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Total War: Shogun 2 - Fall of the Samurai - hands on

I samurai di Creative Assembly tornano alla carica!

Quando l'uomo con la katana incontra l'uomo con il fucile, l'uomo con la katana è quello che rischia decisamente di più e su questo anche Sergio Leone avrebbe di che convenire.

Se non siete d'accordo, il prossimo 23 marzo potrete sperimentare voi stessi cosa può succedere su un campo di battaglia quando la cultura dell'onore samurai incontra la praticità targata Winchester e Smith & Wesson che gli occidentali importarono a piene mani nel Giappone di fine diciannovesimo secolo.

Total War: Shogun 2 - Fall of the Samurai mette in scena la situazione politica e militare del Sol Levante tre secoli dopo le guerre feudali del periodo Sengoku che molti hanno apprezzato un anno fa in Total War: Shogun 2. Non si tratta di una vera e propria espansione ma di un titolo 'stand alone' che non necessita dell'originale per essere giocato: nel preview code in nostro possesso era disponibile solo il single player, tuttavia la campagna lunga che abbiamo affrontato è stata più che sufficiente a mettere in luce le innovazioni di questa nuova iterazione della serie Total War.

Lo sviluppo delle torri dotate di gatling, segna un'evoluzione netta tra il passato e il futuro dei campi di battaglia. Un assaggio di dove vuole arrivare Creative Assembly?
La mappa tattica giapponese è complicata dagli intrecci di alleanze militari. Il dualismo tra shogunato e impero permea tutta la diplomazia di questa espansione.

Dal punto di vista prettamente strategico, lo scenario di fondo della campagna tattica si discosta notevolmente dal tutti contro tutti ad alleanze variabili giocato in passato, che regolarmente ci lasciava da soli contro una legione di nemici coalizzati contro di noi. Ora la miriade di fazioni del gioco originale è spaccata a metà tra i lealisti all'Imperatore e i tradizionalisti che appoggiano il potente shogunato Tokugawa, che nella realtà storica emerse vincitore dalle guerre giocate in Shogun 2.

La situazione sulla mappa tattica è quindi estremamente frammentata, rendendo molto difficile la creazione di posizioni facilmente difendibili. Oltre a questo è importante, più che in altri Total War, coltivare alleati fedeli alla nostra causa che possano alleggerire la pressione sui nostri confini, creando occasioni di scontro in altre zone del Giappone.

"Non si tratta di un'espansione ma di un titolo che non necessita dell'originale per essere giocato"

Tale contesto subirà presto altri condizionamenti, dovuti all'arrivo delle potenze occidentali. Americani, inglesi e francesi saranno i partner bellici e commerciali delle fazioni in gioco e, a un certo punto della campagna, vi costringeranno a una scelta in grado di cambiare gli equilibri di una partita: restare fedeli alle tradizioni o cedere alle lusinghe della ricchezza e del progresso che ci permetteranno di dotare i nostri soldati di potenti quanto disonorevoli revolver a sei colpi?

Dopo il quarantesimo turno di una campagna lunga, diventa abbastanza chiaro che il progresso tecnologico rende quest'espansione molto più simile a Empire: Total War che non ai primi due Shogun. Nei precedenti titoli della serie il gioco di sasso, carta e forbici dovuto alla combinazione di fanti, arcieri e cavalieri, poteva permettersi alcune variazioni sui temi della guerra secondo Sun Tzu solo grazie all'utilizzo di eventuali unità speciali e dell'artiglieria.

Ora armi individuali sempre più potenti, artiglierie più raffinate e tecnologie innovative faranno quindi la differenza tra la vittoria e la sconfitta più di quanto non sia avvenuto in passato, rendendo l'esito degli scontri meno legato alla semplice superiorità numerica. Questo non andrà a condizionare solo quanto accade sui campi di battaglia tradizionali ma anche la marina, sia sulla mappa tattica che negli scontri dal vivo.

