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I Am Alive - hands on

Tante idee e pochi soldi…

Manca davvero pochissimo all'uscita di I Am Alive sul Marketplace Xbox Live e oggi, dopo aver giocato una lunga porzione del titolo Ubisoft, siamo qui per darvi le ultime impressioni prima dell'ormai imminente recensione.

I Am Alive è un gioco che, nel corso del proprio travagliato sviluppo, ha subito modifiche estremamente profonde, in particolar modo dal punto di vista del budget a disposizione del progetto, passato da quello di un titolo tripla A a qualcosa di ben più contenuto da rilasciare in formato digitale.

Mentre giocavamo la demo non abbiamo potuto fare a meno di chiederci cosa ci saremmo potuti trovare fra le mani se Ubisoft avesse deciso di trattare I Am Alive come un qualsiasi episodio della saga di Assassin's Creed, con un budget milionario e un tam tam mediatico da fare invidia ai più grandi successi cinematografici.

Anche la persona più debole può essere pericolosa con una pistola in mano e la paura nel cuore.
Abbiamo assistito a questa scena senza poter fare nulla, dall'altra parte di una vasta voragine. Atroce!

Tutti questi rimpianti nascono dalle ottime impressioni che questo interessante survival continua a farci, prova dopo prova, nonostante il drastico ridimensionamento a cui è andato incontro. In I Am Alive il giocatore vestirà i panni di un sopravvissuto a una catastrofe naturale che ha devastato il mondo che tutti noi conosciamo.

Sono ben pochi i dettagli sul cataclisma raccontati al giocatore, che inizia la propria avventura ai confini della città di Haventon nel disperato tentativo di ricongiungersi alla moglie e alla figlia dopo un viaggio durato un intero anno.

Fin dall'inizio ci si rende conto della gran quantità di idee e tocchi di classe con cui i programmatori sono riusciti ad arricchire l'esperienza, ma al tempo stesso si palesano anche tutti i limiti causati da un comparto tecnico mai all'altezza.

Attraversando il ponte che porta alla città, il primo dei tanti ostacoli che metteranno a dura prova le limitate capacità fisiche del protagonista, ci si rende subito conto di quanto ogni singolo elemento delle ambientazioni, per quanto apparentemente precario e instabile, sia statico quanto le fondamenta del Colosseo.

"Non possiamo fare a meno di domandarci come sarebbe stato I Am Alive col budget di un Assassin's Creed"

Anche quando ci si cala da un camion dei pompieri pericolosamente in bilico su un fiume in piena, non si ha mai la sensazione di precarietà che ci si aspetterebbe da una situazione di quel tipo, dettaglio che toglie al gioco gran parte della tensione. Nonostante questo, tuttavia, I Am Alive è in grado di coinvolgere grazie a una serie di trovate davvero succose e difficili da trovare in altri titoli simili.

Sotto certi aspetti sembra quasi di trovarsi di fronte a una versione più dinamica di Disaster Report, la serie Irem tristemente cancellata in seguito alla tragedia che ha colpito il Giappone qualche mese fa. Rispetto al gioco nipponico, tuttavia, questa volta la struttura è molto più vicina ad Assassin's Creed (in termini di dinamismo e di mobilità del protagonista) con più di un elemento derivato da Silent Hill, come ha giustamente fatto notare il buon Stefano nel suo precedente hands-on.

Ubisoft ci dà un corso di sopravvivenza accelerato per I Am Alive...

"L'atmosfera che si percepisce esplorando la città di Haventon ricorda in più di un'occasione quella della nebbiosa Silent Hill"

Non solo l'atmosfera che si percepisce esplorando la città di Haventon ricorda in più di un'occasione quella della nebbiosa Silent Hill, ma anche gli effetti sonori, il menu e la mappa sembrano prelevati di peso dalla celebre saga Konami.

Le similitudini, tuttavia, finiscono qui, perché nel titolo Ubisoft non si ha a che fare con inquietanti creature da incubo, ma gli unici "mostri" saranno gli esseri umani guidati dall'istinto di sopravvivenza e dall'improvvisa assenza di un qualsiasi tipo di società civile.

Dopo essere entrati in città, per esempio, ci siamo imbattuti immediatamente in un disperato qualunque fermamente intenzionato ad attaccar briga. Per liberarci di lui siamo stati costretti a ricorrere alla forza, prima puntandogli una pistola (caricata con un unico preziosissimo proiettile) e poi, dopo averlo fatto indietreggiare a suon di minacce, spingendolo in una voragine con un calcio ben piazzato.

Il filtro distorto e la particolare scelta cromatica cercano di mascherare almeno in parte gli evidenti problemi grafici.
Nel codice in nostro possesso, anche quando portavamo in spalla la bambina il machete rimaneva posizionato sulla schiena!

In I Am Alive la spietatezza e la misericordia si avvicendano con incredibile rapidità, ora facendoci uccidere a sangue freddo tre uomini appena incontrati (ma palesemente ostili), ora permettendoci di donare un preziosissimo kit di pronto soccorso a una madre disperata, per aiutarla a curare il figlio ferito.

Oltre agli sciacalli ed ai superstiti in difficoltà, in questo interessante titolo incontreremo anche persone qualunque concentrate unicamente sulla propria sopravvivenza, che eviteranno di attaccare il protagonista a meno che questi non manifesti ostilità nei loro confronti.

"Oltre agli sciacalli incontreremo anche persone qualunque concentrate unicamente sulla propria sopravvivenza"

Durante la nostra prova su strada abbiamo commesso l'errore di sottovalutare una signora anziana che ci minacciava con una pistola. L'arma ci spaventava, ma l'idea di poter recuperare qualche prezioso proiettile in un mondo pieno di pericoli ci ha spinti ad avvicinarsi cautamente pensando a una preda facile. Quando abbiamo sentito esplodere il colpo di pistola ci stavamo già accasciando a terra in fin di vita, a dimostrazione della brutale pericolosità del mondo apocalittico di I Am Alive.

Andando avanti con l'avventura abbiamo salvato una bambina minacciata da tre uomini armati, ci siamo rifugiati in un centro commerciale per sfuggire a una tempesta di polvere improvvisa e, tramite una trasmittente, abbiamo conosciuto un uomo che sfortunatamente non abbiamo avuto modo di incontrare a causa della conclusione della demo.

Vivendo una piccola parte dell'avventura, però, abbiamo particolarmente apprezzato il modo in cui il gioco riesce a trasmettere la tensione fisica derivata dagli sforzi del protagonista, costantemente alle prese con la fragilità del proprio corpo e con la sua apprezzabile normalità.

Ogni sforzo ha un costo evidente in termini di resistenza fisica e le conseguenze di eventuali infortuni si manifestano in un drammatico calo della resistenza e della mobilità. Per cercare di arginare i danni è possibile nutrirsi con le poche provviste che si trovano per strada, oppure contare su alcuni antidolorifici utili per stringere i denti e andare avanti fino a raggiungere un luogo sicuro dove riposare.

Le premesse per trovarsi tra le mani un'esperienza esaltante, quindi, ci sono tutte, nonostante il drastico ridimensionamento del progetto deciso da Ubisoft, tristemente sfociate in una realizzazione tecnica poco convincente. Per un giudizio definitivo, comunque, vi rimandiamo all'ormai imminente recensione.

I Am Alive sarà disponibile per Xbox 360 e PlayStation 3 a partire dal 7 marzo.

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I Am Alive

PS3, Xbox 360, PC

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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