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Command & Conquer: The Ultimate Collection - review

La storia degli strategici torna sui nostri computer.

Ah, i campi di battaglia… Una comoda interfaccia di comando da cui poter controllare le proprie truppe. L'aroma del caffè, magari servito da graziose ufficiali strizzate in divise che ben poco lasciano all'immaginazione. Una bella riserva di risorse, da accatastare per la vecchiaia, e l'immancabile odore di napalm al mattino...

Tornare ancora una volta sulla breccia rievoca senza dubbio sensazioni interessanti, le stesse di un'infanzia trascorsa a giocare alla guerra accompagnati da classici come Age of Empires, StarCraft e, perché no, Command & Conquer. Una saga, l'ultima, che torna su PC in un'unica grande raccolta edita da Electronic Arts. Riuscirà a quasi vent'anni di distanza a catturare nuovamente i cuori dei giocatori?

Rispondere a questa domanda è tutt'altro che semplice. Ci si trova di fronte a una raccolta molto particolare, comprendente titoli che dal 1995 a oggi hanno sì fatto la storia degli RTS, ma negli anni hanno anche perso molto del loro pathos. Command & Conquer: The Ultimate Collection mira appunto a ridestare l'interesse dei giocatori di vecchia data, dopo un quarto capitolo non eccessivamente ispirato e un imminente rilancio. Un obiettivo coraggioso che EA tenta di raggiungere mettendo molta carne al fuoco, ma senza fare particolare attenzione a barbecue. Cerchiamo, però, di procedere con ordine.

I primi capitoli della saga, per quanto interessanti, mostrano purtroppo gli anni.

La raccolta che stiamo per recensire comprende un totale di 17 titoli. Un vagone di giochi eterogeneamente diviso tra classici aggiornati ed espansioni stand alone, che occuperanno quasi 40 GB dal vostro prezioso hard disc. Motivo per cui persino nella versione del gioco dedicata allo scaffale non troverete alcun disco, ma solo un codice per il download della Collection.

"Persino nella versione del gioco dedicata allo scaffale non troverete alcun disco ma solo un codice per il download della Collection"

Una scelta volta ad abbattere i costi e che tuttavia priva di fin troppo pregio quella che altrimenti sarebbe potuta essere un'edizione pregiata, destinata magari ai collezionisti più sfegatati. A controbilanciare la cosa ci pensa il prezzo budget, circa un quinto di quanto spendereste per acquistare singolarmente i vari giochi tramite Steam, Origin o eBay. Sempre che riusciate a reperire tutti questi titoli, negli anni divenuti introvabili.

Si va infatti dai classici bidimensionali della serie di C&C, ai Red Alert inclusi di eventuali espansioni, passando per l'universo Generals e persino per il misconosciuto Renegade, un FPS che ha fatto da spin-off alla serie nei primi anni 2000. Tanto da giocare per gli appassionati della serie, insomma, e tanto da riscoprire per i fautori della vecchia scuola.

Ma anche qualcosina da vedere per i giocatori più giovani, per tutti coloro che magari snobberanno i vecchi classici ma di sicuro si appassioneranno ai nuovi episodi che, a parte qualche pecca di gameplay, nulla tolgono al fascino di Command & Conquer. Un ascendente costruito grazie ad un universo sci-fi fantasioso ma verosimile, con un gameplay studiato per non spaventare nemmeno i neofiti e dei filmati in live action che, lo ammettiamo, un po' ci sono mancati nel corso degli anni.

La serie di Red Alert è forse quella più attuale, con una vicenda fantapolitica a base di viaggi nel tempo e tinte di guerra fredda.

Vedere questi vecchi classici finalmente adattati ai moderni sistemi operativi può quindi riuscire a catturare l'attenzione ma non necessariamente sulla loro bontà. Il genere ha compiuto troppi passi avanti nel corso degli anni e l'età di alcuni di questi titoli si mostra in modo fin troppo evidente. Senza alcun tipo di upscaling o di miglioramento grafico, vedere i primi C&C nella loro apparente semplicità commuove ma allo stesso tempo allontana. Non tutti sono in grado di apprezzare titoli così lontani nel tempo.

Certo, è interessante notare l'evoluzione che ha avuto la serie, ma a meno che non siate veri appassionati difficilmente riuscirete a rigiocarveli tutti e, sicuramente, non di seguito. Tanto più che le vicende dei vari giochi si spalmano su un arco narrativo ampio e sfaccettato: tanti personaggi, tante storie complesse e pochi punti di riferimento per comprendere le trame delle Tiberium Wars o dell'alternativissima guerra fredda di Red Alert.

