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Retro/Grade - review

Uno sparatutto che si gioca con una chitarra!?

Alzi la mano chi di voi non ha mai giocato a uno sparatutto orizzontale con una chitarra! Bene, bravi, vedo che tutti avete alzato le vostre zampette. Il sottoscritto invece l'ha giocato, dal primo all'ultimo minuto (o forse in questo caso sarebbe meglio dire dall'ultimo a primo).

Ma a chi verrebbe mai l'idea di realizzare un videogioco dove bisogna recuperare i proiettili lanciati e schivare i nemici con una chitarra? Ebbene, sembra che a qualcuno nel team di 24 Carat Games sia venuta questa brillante ispirazione nel lontano 2007 e, dopo aver creato un prototipo del gioco nel 2008 per PC, ha deciso di ampliare il suo studio e cominciarne lo sviluppo vero e proprio.

Dopo quasi cinque anni, dunque, ecco arrivare questo interessante progetto su PlayStation 3 dove, grazie alla vostra polverosa chitarra (ammettetelo, da quanto tempo è che non la utilizzate?), dovrete affrontare il gioco dalla fine all'inizio a tempo di beat elettronici evitando raggi laser, buchi gravitazionali e… recuperare i proiettili che avete sparato!

La grafica di Retro/Grade è colorata e piena di effetti luce. Sotto questo punto di vista, gli sviluppatori hanno svolta un ottimo lavoro.

Cominciamo la nostra recensione sottolineando che Retro/Grade è comunque fruibile anche col classico DualShock 3, ma oltre a rendere l'esperienza estremamente più facile alla fine si dimostra solo un buon esercizio per il vostro pollice sinistro. Tutti coloro invece che possiedono una plasticosa chitarra (quelle di Guitar Hero, Band Hero e compagnia bella vanno benissimo), leggano con attenzione i paragrafi sottostanti perché ne leggerete delle belle.

Chitarra alla mano, non passeranno che cinque secondi dopo aver avviato il gioco che già vi ritroverete nel menu di Retro/Grade. Il team Americano, infatti, sotto questo punto di vista ha ridotto all'osso i tempi di caricamento e senza alcun dubbio ci i troviamo di fronte al titolo che richiede meno tempo per essere caricato su una PS3.

Dopo aver dato una leggera ritoccatina alle dimensioni dello schermo (a mio modesto parere operazione essenziale per questo gioco), ci verrà chiesto di provare il tutorial, che ci introdurrà le caratteristiche base del gameplay.

L'azione si svolge in scenari 2D dove dovremo pilotare la nostra navicella che scorre automaticamente da destra verso sinistra. Potremo muoverci solo dall'alto verso il basso e viceversa lungo delle linee che variano a seconda della difficoltà scelta (ce ne sono ben sei, adatte a tutti i tipi di giocatori). Ogni linea rappresenta un tasto della chitarra e ogni volta che apparirà un proiettile dovremo premere il tasto del colore corrispondente per "riprendercelo".

"Retro/Grade è comunque fruibile anche col classico DualShock 3"

Molto più facile a farsi che a dirsi, almeno ai livelli di difficoltà più bassi. Sui due angoli superiori dello schermo troviamo una barra che indica l'energia della nostra navicella e una seconda che ci permette, tirando il tremolo della chitarra o premendo il tasto cerchio, di riavvolgere il tempo per ovviare agli errori che ogni tanto commetteremo. Non essendo infinita, questa barra potrà comunque essere ricaricata raccogliendo degli speciali proiettili evidenziati da un bagliore luminoso.

Qui è da dove tutto ha inizio! Avete sconfitto il boss finale e vi apprestate a guardare i titoli di coda...

Infine, sempre raccogliendo un certo numero dei proiettili di cui sopra, potremo attivare il moltiplicatore che, oltre a trasformare lo schermo in una coloratissima gioia per gli occhi, farà schizzare verso il basso il nostro punteggio. No, non c'è nessun errore di battitura: in Retro/Grade dovremo realizzare il punteggio più basso che possiamo per scalare le classiche online!

