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Castlevania Lords of Shadow: Mirror of Fate - preview

Quattro eroi, un vampiro, due dimensioni e mezzo...

Le console portatili di casa Nintendo si sono dimostrate negli anni uno degli habitat più proficui per la saga di Castlevania: quanti di voi ricordano ancora l'eccellente Aria of Sorrow per GBA o il più recente e altrettanto interessante Dawn of Sorrow per DS?

Messa su questi termini, l'arrivo di un nuovo insediamento della leggendaria saga Konami nell'ultima revisione dell'handheld di Mamma N non dovrebbe stupire più di tanto. Del resto, non furono proprio queste versioni "minori" a raccogliere alla perfezione il lascito di Symphony of the Night, il capitolo più amato dell'intero franchise nonché capostipite di quel cosiddetto effetto Metroidvania di cui tanto si è parlato negli ultimi dieci anni?

Dare vita a lunghe combo alternando attacchi leggeri e pesanti è la chiave del nostro successo. Proprio come accadeva in Lords of Shadow.

Contrariamente a quanto si possa pensare, tuttavia, l'annuncio di questo nuovo LoS - Mirror of Fate in esclusiva per 3DS è stato un colpo di scena al limite dell'inatteso. Considerando l'enorme successo raggiunto da Lords of Shadow su PS3 e Xbox 360 nel 2010, difficile immaginare un sequel di tale portata "intrappolato" nei pochi pollici che caratterizzano la piccolina di casa Nintendo.

Eppure la verità non è così lontana. Mirror of Fate rappresenta infatti uno dei due seguiti attualmente in cantiere presso gli uffici di Mercury Steam: il primo in esclusiva per 3DS, e il secondo previsto per le console da salotto, ancora totalmente avvolto nel silenzio. Se l'obiettivo dello sviluppatore spagnolo era generare un po' di sano hype, direi che c'è riuscito in pieno.

Dal punto di vista cronologico, Castlevania Lords of Shadow: Mirror of Fate si colloca 25 anni dopo gli eventi narrati in Lords of Shadow e nel suo secondo DLC, Resurrection. Dopo essere stato trasformato in vampiro dalla "giovane" Laura, figlia della terribile Carmilla, l'indomito Gabriel Belmont è passato dall'altro lato della barricata, assumendo l'identità del terribile Dracula.

Offuscato dall'odio e dal desiderio di vendetta, in special modo verso quella Confraternita della Luce a cui lui stesso apparteneva e che ha decretato il sacrificio dell'amata Marie, Gabriel/Dracula minaccia di distruggere il mondo alla guida di un potente esercito di creature demoniache. L'unica persona capace di fermarlo è un guerriero giovane ed abile chiamato Trevor: Trevor Belmont, per la precisione, quel figlio che Gabriel non ha mai saputo di avere.

"Mirror of Fate rappresenta uno dei due seguiti in cantiere presso gli uffici di Mercury Steam: il primo in esclusiva per 3DS, il secondo previsto per le console da salotto"

La direzione artistica del gioco è sì goticheggiante come tradizione vuole, ma appare piuttosto piatta e troppo generica.

Al di là di un plot piuttosto standard e privo di particolari acuti, almeno per quanto ci è dato di sapere, Mirror of Fate si discosta dal concetto di sequel più tradizionale (ruolo rivestito, presumibilmente, dal citato episodio per console casalinghe) per gettare luce su quattro "binari paralleli" alle vicende della saga originale.

Tale scelta narrativa si traduce nella presenza di quattro personaggi giocabili: l'eroe senza macchia e senza paura, il giovane Trevor, a cui si affiancano il celebre Alucard e l'ancor più leggendario Simon Belmont (protagonista del primo indimenticabile Castlevania). Pallottoliere alla mano, all'appello manca ancora il quarto eroe, non ancora annunciato dallo sviluppatore.

La breve demo disponibile presso lo show floor Konami ci ha permesso di capire come la nuova grafica in 2.5D e gli influssi di Lords of Shadow ne abbiano rimodellato il gameplay, con particolare attenzione alla sua controparte più offensiva. Sono bastati pochi scheletri agguerriti per accorgersi di come, con questo Mirror of Fare, Konami abbia drasticamente cambiato le carte in tavola.

Non solo frusta, insomma. Non può certo mancare l'arma più celebre di casa Belmont, anche se in questo frangente l'enfasi pare essere posta nella capacità di dare vita a potenti combo alternando i pulsanti di attacco leggero e pesante.

