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Tales of Graces F - review

L'amicizia sopra ad ogni cosa.

Manca ancora un mese all'uscita europea di Tales Of Graces F, ennesimo episodio della ricca saga di Tales Of, ma grazie all'efficienza di Namco Bandai Italia abbiamo avuto la possibilità di mettere le mani in largo anticipo sulla versione finale del gioco.

In realtà Tales Of Graces F non è un gioco completamente nuovo, visto che si tratta di un titolo già apparso tempo fa su Nintendo Wii ma mai arrivato in Occidente. In occasione del lifting in HD avvenuto con questa nuova incarnazione PS3, noi giocatori occidentali possiamo finalmente mettere le mani su un titolo tanto classico quanto intrigante.

Ai fan dei GdR giapponesi l'attuale generazione ha regalato un gran numero di perle, in particolar modo su Nintendo Wii. La PS3 e l'Xbox 360, dal canto loro, hanno goduto di un numero nettamente inferiore di JRPG, dettaglio che rende l'arrivo di Tales Of Graces F su PS3 una vera manna dal cielo.

il filmato introduttivo mostra i personaggi principali sia da piccoli che in versione adulta, rovinando alcune sorprese del gioco.
Gli attacchi speciali sono caratterizzati da una dose generosa di effetti grafici.

Il fatto di trovarsi di fronte a un prodotto così legato alle tradizioni del genere non potrà che rendere felici gli appassionati, che ritroveranno in questo titolo Namco Bandai tutti gli elementi classici della saga a cui appartiene, sapientemente affiancati da piacevoli novità

La trama del gioco ruota attorno alle avventure dei fratelli Asbel e Hubert Lhant e dei loro amici, presentati al giocatore attraverso una lunga sezione che segue l'infanzia dei personaggi e gli eventi che li porteranno a dover affrontare la difficile Quest principale.

Il fatto di passare le prime ore in compagnia dei giovanissimi protagonisti in una sorta di lungo tutorial rende i personaggi molto più vivi e convincenti di quanto non sarebbero stati se, seguendo il metodo narrativo tradizionale, la loro infanzia fosse stata descritta attraverso rapidi flashback o tediose linee di testo.

Grazie a questo approccio narrativo atipico, quindi, il giocatore si avvicina agli interpreti principali della storia di Tales of Graces in modo più naturale, scoprendone ansie, paure e ambizioni. Il fatto di vivere in prima persona gli eventi che non solo cambieranno la vita di ogni membro del gruppo, ma che andranno a influenzare profondamente anche le sorti del mondo del gioco, poi, non fa altro che rendere le fasi successive ancor più coinvolgenti.

"Si passeranno le prime ore in compagnia dei giovanissimi protagonisti, in una sorta di lungo tutorial"

Al di là della componente narrativa piacevolmente atipica, Tales Of Graces F si distingue per altri elementi interessanti che, pur non stravolgendo le dinamiche classiche della serie, garantiscono quel pizzico di varietà che non fa mai male.

La prima variante va a toccare il sistema di combattimento, sempre in tempo reale ma con la Chain Capacity (CC), ovvero la capacità di connettere a piacimento sequenze più o meno lunghe di attacchi, sostituita al classico Mana. La CC si ricarica semplicemente smettendo di attaccare e concentrandosi sulla difesa, sfruttando l'utile schivata per mandare a vuoto gli affondi nemici guadagnando allo stesso tempo una posizione vantaggiosa sul campo di battaglia.

Vediamo una battaglia nel deserto in questo filmato di gameplay.

Attraverso la CC si possono legare tra loro gli attacchi base eseguibili con il tasto X (chiamati A-Artes), oppure gli attacchi più potenti associati al tasto Cerchio (le cosiddette B-Artes). Concatenare gli attacchi è estremamente semplice, visto che attraverso un pratico menu è possibile creare le proprie combo attivabili premendo il tasto dell'attacco assieme a una direzione specifica dello stick analogico sinistro.

Nonostante l'Intelligenza Artificiale dei membri del party sia stata realizzata con una certa cura, il fatto di poter cambiare in qualunque momento l'eroe controllato dal giocatore con un semplice tocco del pad direzionale è un'opzione rassicurante e che, oltretutto, permette di impostare strategie complesse da sfruttare contro i boss più avanzati.

