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Rayman Legends - prova

Rayman, Globox e Murfy a passeggio per la Games Week.

Milano - Rayman Origins è stata senza dubbio una delle sorprese più indimenticabili e meglio riuscite del 2011. Il titolo del meritato rilancio dell'uomo melanzana racchiudeva al suo interno tutte le caratteristiche che un reboot di un platform dall'illustre nomea dovrebbe contenere: supporto per quattro giocatori, un comparto visivo impressionante accompagnato da un altrettanto valido impianto sonoro e, cosa più importante di tutte, un gameplay immediato ma estremamente assuefante.

Dopo le nostre prove in occasione della kermesse losangelina e della Gamescom, la cornice milanese della Games Week ha confermato ancora una volta l'incredibile bontà del titolo in esame. Ma se da un lato è ancora presto per affermare che Rayman Legends rappresenterà il più degno degli eredi di Origins, dall'altro è a dir poco evidente come il team di sviluppo sia stato abile nell'iniettare una serie di idee nuove e stravaganti in una ricetta platform già di per sé eccezionale.

Sia chiaro, "nuove idee" non significa certo nuove piattaforme. Ci riferiamo piuttosto all'integrazione esemplare del GamePad di Wii U nel gameplay di Rayman Legends, un'aggiunta di prim'ordine che si traduce nell'introduzione di dinamiche asincrone inedite e profonde.

Anche Rayman Legends ricorre alle librerie del framework UbiArt per la realizzazione del proprio comparto tecnologico. Il risultato, inutile dirlo, è entusiasmante.

Se da un lato il nuovo Super Mario (giusto per citare un esempio illustre) coinvolge il suddetto GamePad per la creazione di piattaforme temporanee o per eliminare dallo schermo determinate tipologie di nemici, dall'altro Rayman lo investe di un ruolo fondamentale nell'intera progressione del gioco, sia che si parli di campagna per giocatore singolo sia, ovviamente, di multiplayer cooperativo.

Qualora si affronti una partita solitaria, sarà necessario un veloce periodo di pratica per manipolare il GamePad nel modo corretto e permettere a Rayman/Globox di arrivare a destinazione o superare un determinato ostacolo senza metterci più del dovuto. Saltare e correre su piattaforme mobili, interagire con ruote o sistemi di catene, saranno procedure all'ordine del giorno, quindi meglio metabolizzarle a dovere.

Ne consegue che buona parte del gioco ci vedrà più "distanti" dai classici paradigmi platform, e se di primo acchito tale scelta può sembrare un azzardo, visto che sempre di un platform bidimensionale stiamo parlando, essa si dimostra invece brillante e ben congeniata. Nei panni di Murfy il giocatore avrà infatti la possibilità di interagire direttamente con le componenti ambientali di ciascun livello, abbracciando una dimensione ludica sinora inedita nella storia del marchio. Certo, i veterani di Origins potranno trovarsi un po' spiazzati nelle prime battute, ma tutto sommato è una novità intuitiva a cui ci si abitua in fretta.

Nei panni di Murfy sarà possibile sfruttare le caratteristiche del Pad di Wii U in una miriade di modi. Touch-screen e oscilloscopio diventeranno rapidamente i vostri migliori amici.

Dove tutti questi elementi rifulgono di luce propria, tuttavia, è nel multiplayer cooperativo. Il buon Murfy non solo dovrà manipolare gli oggetti più disparati utilizzando in modo appropriato il GamePad, ma allo stesso tempo dovrà coordinarsi al millisecondo con altri giocatori equipaggiati di Classic Controller o Wiimote, coadiuvandoli nelle situazioni più impensabili. E tranquilli, mantenere l'intera squadra in vita non sarà affatto una passeggiata di salute.

Il giocatore armato del nuovo Pad di Nintendo dovrà avere un occhio vigile su ogni elemento del mondo di gioco, sia esso un potenziale aiuto (piattaforme o trampolini nascosti) o un inatteso nemico. Anche i restanti giocatori avranno il proprio bel da fare, dovendo essere in grado di rispondere tempestivamente ad ogni "cambiamento" scenografico effettuato tramite touch-screen. Tempismo, precisione e coordinazione, chiaramente, saranno la regola.

I compiti di Murfy sono i più disparati, e vanno da operazioni elementari quali sfiorare un semplice germoglio per trasformarlo in un'enorme pianta scalabile dai colleghi, ad altri ben più delicati come la gestione di un'enorme ruota colma di trappole e pungiglioni, al cui interno il restante gruppetto deve muoversi armonicamente per raggiungere l'obiettivo di turno.

Se cercate una definizione di lavoro di squadra, non esiste nulla di più esplicativo di questa immagine.

Negli immancabili livelli musicali sarà possibile effettuare un tap su specifiche icone per far comparire lunghe sequenze di Lum, oppure potremo creare delle improvvisate catapulte con le quali eliminare i fastidiosi mostriciattoli che pattugliano gli scenari.

Aggiungete un'ulteriore miriade di "mini-giochi" ed otterrete un gameplay completamente nuovo, di cui il nuovo hardware Nintendo è parte attiva e vitale. Rayman Legends integra e abbraccia alla perfezione le caratteristiche cardinali di Wii U, arricchendo nel migliore dei modi una componente platform già rasente la perfezione e apprezzata da molti giocatori.

La sublime direzione artistica di Rayman Origins si nota lontana un miglio anche in questa nuova incarnazione, che può vantare un'ulteriore renderizzazione in pseudo 3D che rende ancora più vivido ed affascinante l'impianto visivo. Il celebre framework UbiArt, insomma, colpisce nuovamente nel segno.

Il trailer più recente di Rayman Legends.

E considerando il ragguardevole parco di mondi inediti esplorabili, la varietà delle situazioni di gioco e, soprattutto, le elevate possibilità di interazione legate al citato GamePad, non penso di esagerare nell'affermare che, già da ora, Rayman Legends può rappresentare uno dei titoli più interessanti e consigliati nel primo periodo di vita di Wii U. Mario e Luigi, insomma, sono avvisati…

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Rayman Legends

PS4, Xbox One, PS3, Xbox 360, PlayStation Vita, Nintendo Wii U, PC

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Alberto Destro

Contributor

Eterno Peter Pan intrappolato nel corpo di un trentenne, ha barattato la propria ombra per tastiera e controller. Il tutto per la gioia dell'adorata moglie, che si chiede cos'ha fatto per meritarsi un tale nerd.
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