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Ghost Recon: Future Soldiers - review

L'effetto Modern Warfare.

Anni fa, quando la sua piattaforma principale era ancora il PC, la saga di Ghost Recon si distingueva dagli altri giochi di guerra per un approccio realistico tale da rendere l'intera esperienza adatta principalmente agli utenti hardcore.

Nel corso degli anni la celebre serie Ubisoft basata sulla licenza di Tom Clancy ha subito un graduale processo di semplificazione e massificazione, che capitolo dopo capitolo l'ha avvicinata sempre più allo standard tanto amato dal grande pubblico.

Oggi, dopo tanti anni di assenza dalle scene, il ritorno dei Fantasmi con Ghost Recon: Future Soldiers ha il gusto di una resa alla globalizzazione del mercato, visto che l'esperienza messa in piedi dal team di sviluppo sembra più un riassunto di Modern Warfare che l'epico concentrato di azione, strategia e fantapolitica che i fan di vecchia data amano ricordare.

Il trailer di lancio di Ghost Recon: Future Soldier.

Future Soldiers mette i giocatori nei panni di una nuova squadra Ghost, rimasta orfana dei suoi membri storici e, di conseguenza, impegnata nella difficile impresa di non far rimpiangere la solida professionalità di Mitchell e compagni.

Rappresentando la guerra moderna e, soprattutto, una delle squadre speciali caratterizzate dai più evoluti dispositivi bellici in circolazione, questo titolo Ubisoft mette nelle mani dei giocatori un equipaggiamento fantascientifico a metà far il plausibile e l'improbabile.

Gran parte degli strumenti a disposizione dei Ghost, a partire dalla mimetica ottica in perfetto stile Crysis (o Predator, per i cinefili) fino ad arrivare al drone capace di cambiare configurazione in modo da spostarsi sia in volo che a terra e di emettere un devastante impulso sonico, non sfigurerebbero in pellicole di fantascienza tratte dai romanzi di Dick, piuttosto che da quelli del buon Clancy.

I sensori mostrano chiaramente i nemici e gli alleati, ma rendono difficile capire se un bersaglio sia nascosto dietro a un muro.

L'idea di traslare l'intera esperienza di qualche anno del futuro non è certo male, ma il problema è che nel metterla in atto Ubisoft sembrerebbe aver attinto a un'unica fonte: la trilogia di Modern Warfare.

Giocando la Campagna single player di Future Soldiers, infatti, in più di un'occasione ci si trova di fronte a sequenze che sembrano quasi clonate da quelle della popolare saga Activision, a partire dal tanto discusso attentato di Modern Warfare 3 ripreso con la telecamera da una delle vittime, fino ad arrivare a una missione in cui l'equipaggiamento elettronico va in tilt, costringendo ad affidarsi quasi unicamente ai propri sensi (se state pensando a Modern Warfare 2 avete colto nel segno).

Quando non ci si sente come se si stesse leggendo il Bignami di CoD, la sensazione predominante è quella di un freddo deja-vu, a patto che abbiate giocato almeno uno dei tanti giochi bellici degli ultimi anni. Nel tentativo di dare la propria interpretazione dell'argomento, Future Soldiers offre ai giocatori la solita manciata di missioni tratte dal corso di laurea "Gioco di Guerra Moderno I", che passa dall'infiltrazione tattica notturna a base di visori a infrarossi e fucili di precisione, per arrivare all'immancabile sequenza in elicottero nei panni dell'artigliere dal grilletto facile.

Il problema è che il titolo Ubisoft non riesce mai ad avvicinarsi alla qualità narrativa dei migliori titoli bellici in circolazione, da una parte per colpa della veste grafica poco esaltante, caratterizzata da una "recitazione" legnosa da parte dei protagonisti poligonali e da una serie di problemi tecnici più o meno evidenti (doppiaggio non sincronizzato col labiale dei personaggi, surreali compenetrazioni poligonali e texture generalmente di bassa qualità), dall'altra per una regia che raramente riesce a decollare e a pompare adrenalina nelle vene dei giocatori.

