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Hitman: Absolution - review

Nel mirino dell'Agente 47. Di nuovo.

Occhi glaciali, mascella scolpita nel marmo, niente capelli e un codice a barre sulla nuca: è l'Agente 47, il sicario geneticamente modificato da sempre protagonista della serie Hitman, pronto a tornare sui nostri schermi dopo sei lunghi anni di vacanza.

Era il 2006 quando Hitman: Blood Money arrivò nei negozi. Per capire davvero bene quanto tempo è passato basta pensare che ne uscì anche una versione per la PlayStation2 e il primo Xbox: praticamente un'eternità. In sei anni una nuova generazione di videogiocatori è cresciuta e ora si ritrova affamata di azione stealth a tutto spiano: riuscirà la IO Interactive, ancora una volta al comando, a ringiovanire la serie per i nuovi utenti senza far storcere il naso ai fan della prima ora?

È un compito difficilissimo, riuscito soltanto a poche software house. Il segreto è lavorare con estrema precisione per snellire le meccaniche di base senza renderle troppo semplici, riuscendo nel contempo a inserire nuove funzioni che abbiano una forza tale da stupire anche i videogiocatori più navigati. È da questi propositi che nasce e cresce Hitman: Absolution, nuovo capitolo della saga uscito dopo sei anni nei quali IO Interactive si è dedicata ai due Kane & Lynch, e che l'Agente 47 ha passato preparandosi per il gran debutto nei cinema, avvenuto senza troppi clamori.

Hitman: Absolution non dimentica il lungometraggio officiale e ne riprende in parte atmosfere, tonalità e ritmi, per assemblare un Hitman sicuramente meglio raccontato dei precedenti, ma anche molto più cupo. Il mondo con cui dovrà interagire l'Agente 47 è sporco, umido, corrotto fin dalle fondamenta, in una stretta virata verso l'hard boiled che potrebbe piacere a molti ma che dona alle ambientazioni presenti un look meno originale e d'effetto dei capitoli passati. Forse per assecondare le fattezze di Timothy Olyphant, l'attore che ne interpretava il ruolo nel film, anche la fisionomia dell'Agente 47 ha subito dei cambiamenti. Il protagonista di Hitman: Absolution sembra meno alto della precedente versione e ben più tozzo, con un collo taurino su cui forse i grafici si sono fatti prendere troppo la mano.

"Hitman: Absolution non dimentica il lungometraggio officiale e ne riprende in parte atmosfere"

Un buon travestimento è sempre utile ma spesso non è così facile uscire dalla parte.

Cambiamenti non sempre voluti ma anche imposti dall'arrivo della nuova versione del Glacier Engine, il motore grafico proprietario della IO Interactive, ora capace di gestire oltre 1200 personaggi su schermo e sviluppato proprio per assecondare le esigenze del gameplay di Hitman: Absolution.

Nei panni dell'Agente 47, assassino a ore conun DNA rimescolato a dovere, il nostro scopo questa volta sarà quello di tirare fuori dai guai una ragazza che nasconde un segreto molto speciale, e di cui tutte le parti in gioco vogliono impossessarsi. L'espediente è tra i più classici ma l'esecuzione saprà sicuramente stupirvi.

Lo scopo rimane sempre lo stesso, e come nei precedenti capitoli anche in Hitman: Absolution dovremo il più delle volte infiltrarci in territorio nemico e uccidere nel modo più “pulito” possibile le vittime designate. Hitman: Absolution è uno stealth game di razza, di quelli che mettono il giocatore al centro dell'azione e lo lasciano il più delle volte libero di scegliere la propria strada, la propria strategia, e di poter godere appieno anche di ogni fallimento (e fallirete... ve lo assicuriamo).

Molti dei cambiamenti più consistenti introdotti in questo nuovo episodio si nascondono principalmente nella costruzione dei livelli e nel nuovo sistema di punteggio, pensato proprio per lasciare ai giocatori più esperti ed esigenti i primi posti nelle classifiche.