Naturalmente sullo schermo non saremo da soli, e anzi avremo a che fare con una moltitudine di nemici, ostacoli e boss. I proiettili nei nemici arriveranno da dietro la nostra navicella e sarà quindi nostro compito evitarli. A complicarci ulteriormente le cose ci saranno dei simpatici buchi gravitazionali che ci attireranno verso di essi, facendoci perdere energia vitale nel caso cadessimo dentro. Chiudono la lista delle "cose da evitare" le ondate verticali di proiettili, dove dovremo posizionarsi sulla linea del colore che non compare nell'onda.

I boss, infine, non saranno un grande ostacolo non appena prenderemo dimestichezza coi controlli. Ne incontreremo tre durante il gioco e, a parte il secondo, non danno tantissimi problemi (almeno non nei livelli di difficoltà più bassi).

I livelli che compongono la modalità campagna di Retro/Grade sono dieci in totale, ma una volta che li completati potremo virare sulle moltissimi sfide che gli sviluppatori hanno preparato per noi. Ce ne sono oltre 70 e per essere completate richiederanno degli obbiettivi specifici.

A rendere le cose ancora più difficili, i ragazzi di 24 Carat Games hanno inserito delle regole diverse e ci ritroveremo quindi a pilotare la nostra navicella in modalità specchio, oppure senza la possibilità di riavvolgere il tempo, o ancora a dover completare i livelli con i colori dei proiettili che cambiano continuamente colore.

Questo boss vi darà molto filo da torcere. Prestate attenzione anche ai buchi gravitazionali!

"In Retro/Grade dovremo realizzare il punteggio più basso che possiamo"

Completando queste sfide (che si rifanno ai livelli della modalità principale, musiche comprese), sbloccheremo disegni p reparatori, nuove navicelle e molto altro. Questa aggiunta di sfide extra è senz'altro benvenuta e ci terrà impegnati per parecchie ore per sbloccare tutti i bonus.

Passiamo ora a descrivere il lato tecnico di questa produzione, che sfoggia un frame rate inchiodato a 60fps, colori brillanti e controlli precisi sia che si giochi con un DualShock 3 che con una chitarra. I paesaggi di sfondo ai livelli non sono nulla che possa raggiungere la parola "arte", ma le colorate animazioni dei palazzi e lo stesso pilota che muove la testa a tempo di musica sono dei piccoli tocchi di classe che abbiamo molto apprezzato.

Sul fronte sonoro troviamo invece, per chi ha la fortuna di possedere un impianto, uno strabiliante Dolby Digital a 5.1 canali. A tutti gli altri consiglio vivamente di giocarci con un buon paio di cuffie: senza di esse infatti è un po' come guardare una puntata di Beautiful senza la vostra cara nonnina.

La colonna sonora, elemento fondamentale di questo titolo, è stata realizzata dall'artista "Nautilus" e strizza l'occhio all'elettronica e allo stile 8-bit. Non ci troviamo di fronte a nulla di eccezionale ma gli amanti del genere apprezzeranno questi brani che comunque si sposano bene col le ambientazioni futuristiche del gioco.

È tempo dunque di tirare le somme di questo Retro/Grade che, se ancora non l'aveste capito, è una piccola ventata di aria fresca in un oceano fatto di FPS e sparatutto.

"Gli abbonati al PlayStation Plus potranno scaricare Retro/Grade gratis per due settimane"

Se siete possessori di una chitarra l'acquisto è quasi obbligato, a patto però che la musica elettronica sia di vostro gradimento (ah, e per coloro che se lo stessero domandando, niente "tunz tunz" estremi). Come detto qualche paragrafo sopra, però, il titolo si lasca giocare anche con il classico controller ma rende l'esperienza più facile e molto meno appagante.

Anche la cifra che dovrete sborsare (fissata a €9.99) è decisamente in linea con la qualità del prodotto, quindi pollice in alto per il prezzo. Gli abbonati al PlayStation Plus potranno invece scaricare Retro/Grade gratis per due settimane: in tal caso dategli quindi un'occhiata anche se non siete amanti del genere.

Al lancio sarà disponibile anche un bundle a prezzo scontato che include la colonna sonora, ma se siete solo interessati a quest'ultima potrete tranquillamente acquistarla separatamente. I prezzi al momento non sono stati comunicati per il mercato europeo ma oltreoceano è disponibile per 15 dollari, mentre la colonna sonora è venduta a 5 dollari.

8 / 10

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A proposito dell'autore
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Manuel Stanislao

Contributor

Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.

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