Su schermo sono sempre presenti elementi informativi di ogni genere.

Al di là dell'esperienza narrativamente poco esaltante garantita dalla Campagna, tuttavia, ci sono alcuni elementi che permettono a Future Soldiers di alzare la testa e di farsi notare. La caratteristica principale che ha sempre distinto la saga di Ghost Recon è quella del gioco di squadra. In Future Soldier i programmatori hanno infatti spinto l'acceleratore su questo elemento, facendo respirare molto più che in passato l'atmosfera del team affiatato sempre pronto ad agire come un sol uomo.

"Non vestendo più i panni del leader del gruppo, il giocatore si trova spesso a seguire le indicazioni del proprio superiore"

Non vestendo più i panni del leader del gruppo, il giocatore si trova spesso a seguire le indicazioni del proprio superiore, pur mantenendo una buona libertà di scelta sul fronte dell'approccio da seguire e dell'itinerario da percorrere all'interno delle ambientazioni più ad ampio respiro.

A prescindere dalla zona esplorata, che sia questa una desolata landa ghiacciata, l'interno di una nave rompighiaccio o un vasto accampamento nel bel mezzo del deserto, l'HUD mostra sempre su schermo l'obiettivo da raggiungere, lasciando poco spazio all'esplorazione e alla ricerca sul campo. Perfino quando la missione richiede di andare alla ricerca di un elemento di cui non si conosce l'esatta ubicazione, sullo schermo viene sempre indicato chiaramente il punto da raggiungere.

Questa mania di prendere a tutti i costi per mano il giocatore finisce col raffreddare l'esperienza, limitando l'immedesimazione e facendo sembrare la Campagna una sorta di film interattivo. Ed è un vero peccato, perché quando Ghost Recon: Future Soldiers si comporta da Ghost Recon, costringendo il giocatore a rallentare i ritmi per pensare una strategia con cui ottenere qualche risultato, la soddisfazione che si prova è davvero indimenticabile.

Prendiamoci i popcorn e prepariamoci alla visione di Ghost Recon: Alpha, il cortometraggio prequel da 23 minuti di Ghost Recon: Future Soldier.

Questi momenti coincidono con quelli in cui, per attraversare alcune sezioni dei livelli senza allertare i nemici, è necessario far collaborare l'intera squadra per eseguire gli spettacolari Tiri Sincronizzati. Tale dinamica permette, dopo aver individuato e segnato quattro bersagli (possibilmente sfruttando il già citato drone o gli utilissimi sensori "da lancio"), di far aprire il fuoco contemporaneamente a ogni membro del gruppo, in modo da abbattere le minacce silenziosamente e rigorosamente all'unisono.

"Andando avanti con il gioco ci si imbatte in situazioni in cui è possibile agire in modo pulito e silenzioso"

Andando avanti con il gioco ci si imbatte in situazioni in cui è possibile (ma non necessario) agire in modo pulito e silenzioso cercando di sfoltire le truppe nemiche un po' per volta, approfittando degli angoli ciechi delle pattuglie, dei momenti di distrazione dei singoli soldati o della posizione isolata di qualche militare particolarmente incauto.

Questo è il vero Ghost Recon ma sfortunatamente Future Soldier fa davvero poco per incoraggiare il giocatore ad affrontare le cose in questo modo. Salvo rari casi (in cui è tassativamente proibito far scattare l'allarme come nei più classici giochi stealth), essere scoperti vuol dire semplicemente vedersi costretti ad affrontare uno scontro a fuoco fuori programma, elemento che non va a influire sullo svolgimento della missione.

Le mappe multiplayer sono ispirate frammenti degli scenari della Campagna principale.

La punizione più grande per gli approcci Run and Gun è l'assegnazione di un minor numero di punti Ghost (utili per sbloccare gli obiettivi e qualche arma extra) a fine missione, neint'altro.

Le cose, ovviamente, cambiano in modo evidente nel momento in cui la Campagna si affronta in compagnia di uno o più amici. Pianificare ogni singola mossa assieme ai propri compagni di squadra può essere davvero esaltante, mentre eventuali assalti a mitra spianato si possono rivelare altrettanto divertenti, se accompagnati dai commenti senza senso lanciati in cuffia dai commilitoni.