Nel primo caso, la più grossa novità riguarderà la possibilità di usare le navi più potenti per effettuare bombardamenti di porti, città e insediamenti o persino eserciti accampati presso la costa. Un bel passo avanti rispetto al semplice blocco portuale o alle operazioni d'incursione sulle rotte commerciali nemiche. Nel caso delle città meglio fortificate, sarà possibile rispondere adeguatamente al fuoco previa costruzione di batterie costiere in grado di interdire la zona alla marina nemica.

"La più grossa novità riguarderà la possibilità di usare le navi più potenti per effettuare bombardamenti di porti, città e insediamenti"

Dall'altro lato, cannoni sempre più potenti porteranno anche alla creazione di navi tecnologicamente evolute in fatto di protezioni, e nelle fasi finali della partita arriveremo a pilotare imbarcazioni a vapore con protezioni metalliche, vere e proprie antesignane delle corazzate del ventesimo secolo.

Gli assedi sono sempre un punto forte della serie: l'artiglieria non è così fondamentale come negli altri Total War, almeno nelle fasi iniziali di una partita.
Le battaglie navali sono spettacolari quanto tatticamente importanti: la marina assume sicuramente una valenza maggiore in questo titolo della serie Total War.

A un certo punto della campagna lunga di Total War: Shogun 2 - Fall of the Samurai, è essenziale controllare territori strategicamente importanti: la comparsa della ferrovia per tratti sempre più estesi darà infatti la possibilità di organizzare tradotte militari per raggiungere velocemente con truppe fresche zone di scontro sempre più remote. Un vantaggio fondamentale, considerando la morfologia lunga, stretta e montuosa dell'isola giapponese che costringe a lunghi trasferimenti da un capo all'altro della mappa.

Tutte queste innovazioni sono sicuramente benvenute in quanto in buona parte inedite nella serie Total War. Tuttavia, come ben sanno gli appassionati della serie, la superiorità militare necessaria a prevalere sugli avversari è difficile da mantenere quando è figlia di un cambiamento repentino.

Nelle fasi centrali e finali di una campagna, a prescindere dalla fazione utilizzata, la popolazione non vedrà mai di buon occhio la progressiva occidentalizzazione di persone ed economia. Prepararsi allo scontro cruciale con la fazione nemica e vedersi apparire quattro eserciti ribelli in altrettante zone remote dell'impero, può essere causa di eccessivi travasi di bile che la scelta del livello di difficoltà difficile di una partita non giustifica del tutto.

"Per quanto la diplomazia sia molto migliorata, risulta impossibile concertare attacchi e difese in tandem con i propri alleati"

Oltre a questo sembra permanere uno dei tipici difetti della serie: per quanto la diplomazia sia molto migliorata, risulta impossibile concertare attacchi e difese combinate dei propri territori in tandem con i propri alleati, una caratteristica fondamentale nell'economia di una campagna così complessa a causa delle due macrofazioni così frammentate sul territorio.

Quali effetti queste mancanze avranno sulla versione definitiva del gioco è tutto da vedere: per il resto, non ci sono infatti grossi cambiamenti rispetto alla meccanica di economia, sviluppo tecnologico, tratti familiari e abilità personali del nostro Daimyo.

Se avete adorato alla morte Shogun 2, e volete qualcosa di completamente diverso, tenetevi in caldo per la recensione definitiva di Total War: Shogun 2 - Fall of the Samurai. Se invece pensavate che Shogun 2 non innovasse a sufficienza nelle meccaniche del gameplay, argomento di cui abbiamo dibattuto nei commenti al Reloaded di Shogun 2 qualche settimana fa, la natura di espansione stand alone di questo titolo sarà sicuramente interessante da prendere in considerazione per contenuti e qualità degli stessi.

Il prezzo annunciato di 29 euro su Steam meriterà infatti un'attenta riflessione, non solo in relazione al valore della campagna single player ma anche in virtù dei contenuti multiplayer e delle battaglie storiche che andranno ad arricchire un'offerta comunque allettante.

Total War: Shogun 2 - Fall of the Samurai sarà disponibile per PC il 23 marzo.