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Fuga da Deponia - review

Le avventure grafiche parlano tedesco.

Pensare che il popolo teutonico, conosciuto per lo più per la sua capacità produttiva e per la nativa propensione all''efficienza, rappresenti l'avanguardia delle avventure grafiche, dove fantasia e abilità narrativa sono qualità imprescindibili, potrebbe risultare quasi paradossale.

Eppure è qualcosa di cui ci si capacita subito una volta preso atto che Daedalic Entertainment è presente da anni nel settore e che, guardando al mercato europeo, l'unico territorio florido per i giochi PC è proprio la patria del wurstel e crauti.

Non sfugge all'interno di questa (fortunata) casistica neanche Fuga Da Deponia, primo titolo di un'ambiziosa trilogia ambientata in un enorme pianeta discarica a sfondo fantasy futuristico, dove il nostro protagonista, Rufus, si trova impegnato a raggiungere una sorta di paradiso terrestre chiamato, guarda caso, Eliseo.

I tentativi del nostro sembrano tuttavia destinati al completo fallimento quando, per una "fortunata" coincidenza, una abitante della città di cui sopra precipita con la propria nave su Deponia, dando così l'occasione a Rufus di mettere in mostra tutto il suo charme con il solo scopo di raggiungere i propri obiettivi.

Da qui l'avventura comincia il suo incedere, portando il giocatore a vivere una piccola epopea che in più di un'occasione ricorda le classiche situazioni alla Monkey Island, non fosse altro per quella tipologia di umorismo che tanto fece la fortuna del classico Lucas e che ancora oggi risulta spesso il migliore approccio per poter creare un'avventura grafica degna di questo nome.

Non si può certo dire che Daedalic non abbia degli ottimi grafici.

Peccato però che mentre il titolo targato LucasArts riusciva a interpretare il genere al meglio, quasi fosse un meccanismo ad orologeria con ritmo e tempi narrativi perfettamente oliati, Fuga Da Deponia fatichi a mantenere l'attenzione del giocatore per tutta la sua durata, con diversi momenti in cui il gioco sembra quasi incepparsi.

Non sto di certo parlando di qualcosa di clamoroso, ma l'impressione che ho ricevuto è quella di un'avventura che sta cercando di trovare una corretta via di mezzo fra la necessità di un gameplay veloce, tipico dei nostri anni, e atmosfere più incisive retaggio del periodo d'oro del genere, barcamenandosi al meglio fra l'una e l'altra sponda per tutta la sua durata.

"Fuga da Deponia in più di un'occasione ricorda le classiche situazioni alla Monkey Island"

In questo senso risultano benvenute ad esempio l'opportunità di saltare alcuni enigmi forse eccessivamente particolari per un'avventura punta e clicca, e in generale la possibilità di scivolare lungo la storia senza grossi intoppi. Di contro, i comprimari che via via ci si troverà ad incontrare spesso purtroppo risultano solamente accennati, sicuramente non memorabili come uno Stan qualunque.

In generale lo stile di gioco adottato da Daedalic ricalca quanto già visto nei suoi precedenti lavori, rivelandosi un classico punta e clicca con manipolazione di oggetti e decine di linee di dialogo a corredo. Fuga Da Deponia si presenta infatti senza portare novità di rilievo in questo ambito, così da non deludere tutti coloro che sono alla ricerca dell'ennesima avventura che ricordi loro anni ben più felici.

Pochi i personaggi degni di nota, in un insieme peraltro alquanto ampio.

All'interno di questo contesto si inseriscono, come accennato poc'anzi, sia momenti memorabili sia passaggi meno brillanti, primo fra tutti un finale troppo aperto per essere tale; in generale sia la tipologia di enigmi, sia gli sforzi intellettuali chiesti al giocatore si dimostrano tuttavia onesti, scongiurando la classica piaga del "clicca tutto con tutto", senza per questo scadere nella banalità.

"Anche la longevità risulta buona, in linea con gli standard della software house tedesca"

Anche la longevità risulta buona, in linea con gli standard della software house tedesca, raggiungendo agilmente la decina di ore di giocato nell'ovvia ipotesi di non vivere il tutto in modalità "infuocata", dove l'unico scopo è bruciare dialoghi e descrizioni come non ci fosse un domani.

A favore di Fuga Da Deponia, nonché un ulteriore aspetto che ritengo doveroso sottolineare, è il fatto che vi capiterà di dover affrontare più compiti contemporaneamente (soprattutto nella seconda metà del gioco), scardinando una linearità che altrimenti avrebbe rischiato di penalizzare un valido titolo.

Se osservate con attenzione le schermate che ho scelto con malcelata cura e amore nei vostri confronti, difficilmente non riconoscerete poi lo stile Daedalic, fatto di estrema attenzione nei particolari unita a uno stile cartoon che potremmo definire quasi come un marchio di fabbrica del team.

Deponia è ricca di ossimori, come questo romantico tramonto su una 'splendida' discarica.

I personaggi, così come gli ambienti, risultano infatti curati e ricchi di particolarità, dimostrando tutta la fantasia e la perizia dei grafici tedeschi, capaci di creare un mondo davvero "credibile" e vivo nella sua fantascienza contaminata da altri generi, fra cui spicca un'anima quasi western.

"Peccato solo le animazioni, ancora lontane da quella fluidità che ci si aspetterebbe da un titolo di questo livello"

Peccato solo le animazioni, ancora lontane da quella fluidità che ci si aspetterebbe da un titolo di questo livello. Per intenderci, facendo un altro paragone, i Pendulo in questo ambito sono decisamente su un altro pianeta. La colonna sonora è invece da applausi a scena aperta, contribuendo (e non poco) all'ottima resa finale di Fuga Da Deponia e riuscendo con perizia a sostenere l'incedere narrativo in ogni frangente, con motivetti e musiche di corredo che da sole valgono quasi il (risibile) prezzo del biglietto.

Ottimo, come sempre, anche il lavoro di localizzazione portato avanti da FX Interactive, una garanzia ormai per gli amanti delle avventure grafiche che realisticamente trovano spesso in questa casa l'unica vera soluzione per ottenere un eccellente rapporto tra qualità e prezzo.

Il processo di evoluzione di Daedalic, alla ricerca del perfetto bilanciamento fra vecchia e nuova guardia, prosegue dunque proficuamente anche con questo titolo, un'avventura con diverse frecce al proprio arco, penalizzata unicamente da un ritmo non sempre incisivo e da un grado di sfida che strizza fin troppo l'occhio ai veterani del genere, ormai avvezzi a certe dinamiche.

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Visto comunque il desolante panorama del genere, il consiglio è di investire i venti euro del suo prezzo, soprattutto se siete particolarmente desiderosi di tornare nelle magiche atmosfere che solo il punta e clicca riesce a dare.

Promosso, con ottimismo.

7 / 10

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Deponia

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A proposito dell'autore
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Roberto Bertoni

Contributor

Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.
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