"In qualunque momento sarà possibile cambiare l'eroe controllato dal giocatore con un semplice tocco del pad direzionale"

Se nelle prime fasi di gioco questo accorgimento si rivela pressoché inutile a causa della scarsa difficoltà degli scontri, nelle fasi inoltrate dell'avventura (in particolare contro alcuni bastardissimi boss) è fondamentale per gestire al meglio il gruppo e sfruttarne a dovere le abilità.

Sfortunatamente, come accade nella maggior parte dei JRPG, anche questo Tales Of richiederà molto backtracking per essere portato a termine.
L'unico personaggio in grado di concatenare le A-Artes con le B-Artes è Asbel, il protagonista, con risultati a dir poco devastanti.

Abilità che possono essere apprese attraverso un sistema di crescita dei personaggi che ricorda vagamente quello degli Esper di Final Fantasy VI. In pratica, affrontando l'avventura si sbloccano titoli di vario genere, che possono essere equipaggiati ai singoli personaggi.

Ad ogni titolo sono associate abilità attive e passive, che vengono lentamente imparate affrontando combattimenti e accumulando esperienza. Una volta completati tutti i livelli e ottenuti tutti i bonus alle caratteristiche e le tecniche speciali (o anche prima, se lo si desidera), basta equipaggiare un altro titolo per assorbirne le caratteristiche seguendo il medesimo procedimento.

Il sistema incoraggia l'assimilazione del maggior numero possibile di abilità, invitando a sperimentare per trovare le combinazioni più adatte al proprio stile di gioco. Va detto che, in effetti, a seconda delle tecniche e dei bonus assimilati l'approccio ai combattimenti si modifica in modo abbastanza evidente, invogliando a cambiare frequentemente i titoli e a girarli fra i vari personaggi.

Lasciandosi alle spalle il sistema di combattimento non resta che parlare delle meccaniche chiamate Dualize ed Eleth Mixer. La prima rappresenta il sistema di crafting del gioco, permettendo in sostanza di combinare più oggetti per ottenerne di nuovi (cibo, pozioni e via dicendo) o, nel caso di armi e armature, per accumulare bonus di vario genere e rendere l'equipaggiamento sempre più utile ed efficace in battaglia.

L'Eleth Mixer, invece, permette di creare da zero nuovi oggetti, a patto di averli già ottenuti almeno una volta. Il processo di creazione è più o meno lungo a seconda delle caratteristiche dell'oggetto desiderato e, soprattutto, è legato a due indicatori che ne limitano le potenzialità. Più si utilizza il Mixer, però, più i suoi indicatori aumentano, rendendo possibile la creazione di oggetti più potenti con una frequenza maggiore.

Sul fronte del gameplay puro, quindi, Tales Of Graces F è un gioco particolarmente piacevole e caratterizzato da alcuni elementi in grado di movimentarne la natura altrimenti troppo classica. Le cattive notizie, però, arrivano dal comparto tecnico, generalmente sottotono su ogni fronte.

"Tales Of Graces F è un gioco piacevole e caratterizzato da alcuni elementi in grado di movimentarne la natura altrimenti troppo classica"

La battaglia con Major Victoria ci mostra che il sesso debole non è poi così debole.

La colonna sonora, pur mantenendo la firma storica del filone dei Tales Of, non riesce mai ad emergere, rivelandosi nella maggior parte dei casi troppo generica per un prodotto tanto caratterizzato. Allo stesso tempo il doppiaggio, disponibile unicamente in Inglese, offre voci spesso mal distribuite e interpretazioni mai all'altezza.

Sul fronte grafico la situazione è molto simile, principalmente a causa delle origini del gioco. Trattandosi di una produzione nata inizialmente su Wii, la veste grafica non presenta mai soluzioni particolarmente impressionanti e nonostante il trattamento HD riservato a questa nuova incarnazione, le texture risultano spesso troppo stiracchiate. A conti fatti il comparto visivo si salva solo grazie all'ottimo design generale, capace di catturare l'occhio del giocatore nonostante le sbavature tecniche.

Tales Of Graces F è una piccola perla per gli appassionati di GDR nipponici, che occupa un posto di rilievo nella nostra personale classifica dei Tales Of. Il voto che potete leggere qui sotto è dedicato principalmente a quel tipo di pubblico, capace di chiudere un occhio di fronte a qualche difetto tecnico di troppo pur di godersi un'esperienza vecchio stile longeva e appassionante. I giocatori che non vivono di JRPG, dal canto loro, lo giudicheranno solo un buon titolo senza troppe pretese.

8 / 10

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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