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Real Racing 3 - review

Ok, il prezzo è (in)giusto.

La serie di Real Racing ha da sempre rappresentato un metro di paragone tecnologico nell'universo iOS, tanto con l'ottimo primo capitolo apparso nel 2009 quanto con l'ancor più eccellente secondo tassello, appannaggio dell'utenza Apple dall'anno successivo. Capirete dunque da soli per quale motivo il terzo insediamento di quello che secondo molti rappresenta la simulazione di guida portatile per eccellenza, fosse uno dei giochi più attesi dai possessori di smartphones, pad e derivati.

Oggettivamente, il biglietto da visita di Real Racing 3 è impressionante: 45 veicoli su licenza realizzati con cura certosina, tracciati reali da tutto il mondo dall'invidiabile fotorealismo, oltre 900 eventi a disposizione, 22 auto sulla griglia di partenza e una funzionalità su tutte, il Time Shifted Multiplayer, di cui parleremo a breve. Sì, l'ultimo nato di Firemonkeys (team nato dalla fusione dei precedenti Iron Monkey e Firemint), ha proprio tutte le carte in regola per riconfermare un ruolo di prim'ordine nel panorama mobile.

"La prima cosa a saltare all'occhio una volta avviato il gioco è il prodigioso motore grafico"

La prima cosa a saltare all'occhio una volta avviato il gioco è il prodigioso motore grafico (MINT 3), costruito sul già ottimo engine di Real Racing 2, ancor'oggi uno dei titoli più appaganti dal punto di vista visivo, e opportunamente traghettato ad una nuova versione, ulteriormente sbalorditiva. L'impianto grafico di questa terza declinazione rappresenta senza mezzi termini il non plus ultra dell'App Store del Google Play, un autentico prodigio capace di snocciolare in tempo reale anche il dettaglio più insignificante di una qualsiasi vettura.

Le riparazioni possono avvenire istantaneamente, pagando con denaro di gioco o reale, oppure aspettando un lasso di tempo proporzionale al danno.

Moltiplicate il tutto per 22 bolidi presenti simultaneamente su un asfalto più vero del vero e avrete una vaga idea dell'enorme lavoro di ottimizzazione effettuato dai ragazzi di Firemonkeys. Ci sarebbe molto altro di cui parlare, da un sistema di danni persistenti basato su una fisica così precisa da non sfigurare su una console da salotto, ad un motore d'illuminazione che fa riflettere i raggi solari anche negli angoli più invisibili delle numerose vetture creando meravigliosi giochi di luce. Questo e molto altro, Real Racing 3 non rinuncia a nulla pur senza compromettere frame rate e fluidità anche nelle situazioni più frenetiche.

"Ma una bella grafica non basta da sola a fare un gran gioco"

Ma una bella grafica non basta da sola a fare un gran gioco, ed effettivamente Real Racing 3 non vuole limitarsi ad essere un bel quadretto a portata di palmo. C'è di più, un design che cerca di immergere completamente il giocatore in un'atmosfera racing nuda e cruda gettando sul piatto della bilancia qualcosa come 900 gare diverse. Ciascuno di questi eventi è organizzato in una pletora di sezioni e classi, articolate a loro volta in modalità diverse quali eliminazione, testa a testa, autocross, inseguimento, gara di velocità o resistenza. Dietro ogni curva si nasconde una nuova sfida, ma non sempre il risultato è quello atteso.

In molte gare l'azione farà sì da protagonista, e ritrovarsi nel cuore di una Golconda motorizzata circondati da 10 auto che cercano di imboccare contemporaneamente lo stesso tornante non sarà un'evenienza così rara. Non mancheranno tuttavia occasioni in cui il giocatore ancorato al decimo posto dovrà sudare qualche dozzina di camicie prima di riuscire a guadagnare una manciata di posizioni dopo un paio di giri. Siamo di fronte ad un gameplay che cerca sì di strizzare l'occhio al realismo, ma che alla resa dei conti si dimostra più prevedibile e meno frenetico del solito. Più ci si avventura nelle corse, più ci si accorge di come la sfida vera e propria non si giochi su quella dannatissima curva cieca che da sul rettilineo finale, quanto piuttosto all'interno del nostro box.

Oltre 900 gare, articolate in campionati, modalità e classi distinte. Real Racing 3, sotto questo punto di vista, non teme alcun confronto.

Real Racing 3 soffre di un bilanciamento parziale e per certi versi scorretto, che pone come discriminante per la vittoria non tanto le capacità del pilota, quanto gli upgrade installati sulla vettura. Il che è normale per un qualsiasi gioco di corse, me lo è meno se il titolo in questione è un freemium che dà la sensazione sin dai primi minuti di voler fare man bassa del nostro portafoglio.

"Real Racing 3 pone come discriminante per la vittoria non tanto le capacità del pilota, quanto gli upgrade installati"

Duole ammetterlo ma si vede lontano un miglio che l'intero gioco nasce e cresce sul concetto dei pagamenti con monete di gioco e delle IAP (In App Purchases). Anzi, non fa nulla per nasconderlo e trattandosi di un Real Racing avremo a che fare con auto che si degradano tra una corsa e l'altra, con le conseguenti visite al garage, manutenzioni e riparazioni. Non solo, i danni subiti durante una gara non scompaiono magicamente all'evento successivo, e rischiano di rallentare il bolide se non tempestivamente aggiustati. Tocca quindi investire il denaro di gioco guadagnato faticosamente a suon di podi, ma ci si accorge rapidamente di come, tra una trasmissione o un freno rotto, il gruzzoletto da parte sembri non bastare mai. E a questo punto, purtroppo, le soluzioni sono soltanto due.

