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Dust: An Elysian Tail - review

Bello, ma non abbastanza.

Da qualche giorno è disponibile per il download su Xbox LIVE l'interessante e artisticamente splendido Dust: An Elysian Tail, gioco bidimensionale che strizza l'occhio agli action a scorrimento e, in maniera mai troppo approfondita, ai più classici dei Metroidvania.

Il primo impatto con questo gioco è incredibile. La qualità della caratterizzazione artistica e delle animazioni è tale da far passare ogni altro aspetto in secondo piano, colmando gli occhi con immagini pulite, nitide e colorate, sostenute da una fluidità difficilmente riscontrabile in altre produzioni dello stesso calibro.

Dopo aver superato i primi minuti di shock e aver fatto ripartire il cervello, tuttavia, ci si rende subito conto di avere a che fare con un gioco potenzialmente splendido ma sfortunatamente mai in grado di compiere quel passo in più capace di farlo diventare imperdibile.

Il design generale ricorda in parte Rayman, in parte Muramasa e in parte Dofus. Il risultato finale è davvero ottimo.
Le ambientazioni, tutte disegnate in modo magistrale, di distinguono per una certa varietà.

Nella maggior parte dei casi il coito interrotto è provocato da piccole sciocchezze, ulteriore motivo di rimpianto per una clamorosa occasione sprecata.

La storia di Dust: An Elysian Tail ruota attorno all'abusato filone dell'amnesia, con l'eroe di turno impegnato ad attraversare ambientazioni piene di mostri con l'unico obiettivo di trovare la scintilla in grado di riordinare un cervello in evidente stato confusionale.

In questo suo (mai troppo) difficile viaggio, il protagonista è accompagnato da una magica spada parlante e da un animaletto incantato che sembra uscito direttamente da un episodio di My Little Pony, con tanto di occhioni alla Bambi e vocina da amante dell'elio.

Questo terzetto male assortito è in grado di dar vita a una serie di attacchi particolarmente letali, facilmente eseguibili attraverso combinazioni più o meno lunghe dei tasti X e Y. L'impostazione del sistema di combattimento ricorda, in versione notevolmente ridimensionata, quella della serie The Dishwasher, con l'unica differenza che in questo caso il livello di difficoltà dell'esperienza è drasticamente più accessibile.

"I combattimenti di Dust: An Elysian Tail non riescono mai a provocare scariche di adrenalina"

La varietà delle combo a disposizione, inoltre, non può neanche lontanamente competere con quella della saga appena citata, rivelando un'anima action gradevole, divertente ma mai abbastanza approfondita da soddisfare i palati fini del genere.

Proprio a causa del ridotto numero di combo a disposizione, complice anche l'aggressività mai troppo spinta dell'IA nemica, i combattimenti di Dust: An Elysian Tail non riescono mai a far correre gelide scariche di adrenalina lungo la schiena di chi impugna il joypad, trasformando ogni sessione di gioco in una piacevole scampagnata di salute.

Il concetto di base è molto semplice: in sostanza si deve cercare di portare a segno il maggior numero possibile di attacchi in sequenza senza essere colpiti dalle risposte nemiche, facendo così aumentare il contatore delle combo per moltiplicare punti ed esperienza.

Per evitare di essere colpiti dai pochi attacchi che le creature nemiche indirizzano nei nostri confronti possiamo contare su un'utile schivata, eseguibile anche in volo, oppure su una sorta di parry eseguibile opponendo con il giusto tempismo un proprio attacco a un colpo nemico.

In questa dinamica si inseriscono gli attacchi a distanza di Fidgit, la pelliccia con gli occhioni citata poche righe più su, che pur non essendo particolarmente efficaci se usati singolarmente, possono essere trasformati in qualcosa di molto più potente grazie all'interazione con una tecnica del protagonista. Tenendo premuto il tasto dell'attacco speciale, infatti, si può roteare la spada ininterrottamente finché il provvidenziale cambio di colore del protagonista non avverte dell'imminente perdita di energia, evitabile interrompendo il colpo.

Il gioco è caratterizzato da un piacevole umorismo, con varie citazioni. Indimenticabile quella del negoziante di Resident Evil 4!
L'azione è sempre abbastanza fluida se si escludono dei lievi scatti durante i caricamenti e le pause del protagonista dopo alcuni attacchi.

"La struttura tipica dei Metroidvania richiede di tornare sui propri passi alla ricerca di nuovi passaggi e di segreti nascosti"

Quando si esegue questa particolare combinazione i proiettili magici sparati da Fidgit si moltiplicano esponenzialmente, trasformandosi in una vera e propria pioggia luminosa che va a caccia dei nemici su schermo, provocando danni ingenti.

Sfortunatamente il livello di difficoltà eccessivamente morbido rende superfluo l'utilizzo di una tecnica tanto potente, spingendo a fare maggiore affidamento sulle combo in mischia per godere al massimo del divertimento che il gioco è comunque in grado di garantire.

Attorno a questa base action gravitano anche altre idee interessanti, purtroppo mai approfondite come avrebbero meritato. La struttura tipica dei Metroidvania, che richiede di tornare sui propri passi per accedere a zone inaccessibili prima di aver acquisito una particolare abilità, spinge a rivisitare le vecchie ambientazioni alla ricerca di nuovi passaggi e di segreti nascosti nei livelli, abbattendo sul tragitto nemici ormai diventati troppo deboli per rappresentare una minaccia.

Salendo di livello, infatti, è possibile spendere punti per potenziare le caratteristiche dell'eroe, migliorandone la forza distruttiva, aumentandone la difesa o agendo direttamente su parametri come la salute e l'energia magica, senza avere mai la sensazione di poter davvero dare un'impronta decisa alla crescita del protagonista.

Appena abbozzata è anche l'idea del crafting degli oggetti: abbattendo i nemici si raccolgono monete (che possono essere spese presso i negozi) e materiali da utilizzare per creare oggetti di vario genere.

Una volta recuperata l'apposita licenza e dopo averla venduta al negoziante di turno, il nuovo oggetto viene messo a disposizione per l'acquisto, a patto di avere con sé i materiali necessari per la sua realizzazione. Anche in questo caso un'idea interessante viene mortificata da una scelta di design mal ponderata, che rende l'operazione di recupero dei materiali davvero troppo semplice, al punto che è praticamente impossibile ritrovarsi a corto di risorse.

"L'ossatura di Dust: An Elysian Tai è solida ma nessuno degli elementi caratteristici è stato approfondito a dovere"

L'ossatura di Dust: An Elysian Tail è quindi estremamente solida ma nessuno degli elementi caratteristici del gioco è stato approfondito a dovere, rendendo l'esperienza finale troppo vaga e approssimativa.

In virtù di questa analisi, quindi, 1200 Microsoft Point sono troppi per questo Live Arcade, colpevole di essere bello ma mai abbastanza per giustificare un simile investimento. Qualora Dust: An Elysian Tail dovesse essere messo in offerta a 800 Microsoft Point, allora il gioco diventerà molto più interessante, anche solo per piangere lacrime di gioia di fronte alla memorabile veste grafica.

7 / 10