"Ogni missione di Hitman: Absolution è composta da uno o più scenari"

Ogni missione di Hitman: Absolution è composta da uno o più scenari e in ognuno di essi sarà possibile guadagnare o perdere punti in base alle proprie azioni. Essere scoperti o uccidere un innocente vi farà perdere dei punti, mentre eliminando un nemico o interagendo con le varie opzioni che troverete nei livelli ve ne farà guadagnare. Se ucciderete i vostri obiettivi simulando un incidente o riuscirete a completare una delle sfide incluse in ciascuno stage, non solo vedrete il vostro punteggio schizzare verso l'alto, ma avrete anche modo di sbloccare nuove abilità, come la possibilità di sparare con due armi contemporaneamente, una maggiore velocità in corsa e robetta piuttosto utile come una migliore capacità di mimetismo.

In Hitman: Absolution non potrete scegliere quali armi portare prima di una missione ma sarete liberi di utilizzare quelle che troverete nei livelli.

Anche il livello di difficoltà scelto e gli aiuti attivati influiranno su questo punteggio, aggiungendo moltiplicatori più o meno consistenti a seconda dei casi. Non sempre però le cose funzionano come dovrebbero: abbiamo notato delle votazioni a fine livello alquanto strane, mentre non ci ha fatto piacere notare come in certe situazioni per ottenere un rating perfetto sia indispensabile seguire proprio le sfide proposte, piuttosto che affidarci al nostro intuito. Troppa rigidità non fa certo bene a un gioco come Hitman.

Ciò che è cambiato a livello di gameplay è strettamente correlato, come già anticipato, al nuovo design dei livelli. Le mappe di Hitman: Absolution sono molto diverse da quelle viste e giocate in passato e anche le più simili sono spesso spezzettate in sezioni diverse, con tanto di caricamento e sfide tutte nuove, proprio come se fossero dei livelli separati. Questa scelta limita il respiro di certi eventi, rimpicciolisce l'area d'azione totale, ma ha dato modo a IO Interactive di confezione dei livelli davvero spettacolari, capaci di reagire con grande reattività a tutto ciò che il giocatore deciderà di fare. E per la prima volta il gioco prevede in alcuni casi persino una ricompensa per gli assassini più avventati, nascondendo eventi speciali anche per chi deciderà di caricare a testa bassa la propria vittima.

"Le mappe sono molto diverse da quelle viste e giocate in passato, spesso spezzettate in sezioni diverse"

Questo però non preclude in alcun modo la sensazione di trovarsi davanti a un Hitman degno di questo nome, sopratutto perché la varietà delle situazioni vi lascerà ugualmente liberi di dare sfogo alla vostra creatività omicida. Sono davvero tantissimi i modi con cui mandare al diavolo le vostre vittime: potrete farle cadere accidentalmente in una botola, avvelenare il loro cibo, fargli cadere in testa qualcosa di estremamente pesante, trovare una posizione vantaggiosa per chiudere la questione esattamente come farebbe un buon cecchino. E per chi ha fretta c'è sempre il caro vecchio cavo d'acciaio, ottimo per strangolare e trascinare via la vittima senza che nessuno noti nulla. Ci sono anche i tipici cliché del genere stealth, come i soliti condotti di areazione in cui sgaiattolare verso aree proibite o i generatori da far saltare. Fortuna che Hitman: Absolution non ne abusa, scegliendo e riuscendo sempre a non essere scontato, prevedibile.

Il trailer di lancio di Hitman: Absolution.

In Hitman: Absolution non vi troverete mai a corto di possibilità, tutto sta nel scovarle e comprenderle. La modalità Istinto serve proprio a questo (e non solo!), ed è attivabile con il dorsale destro del pad in qualsiasi momento del gioco. Proprio come la modalità detective dei recenti Batman, essa vi mostrerà alcune utilissime informazioni riguardo a ciò che vi circonda, come i percorsi degli obiettivi limitrofi, gli oggetti con cui si può interagire, le possibili coperture... un aiuto non da poco, bisogna ammetterlo, ma l'istinto può essere limitato dalle opzioni o completamente escluso (e questo moltiplicherà naturalmente il punteggio). Con la modalità Istinto ridotta o addirittura disattivata il gioco cambia radicalmente, come anche il modo in cui vi inoltrerete nei livelli: completamente ignari dei pericoli ma anche delle possibilità, sarà sì più difficile ma anche molto più divertente. Provateci anche voi, non ve ne pentirete.

