Un destino nebuloso.

Quando Namco Bandai ha annunciato Soul Calibur V, i fan della celebre saga di cappa e spada si sono divisi. Alcuni hanno gioito all'idea di poter tornare a incrociare le spade con personaggi carismatici all'interno di arene memorabili, mentre altri hanno tremato all'idea di un combat system sempre meno bilanciato e a una serie sempre più lontana dalla sua gloria passata.

Fortunatamente sembra proprio che il team di sviluppo sia conscio dei dubbi che attanagliano una buona fetta dei fan storici di Soul Calibur, al punto da mettere in discussione tutto ciò che è stato fatto con Soul Calibur IV per ascoltare i feedback della community.

Abbiamo avuto la possibilità di vedere una demo giocata di Soul Calibur V e, soprattutto, di scambiare quattro chiacchiere con il producer Hisaharu Tago, che ci ha spiegato chiaramente le intenzioni di Namco Bandai nei confronti della storica saga di combattimenti.

Ciò che abbiamo visto con i nostri occhi non ci ha particolarmente colpito, probabilmente perché si trattava di una demo palesemente messa insieme in fretta e furia solo per poter mostrare qualcosa di concreto.

Quando abbiamo chiesto a Hisaharu Tago di bilanciare meglio Kilik ha risposto che dobbiamo aspettarci una bella sorpresa.

I modelli poligonali dei quattro personaggi presenti (Mitsurugi, Siegfried, Patroklos e Pyrrha) erano stati rifatti da zero, ma tutte le texture utilizzate per rivestirli arrivavano direttamente dal capitolo precedente (per questioni di comodità, ci ha riferito Tago).

Le due arene presenti erano presenti puramente a scopo dimostrativo e anche il sistema di combattimento era ancora totalmente provvisorio. A cosa è servita la dimostrazione, quindi? In effetti dalla presentazione qualche informazione interessante è uscita fuori, in particolar modo riguardo all'effettivo desiderio di rivalsa del team di sviluppo.

Prestando orecchio alle critiche fatte dalla community a Soul Calibur IV, Hisaharu Tago ci ha rivelato l'intenzione del team di realizzare un gioco più rapido, incentrato principalmente sulle armi corte e sui combattimenti a distanza ravvicinata e dall'impostazione generalmente più realistica.

Purtroppo dobbiamo scordarci la bellissima intro personalizzabile di Soul Calibur per Dreamcast. In Soul Calibur V non ci sarà nulla di simile

In effetti il combattimento tra Patroklos e Pyrrha che si stava svolgendo in quel preciso istante sembrava confermare le parole di Tago, almeno fino a quando il buon Patroklos si è esibito in un colpo speciale a metà fra uno Shoryuken e una Ultra a caso di Super Street Fighter IV.

Probabilmente la nostra espressione perplessa ha costretto il producer a mettere le mani avanti, spiegando che l'intenzione del team è quella di recuperare le dinamiche dei Critical Edge (direttamente dal primissimo Soul Edge), devastanti colpi speciali molto simili alle Ultra di Street Fighter, utili per permettere di ribaltare l'andamento di uno scontro in qualsiasi momento. Proprio ciò che non avremmo voluto sentire.

Fortunatamente al momento è ancora tutto in fase di studio e bilanciamento, al punto che non è stato nemmeno deciso in che modo e quanto rapidamente si riempirà la doppia barra accanto all'energia di ogni personaggio.

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Soulcalibur V

PS3, Xbox 360

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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