La modalità cooperativa riesce a risollevare le sorti di una campagna altrimenti anonima, dando un senso a una modalità diversamente destinata ad essere abbandonata nel dimenticatoio dopo averla portata a termine a stento una sola volta.

Là dove il single player non brilla per la propria qualità, è sul fronte del multiplayer che Future Soldiers offre il meglio di sé. Al di là della Campagna Co-op che abbiamo già citato, infatti, segnaliamo la presenza della modalità Guerriglia, una sorta di Orda in salsa Ghost Recon dove i giocatori devono collaborare per difendere un obiettivo sensibile dall'attacco di ondate sempre più aggressive di nemici.

"Ghost Recon: Future Soldiers offre una serie di modalità competitive particolarmente interessanti"

Pur non aggiungendo nulla di nuovo alle rispettive controparti già viste in Gears, la Guerriglia di Future Soldiers richiede di ripulire e conquistare la mappa prima di difenderla, dettaglio piacevole che permette di avere un assaggio dell'ottimo (e purtroppo poco sfruttato) gameplay strategico di Ghost Recon, prima di vomitare tonnellate di piombo contro le ondate di invasori.

La particolare struttura del multiplayer premia il gioco di squadra. I lupi solitari faranno fatica ad adattarsi.

Oltre al multiplayer cooperativo, Ghost Recon: Future Soldiers offre anche una serie di modalità competitive particolarmente interessanti, che cercano di proporre una piacevole alternativa ai classici Death Match a squadre, Cattura la Bandiera e via dicendo.

La modalità Conflitto prende in parte spunto da Battlefield, gettando due squadre di massimo 6 giocatori all'interno di una delle 10 mappe disponibili, spingendole non solo ad accumulare il maggior numero possibile di uccisioni, ma incoraggiandole anche a portare a termine alcuni obiettivi sparsi per le ambientazioni.

La cosa interessante è che questi obiettivi non solo garantiscono punti utili a portare a casa la vittoria finale, ma offrono anche una serie di vantaggi tattici non indifferenti. Conquistando e difendendo un dispositivo EMP, per esempio, si può scatenare un impulso in grado di mandare temporaneamente in tilt i dispositivi tattici della squadra nemica, costringendo i rivali a combattere senza visori, sensori, mimetiche ottiche e, soprattutto, senza il fondamentale codice colore utile a distinguere al volo gli amici dai nemici.

La modalità Sabotaggio, invece, spinge le due squadre in campo a combattere per assicurarsi il possesso di una bomba inizialmente abbandonata al centro della mappa, per poi andarla a piazzare nella base avversaria vincendo il match.

Questa particolare struttura dona alle partite un ritmo piacevole, mantenendo sempre vivi gli scontri e spostando le zone calde del campo di battaglia da una base all'altra, con continui capovolgimenti di fronte.

"Il multiplayer è originale e interessante ma non è supportato da una realizzazione e da un bilanciamento adeguati"

Vediamo spiegato in questo video il multiplayer di Ghost Recon: Future Soldier.

La terza modalità è Esca, nella quale è necessario scoprire quale dei tre obiettivi all'interno della mappa sia quello reale, completandolo per aggiudicarsi la vittoria. Visto che i tre obiettivi sono strategicamente piazzati in zone della mappa lontane tra loro, le squadre devono decidere se muoversi in blocco verso ogni posizione per verificare rapidamente l'attendibilità dell'obiettivo, oppure se dividersi in due o più gruppi per coprire rapidamente un'area più vasta, salvo poi radunarsi all'istante dopo aver individuato l'obiettivo reale.

L'ultima variante multiplayer è quella chiamata Assedio, una sorta di versione competitiva della modalità Guerriglia dove non esistono rientri e dove una squadra deve difendere una posizione dagli assalti dell'altra.

Le idee che il team di sviluppo ha messo in pratica con il multiplayer di Future Soldier sono originali e interessanti, ma sfortunatamente non sono supportate da una realizzazione e da un bilanciamento adeguati.