"Non è facile riuscire a orientarsi nella saga senza menù, manuali o informazioni aggiuntive"

Non è facile quindi avvicinarsi a Command & Conquer: The Ultimate Collection e non è facile nemmeno riuscire a orientarsi nella saga senza menù, manuali o informazioni aggiuntive che vi aiutino a organizzare la Collection. Anche solo comprendere l'ordine d'uscita dei vari titoli può rivelarsi difficile, tanto che dovrete spesso affidarvi alla confezione e alla linea temporale stampata al suo interno.

È ovvio che l'approccio di EA verso questo prodotto è stato scelto in base a ragioni meramente economiche. Si è voluto cioè sfruttare nuovamente questa serie. Si è voluto riproporre "sugli scaffali" gli stessi titoli di tanto tempo fa, senza però aggiungere assolutamente nulla. Nessun easter egg che ci spinga a rigiocare questi classici se non il mero gusto di farlo, nessuna chicca, niente da sbloccare, né extra da vedere. Solo una cartella di wallpaper, facilmente reperibili su internet, e un paio di trailer che avremmo potuto benissimo guardare su YouTube.

L'inclusione dell'ultimo episodio aggiunge pregio alla raccolta, benché si tratti anche del titolo meno riuscito della serie

Dopo tanta pochezza ci si sarebbe come minimo aspettati di trovarsi di fronte ad un porting ad hoc, almeno per i titoli più datati. Il lavoro svolto in fase di adattamento invece non è per nulla soddisfacente. Non che pretendessimo redesign grafici in HD, ma se non altro che tutti i giochi della Collection funzionassero perfettamente. Al contrario, fatta eccezione per i capitoli più recenti, cimentarsi in una partita vuol dire dover fare i conti con una serie impressionante di bug che minano l'esperienza di gioco su più livelli.

Il primo Command & Conquer, ad esempio, ha dato svariati problemi col puntatore, troppo sensibile. Bastava muovere anche di poco il mouse verso il bordo dello schermo, che la visuale subito si spostava verso i margini esterni della mappa, impedendoci di studiare il campo di battaglia. Renegade non riusciva a riconoscere i driver della scheda video dedicata, impedendoci di modificare le impostazioni di gioco. Altri titoli sono poi totalmente privi di launcher, al punto da dover essere giocati con ignobili distorsioni grafiche sugli schermi a 16:9, all'epoca poco diffusi. E la lista è ancora lunga con sfarfallii, perdite di colori o blocchi improvvisi e inspiegabili del gioco.

Tutti problemi riscontrati su entrambe le macchine utilizzate in fase di testing. Abbiamo infatti deciso di testare il gioco sia su un Alienware m17x-r4 di nuova generazione che su un vecchio HP equipaggiato con dual core e scheda ATi da 512 MB. Entrambi mostravano gli stessi problemi e gli stessi bug, soprattutto i capitoli più lontani da noi, cronologicamente parlando.

"Command & Conquer: The Ultimate Collection è un'occasione parzialmente sprecata"

Command & Conquer: The Ultimate Collection è quindi un'occasione parzialmente sprecata. Forte di un'ottima serie di riferimento e pur non comprendendo solo capolavori, la raccolta è sì giocabile, ma anche povera di idee. Molti dei titoli inclusi sono giocabili ancora oggi ma non tutto funziona a dovere e chi possiede già i vari giochi, magari anche in formato fisico, non ha davvero alcun motivo per acquistarli nuovamente. L'unico punto vincente rimane solo il prezzo budget e l'inclusione nella raccolta dell'ultimo capitolo della saga che, da solo, raggiunge quasi il valore dell'intero pacchetto.

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Dedicato quindi solo ai più curiosi e ai veri appassionati, o magari a coloro che vogliono giocare un bel po' di strategici pur senza un PC particolarmente potente. Gli altri farebbero meglio a tenere in considerazione quanto appena scritto.

5 / 10

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Fabio Davide

Contributor

Giocatore fin dalla più tenera età, fagocita di tutto ma digerisce solo i veri capolavori. Dopo 7 anni nel settore del gaming aveva pensato di trovarsi un lavoro nella ristorazione, ma poi ha ceduto al fascino di Eurogamer.

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