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Intentata una class action contro Blizzard

Nel mirino i guadagni realizzati tramite gli Authenticator.

La scorsa settimana alcuni giocatori hanno intentato causa contro la Blizzard Entertainment, accusandola di obbligare gli utenti a comprare dei Battle.net Authenticators per proteggere i propri dati sensibili invece di curarsi di proteggere quei dati in prima persona.

Ecco uno dei dongle incriminati, in questo caso in versione Diablo III.

La causa parla nello specifico del mese di maggio, periodo in cui sono aumentati i furti di account e di altri dati sensibili.

Blizzard viene accusata di frode e di comportamento non corretto, obbligando i giocatori a creare un account di Battle.net fornendo i propri dati personali e finanziari, e pubblicizzando poi gli Authenticator come il modo migliore per mettere al sicuro quei dati. L'Authenticator costa 6,5 dollari e genera dei codici che i giocatori devono necessariamente inserire per accedere al proprio account da un altro computer.

Grazie alla vendita degli Authenticator, che incidentalmente sarebbero da considerare un costo aggiuntivo dei giochi, Blizzard avrebbe guadagnato circa 26 milioni di dollari, secondo l'accusa.

Al momento la società non ha ancora rilasciato commenti ufficiali in merito.