Nelle partite multiplayer l'attacco corpo a corpo è praticamente inutile. Vista la sua lentezza è sempre consigliabile affidarsi alle armi da fuoco.

Il sistema di crescita dei personaggi è piuttosto basilare, visto che richiede semplicemente di accumulare punti per salire di livello e sbloccare, così, nuovi oggetti con cui personalizzare il proprio soldato.

"Il sistema di crescita dei personaggi è piuttosto basilare e il procedimento va avanti per inerzia"

Rispetto a quanto accade con altri titoli multiplayer online, però, il procedimento va avanti per inerzia e non riesce a mantenere alto l'interesse dei giocatori come sarebbe opportuno. A questo si vanno ad aggiungere alcuni problemi riscontrabili direttamente sul campo di battaglia, come la gestione discutibile dei respawn, le collisioni approssimative, il design poco convincente di alcune mappe e, soprattutto, lo scarso bilanciamento delle armi.

Esattamente come accade in Battlefield, nel multiplayer di Future Soldier quando si cade in battaglia si ha la possibilità di scegliere se rientrare alla base del proprio team (punti fissi della mappa che possono essere facilmente messi sotto assedio da un team ben organizzata), o se rinascere accanto a un compagno di squadra.

Nel cuore delle battaglie, tuttavia, il respawn di squadra viene spesso interdetto dal gioco per i motivi più disparati. Non si può rientrare accanto a un compagno se quest'ultimo è troppo vicino a un obiettivo, se è in una zona eccessivamente calda o se, attraverso qualche intervento specifico, il team avversario interferisce con l'operazione.

Future Soldiers è compatibile con i sensori di movimento sia su Xbox 360 che su PS3.

Il problema è che a causa del gran numero di paletti decisi dai programmatori, durante una partita capita fin troppo spesso di non poter rinascere accanto a un compagno, vedendosi costretti a percorrere porzioni più o meno grandi della mappa per tornare nel cuore dell'azione.

L'eccesso di prudenza dei programmatori, inoltre, non previene situazioni fastidiose come quella in cui si rinasce accanto a un compagno solo per venir eliminati immediatamente, vedendosi costretti ad aspettare qualche secondo extra per ripetere l'operazione.

"In alcune mappe la gestione dei respawn influenza profondamente lo stile di gioco delle due squadre"

Mentre in alcune mappe questa gestione dei respawn non si rivela essere un problema, in altre influenza profondamente lo stile di gioco delle due squadre, soprattutto quando gli obiettivi da raggiungere sono posizionati troppo vicino a una delle basi o in luoghi costantemente al centro di selvaggi scontri a fuoco a causa della conformazione del terreno.

Se a questo aggiungiamo il fatto che il bilanciamento delle armi lascia ancora a desiderare nonostante il lungo periodo di testing garantito dalla beta pubblica e, soprattutto, che le collisioni non sono sempre precise come dovrebbero (durante le nostre partite abbiamo spesso centrato i nostri bersagli alla testa senza ottenere alcun risultato), il risultato finale è un'esperienza potenzialmente molto divertente ma mai in grado di esprimere tutto il proprio potenziale.

La nostra video recensione di Ghost Recon: Future Soldier.

Per dovere di cronaca segnaliamo che durante le nostre sessioni di prova su Xbox 360 abbiamo riscontrato diversi fenomeni di lag e qualche problema di troppo con i server (tra migrazioni di Host e interruzioni improvvise delle partite), ma potrebbero essere inconvenienti legati alle fasi pre-lancio del titolo.

Alla luce dei fatti, Ghost Recon: Future Soldiers è profondamente influenzato dall'evoluzione recente dei giochi di guerra, dei quali segue ciecamente gli schemi narrativi. Le idee interessanti inserite dai programmatori all'interno del corposo multiplayer vengono ridimensionate da un design non sempre all'altezza, ma nonostante tutto l'esperienza finale risulta abbastanza divertente da far passare qualche ora piacevole con gli amici (soprattutto in co-op) o contro dei perfetti sconosciuti.

7 / 10

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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