O si paga con denaro vero o si aspetta pazientemente che il meccanico di fiducia finisca il proprio lavoro. In entrambi i casi il risultato finale è la frustrazione del giocatore, che si vedrà costretto a gettare denaro su denaro (considerando la mole di danni, cambi e riparazioni da effettuare dopo solo una manciata di gare) oppure dovrà mettersi l'anima in pace e attendere (e sia chiaro, stiamo parlando di ore) prima di poter scendere nuovamente in pista.

Oltre alle vetture, anche i tracciati sono realizzati con incredibile cura. Non a caso stiamo parlando di uno dei titoli più tecnologicamente avanzati nel panorama mobile.

Ancor più fastidioso è scoprire come questa logica spietata non si applica esclusivamente alla componente da "meccanica da garage" di Real Racing 3. Che si tratti di cambiare colore della vettura o che si opti per un nuovo impianto frenante, un alettone più evoluto o una motorizzazione da urlo, si finisce sempre per ritrovarsi di fronte al dicotomico dubbio: carta di credito oppure una pausa forzata e prolungata, che appare quasi contro la stessa natura del mobile gaming?

"O si paga con denaro vero o si aspetta pazientemente che il meccanico di fiducia finisca il proprio lavoro"

Il giocatore intelligente potrebbe pensare che mettere le mani su una seconda auto, da usare in alternanza alla prima, potrebbe rappresentare la soluzione ideale per ovviare ai lunghi tempi morti senza sganciare un centesimo. Teoricamente è corretto ma devo ricordarvi come le vostre esigue monete in game non basteranno nemmeno a noleggiarla per un pomeriggio? Si torna dunque allo stesso punto di prima, innestando un circolo vizioso che ha come risultato il far innervosire oltre misura il giocatore.

Il titolo, dal canto suo, fa di tutto per ricordare come non solo sborsando un "minimo" quantitativo di denaro potrete trasformare una semplice sport coupé in un missile su quattro ruote, ma anche che tra le 45 auto disponibili ce ne sarà sicuramente qualcuna più indicata per il podio. Tanto per la cronaca, per sbloccare tutti i contenuti disponibili, dovrete sganciare una cifra che sfiora pericolosamente i 100€ o fare un patto col demonio per la vita eterna. A voi la scelta, fermo restando che questa somma non è necessaria per completare il gioco.

I Firemonkeys mettono in mostra la grafica di Real Racing 3 in questo trailer di lancio.

Archiviata la disastrosa parentesi freemium, una delle novità di questo Real Racing 3 coincide col Real Time Multiplayer. Il multiplayer classico viene abbandonato in favore di una modalità dilazionata nel tempo, al cui interno gli avversari non sono "piloti in carne ed ossa", quanto piuttosto cloni mossi da CPU che guidano facendo riferimento ai tempi di altri giocatori provenienti da tutto il pianeta. In sostanza si corre contro i tempi migliori degli altri players, laddove il sistema tiene anche conto delle loro performance e abilità.

"Real Racing 3 coincide col Real Time Multiplayer"

La parte più interessante è che tali cloni otterranno il risultato del relativo "originale" solo nel caso di identiche condizioni di gara, una situazione che si verifica molto raramente rendendo così diversa ogni sfida. Il risultato è per certi versi sorprendente, e seppur limi sensibilmente il coefficiente di agonismo di ogni gara multigiocatore, questa soluzione scongiura ogni sorta di problemi legati a latenze di varia natura.

Con un approccio ai controlli rasente la perfezione e configurabile nel dettaglio a seconda dei gusti più esigenti, Real Racing 3 si candida come l'App tecnologicamente più all'avanguardia dell'intero Store del colosso di Cupertino. Peccato che l'impianto tecnologico rappresenti l'unico punto focale dell'esperienza di gioco, che può essere provata inizialmente a costo zero ma dopo nemmeno 15 gare pone il giocatore di fronte ad una tediosa scelta. Riversare euro per assecondare quella letale logica del pay to win oppure aspettare intere ore prima di infiammare nuovamente l'asfalto. Oppure cancellare definitivamente l'App e mandare al diavolo un sistema freemium propinato con faccia tosta ad intervalli regolari di cinque minuti.

Fosse venduto a una manciata di Euro come il proprio predecessore (avulso da dinamiche freemium così stringenti), saremmo probabilmente di fronte ad un titolo da 9 spaccato. Ma per com'è fatto, un più modesto 7 rappresenta il miglior piazzamento possibile.

7 / 10

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Real Racing 3

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Alberto Destro

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Eterno Peter Pan intrappolato nel corpo di un trentenne, ha barattato la propria ombra per tastiera e controller. Il tutto per la gioia dell'adorata moglie, che si chiede cos'ha fatto per meritarsi un tale nerd.

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