Diamo un'occhiata all'ultimo trailer dell'esclusiva 3DS.

"Non manca la frusta di Belmont, ma l'enfasi pare essere posta nella capacità di dare vita a potenti combo alternando i pulsanti di attacco leggero e pesante"

Un sistema di combattimento che per certi versi porta alla memoria action in terza persona quali Devil May Cry o God of War, arricchendo ulteriormente il tutto con nuovi attacchi e prese ravvicinate, che fanno da preludio a brutali esecuzioni specifiche per il nemico agguantato.

Ogni personaggio, inoltre, potrà vantare stili e attacchi differenti, conferendo una maggiore varietà all'intera azione di gioco. Azione che alterna al combattimento serrato la classica esplorazione dei livelli, progettati con cura sapiente e valorizzati appieno dal peculiare stile a metà tra le due e le tre dimensioni che caratterizza l'IP.

Tra le novità del sistema di combattimento spicca la possibilità di afferrare il nemico ed eliminarlo brutalmente in un sol colpo.

Sconfiggere mostri ed esplorare location "segrete" permetterà ai nostri eroi di guadagnare nuove abilità, tanto offensive quanto "magiche", che torneranno piuttosto utili in questa gita nel castello degli orrori.

L'incedere del giocatore, bidimensionale come nei vecchi Castlevania, sarà un alternarsi di schivate, salti (singoli o doppi) e parate, più vicino (mancanza di una dimensione a parte) a quanto visto in Lords of Shadow rispetto ai classici orientali 2D. Il risultato appare convincente, seppur la nostra veloce prova sul campo ci abbia dato soltanto un rapido assaggio superficiale.

Altro aspetto piuttosto interessante sarà l'integrazione delle feature più tecnologiche del Nintendo 3DS all'interno del gameplay. Lo schermo touch, stando a quanto riferito, verrà usato in maniera intelligente, permettendo ad esempio di prendere appunti direttamente sulla mappa di gioco (una chicca nota ai possessori di uno dei vari Zelda per DS). Si vocifera anche un supporto a Spot e Street Pass per lo scambio dei dati, anche se al momento non ci è dato di sapere molto altro.

Nuove meccaniche di gioco a parte, in molti si sono chiesti come l'introduzione delle nuove visuali poligonali e l'utilizzo dell'effetto 3D possano giovare effettivamente al franchise.

"Lo schermo touch verrà usato in maniera intelligente, permettendo ad esempio di prendere appunti direttamente sulla mappa di gioco"

Così di primo impatto, la grafica di MiF appare appena discreta, con sprite grossolani e poco rifiniti che vanno a braccetto con una tradizionale direzione artistica dark-goticheggiante un po' troppo generica e mai particolarmente ispirata. Certo, il level design - per quel poco che siamo riusciti a vedere - non sembra affatto tradire le proprie gloriose origini, ma serve ancora parecchio lavoro per ricreare un'atmosfera corretta e peculiare.

Un Belmont non è un vero Belmont se non ha una frusta. Enorme.

Discorso diverso sul versante più schiettamente tecnologico, che si dimostra complessivamente affidabile già in questa build iniziale: le ambientazioni fanno un buon uso della profondità tridimensionale, le animazioni sono incredibilmente fluide e il livello di dettaglio tanto dei personaggi principali quanto delle varie location è davvero significativo.

Mirror of Fate si presenta dunque come un titolo intrigante, seppur ancora parzialmente acerbo. Il suo gameplay bidimensionale contestualizzato in un ambiente 3D si preannuncia interessante, così come la commistione delle meccaniche di gioco che attingono dal recente e mai troppo lodato Lords of Shadow (soprattutto per la parte offensiva) e dalla tradizione bidimensionale made in Japan.

Quattro diversi personaggi giocabili, alcuni dei quali già nei cuori di moltissimi giocatori da un paio di generazioni, non bastano però a dissipare alcuni dubbi su una direzione artistica al momento un po' troppo anonima e un comparto grafico che, animazioni e 3D a parte, zoppica vistosamente.

Le premesse per fare bene non mancano, anche se c'è ancora parecchio lavoro da sbrigare per fare di Castlevania Lords of Shadow: Mirror of Fate un titolo dello stesso calibro dei già citati capolavori portatili per GBA e DS: ma con Mercury Steam alla guida del timone, tutto sommato, possiamo essere ottimisti.