"Proprio come nei recenti Batman, la modalità Istinto vi mostrerà alcune utilissime informazioni riguardo a ciò che vi circonda"

La modalità Istinto ha anche un altro utilizzo, quello di nascondervi dalla vista dei nemici rimanendo in movimento. Questa è una funzione completamente nuova perché completamente nuovo è anche il sistema di mimetizzazione di questo sequel. In Hitman: Absolution, come in tutti gli altri Hitman, i travestimenti ricoprono un ruolo molto importante; a differenza del passato, però, travestirsi da meccanico in un'officina vi darà modo di passare indisturbati davanti a una guardia, a un dottore, ma non davanti gli altri meccanici che probabilmente noteranno il collega mai visto prima.

Ecco perché a volte sarà essenziale far finta di niente, coprirsi con una mano il volto o atteggiarsi da ginnasti mentre in tuta e asciugamano sul collo percorreremo le ali di una palestra zeppa di vigilanti. La modalità istinto serve anche a questo ma utilizzarla in tal modo ne consumerà la durata totale molto velocemente (che varia a seconda della difficoltà selezionata e delle abilità dell'Agente 47 sbloccate).

I tre posti migliori in cui nascondere le vostre vittime: armadi, frigoriferi e bauli.

Le altre novità che sicuramente faranno storcere il naso ai fan di vecchia data includono un sistema di coperture, la possibilità di nascondere tutte le armi sotto la giacca (prima le più ingombranti rimanevano in bella vista, in nome del realismo) e naturalmente i tanto chiacchierati checkpoint. I checkpoint di Hitman: Absolution devono essere prima trovati e poi attivati, e indovinate un po'? Sì, potrete persino disattivarli del tutto, in modo da non farvi prendere dalla tentazione di utilizzarne uno. Peccato che i checkpoint, anche se deciderete di attivarli, presentano il problema di non memorizzare la posizione dei nemici, e nel ripartire spesso si rischia di trovarsi proprio davanti alla ronda precedentemente messa fuori gioco. Davvero poco divertente.

"Le altre novità includono un sistema di coperture, la possibilità di nascondere tutte le armi sotto la giacca e i checkpoint"

Avere la possibilità di entrare in copertura, per ripararsi dai proiettili o semplicemente per non farsi vedere, è un'opzione data per scontata nei giochi di oggi, ma nei vecchi Hitman non si poteva fare: bisognava semplicemente rimanere in piedi o accucciati dietro una muro e sperare il meglio. Ora questa nuova meccanica fa il suo debutto nella serie, portando con sé cose buone (come la possibilità di nascondersi con più sicurezza o di sopravvivere più a lungo uno scontro a fuoco) e cose cattive (certi livelli vi spingono ad abusarne, rendendo il gioco più simile a Splinter Cell che a un Hitman classico). Ma ancora una volta ci sta, sono abilità necessarie in un gioco moderno, stonerebbe più non poterle usare.

Il gameplay è quindi molto solido, vario, divertente, e questo anche grazie all'intelligenza artificiale. I nemici non sono certo i più furbi del circondario ma reagiscono in così tanti modi diversi da essere comunque in grado di sorprendervi, anche quando sarete certi di avergliela fatta sotto al naso. Non mancano quelle ingenuità presenti in tutti i giochi del genere, come soldati che “vado a controllare cosa è successo!” a ogni bottiglia lanciata pochi metri più avanti, per poi non accorgersi di nulla quando sgattaioleremo a pochi centimetri dalle loro spalle. Simili ingenuità esistono però anche per rendere il gioco... un gioco, quindi divertente.

Ragazzi, c'è un nuovo agente in città!

Hitman: Absolution ha inoltre due grandi qualità: ambientazioni e longevità. Nel corso delle venti missioni, la maggior parte divise in diversi capitoli, vi ritroverete davanti a un numero eccezionale di ambientazioni diverse: piazze cinesi festanti per il capodanno, deserti sperduti, cittadine americane, basi militari, nascondigli criminali scavati nella roccia, enormi alberghi, palazzine di periferia, resort hawaiani. E ogni location porta con sé le sue novità, nell'approccio richiesto, negli obiettivi secondari. Hitman: Absolution ama cambiare marcia all'improvviso.

"Hitman: Absolution ha due grandi qualità: ambientazioni e longevità"

E ne dovrete fare di strada per arrivare alla fine di questo titolo. Hitman: Absolution è davvero corposo e non solo per la quantità di missioni presenti, ma anche perché è parte integrante del divertimento riprovare un assassinio più e più volte, utilizzando tattiche diverse, cercando di inventarsene magari anche di nuove. Inoltre, anche in questo ultimo gioco della serie, IO Interactive ha dimostrato di saper dare vita a dei livelli credibili, dove anche la singola guardia ha una sua credibilità, dove i nemici mangiano la pizza, guardano la televisione e anche il personaggio secondario meno importante ha la sua piccola storia, il suo insignificante scorcio di vita, attraverso il quale l'Agente 47 è chiamato a passare, senza far danni o stravolgendo tutto. E poi ci sono i livelli dove l'engine mostra i suoi muscoli, riempiendo strade e piazze con un numero incredibile di personaggi, una vera e propria folla virtuale mai vista prima e in cui è sempre un piacere nascondersi.

Ad arricchire ulteriormente l'offerta c'è poi la modalità Contratti, in pratica il multiplayer di Hitman: Absolution. L'idea di questa modalità nasce quando IO Interactive nota le innumerevoli imprese su YouTube caricate dagli appassionati della serie, dove spesso vengono mostrate uccisioni nemmeno contemplate dagli sviluppatori e che altri cercano continuamente di imitare. Nella Modalità Contratti si può fare proprio questo, ovvero proporre agli altri giocatori di uccidere fino a tre diversi obiettivi in un livello, stabilendo anche determinate regole, come il numero di cambi d'abito permesso, l'area in cui le vittime devono essere uccise, l'arma da utilizzare, il numero di vittime secondarie e così via.

Gli IO Interactive ci mostrano come si uccide con stile in Hitman: Absolution.

Per farlo, chi propone un contratto non potrà affidarsi a un semplice editor. Non basterà insomma cliccare su chi dovrà essere ucciso per poi scegliere da una lista cosa è possibile fare e non fare. Per proporre un contratto è necessario giocare il livello in prima persona, marcare chi vogliamo venga ucciso e infine ucciderlo: il modo in cui affronteremo il livello decreterà le regole del contratto. Tali regole potranno essere rispettate o meno, ma questo influirà sul guadagno finale. Con i soldi sarà possibile comprare nuovi travestimenti, armi ed equipaggiamento.

" Nella Modalità Contratti si possono proporre fino a tre diversi obiettivi, stabilendo anche le regole"

Hitman: Absolution ha anche i suoi punti deboli, nella direzione artistica di cui abbiamo già discusso (preferivamo il look più elegante dei precedenti episodi), nei filmati mal compressi e grossolani utilizzati per raccontare l'evolversi degli eventi dopo ciascun livello, nella sceneggiatura sempre sopra le righe ma così poco incisiva. IO Interactive ha sicuramente ancora molto da perfezionare ma è riuscita comunque a confezionare un pacchetto di tutto rispetto e davvero sorprendente.

Hitman: Absolution non sarà un capolavoro, il gioco perfetto, ma è sicuramente un titolo che non vi deluderà. La sua difficoltà modulare permette a chiunque di regolare il titolo secondo le proprie necessità, mentre la modalità Contratti sembra fatta apposta per chi non si fida troppo delle novità e da Hitman vuole solo una sfida di altissimo livello. Molto buono, ma deve ritrovare quell'equilibrio che rende ancora oggi Hitman: Blood Money così speciale.

8 / 10

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Hitman Absolution

PS3, Xbox 360, PC

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Francesco Serino

Contributor

Dopo aver diretto molte riviste del settore si ritrova scrittore collaborando con alcuni importanti quotidiani ma non dimenticando il giornalismo videoludico specializzato, settore nel quale ritorna grazie a Eurogamer.
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