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The Croods: Prehistoryc Party! - review

Feste preistoriche in casa Wii.

Il Nintendo Wii non ha detto tutto quel che aveva da dire. E come potrebbe? Milioni di unità vendute in tutto il mondo, una recente riedizione della console in formato mini e ancora numerosi titoli in uscita. Parliamo di una console che sarà sulle scene ancora per anni, affiancando la sorella più giovane come a suo tempo fece la PlayStation 2. Che il Wii non sia ancora morto quindi è ovvio ma la terza età, si sa, non è facile per nessuno. In questo periodo le console possono regalare numerosi capolavori, è vero, ma anche giochi destinati il più delle volte a prender polvere sugli scaffali.

A questa seconda categoria appartiene The Croods: Prehistoryc Party!, ispirato al recentissimo successo dell'omonimo lungometraggio Dreamworks che da alcuni giorni ha monopolizzato i botteghini, arrivando ad incassare oltre 43 milioni di dollari. Un record niente male per un film di animazione che, tanto per fornire un po' di contesto, si attesta a metà strada tra I Flintstone e l'Era Glaciale, senza aggiungere particolari elementi originali.

La storia infatti narra del viaggio di una famiglia di cavernicoli, i Croods appunto, intenti a fuggire dalla loro confortevole casa rocciosa verso lidi più sicuri ed evitare così la fine del mondo. Un viaggio che nel videogioco è trasposto mediante una serie di tabelloni in stile gioco dell'oca, che andranno percorsi tutti per rivivere la vicenda del film e collezionare i vari minigiochi disponibili, cuore pulsante del titolo.

"The Croods: Prehistoryc Party! è ispirato al recentissimo successo dell'omonimo lungometraggio Dreamworks che da alcuni giorni ha monopolizzato i botteghini"

Ogni livello è rappresentato da un tabellone simile a quello di un gioco da tavolo. Ogni cerchio rappresenta una casella, ogni una delle icone inscritte nei cerchi porta a un bonus ben determinato. Mai provato il gioco dell'oca?

Inquadrandosi in un genere piuttosto inflazionato, Prehistoryc Party si presenta come un qualsiasi episodio di Mario Party o come l'ultimo Rabbids per Wii U. Una volta preso in mano il controller ed esplorato il piccolo hub centrale grazie a uno dei personaggi, potrete cimentarvi col primo tabellone, un lungo percorso suddiviso in varie caselle, da percorrere sino al traguardo grazie a un dado digitale che scandirà il ritmo del gioco. Su ogni una delle caselle è impresso un simbolo diverso.

Alle volte il simbolo vi garantirà l'accesso a un minigioco, altre volte a un bonus e così via, sino a che una delle pedine dei quattro giocatori non riuscirà ad accaparrarsi la vittoria. L'esatta replica digitale di un grande gioco dell'oca preistorico, che porta con sé tutti i pregi e tutti i difetti di questo approccio.

Lento, talvolta soporifero, il titolo manca di mordente. La scelta di usare in ogni partita quattro giocatori, lasciando al computer il compito di sostituire eventuali avversari umani, non funziona. Non essendo possibile scegliere il numero di partecipanti o impostare un limite di tempo (se non per l'unica modalità secondaria presente), le partite diventano ben presto lunghe e noiose. I turni inoltre sono scanditi dalle frasi tipiche dei vari personaggi del film che vi faranno da pedina, spesso tutte uguali e alla lunga ridondanti.

"Lento, talvolta soporifero, il titolo manca di mordente"

Le arene che fanno da sfondo ai minigiochi sono piccole ma colorate. Peccato che con questo grafica non ci si riesca a godere lo stile del cartone.

Se sarete così fortunati da riuscire a cimentarvi in un minigioco potrete però sperimentare un minimo di varietà. Sono disponibili oltre trenta minigame diversi, cui potrete giocare utilizzando un Wiimote ciascuno (anche nella versione Wii U del titolo). Tra i tanti è possibile cimentarsi in strane corse a bordo di volatili preistorici o tigri dai denti a sciabola. Potrete giocare a bowling utilizzando grossi massi come palle e alberi come birilli. C'è persino un minigioco che vi consentirà di gareggiare a bordo di pannocchie volanti (una delle scene più trash del film).

Una buona mole di minigame quindi, ma nessuno particolarmente divertente o frenetico, tanto più che non sono indispensabili per vincere. Come abbiamo già anticipato, vince la partita chi arriva per primo al traguardo e a nulla servono le conchiglie (punti) sbloccati durante i minigiochi, se non ad acquistare bozzetti e altri piccoli extra.

The Croods: Prehistoryc Party! premia i meriti dei giocatori e non la fortuna, solo nella modalità "cacciatore/raccoglitore" (ebbene sì, si chiama proprio così) in cui per vincere sarà necessario anche raccogliere uova e conchiglie tramite i vari minigame. Non proprio un'aggiunta tra le più gradevoli, soprattutto se si considera che per sbloccare questa modalità dovrete, per ciascun tabellone, terminare prima una partita standard.

"Il gameplay del titolo appare quindi inflazionato, poco originale, spesso noioso e, soprattutto, ridondante"

La modalità caccia e raccolta è leggermente più interessante, ma per poterla sbloccare dovrete completare uno a uno ogni tabellone.

Il gameplay del titolo appare quindi inflazionato, poco originale, spesso noioso e, soprattutto, ridondante. Molti giochi chiedono di ripetere più e più volte la stessa azione, ma di solito questa ripetizione si basa sul presupposto che l'azione da compiere sia divertente. In Prehistoryc Party ciò non succede. Vi ritroverete a lanciare i dadi, muovere la vostra "pedina/personaggio", vincere un paio di minigame ma si tratta quasi sempre di attività poco divertenti. I minigiochi non hanno la simpatia di quelli di Raving Rabbids, né sono frenetici e colorati come quelli di Mario Party: tutto appare sotto tono e già dopo qualche partita inizierete a stancarvi.

Se ciò non bastasse il comparto tecnico non aiuta di certo. Lo stile, pur preso di peso dal cartone animato, è reso con pochi poligoni (persino per un gioco Wii), che compongono modelli approssimativi e appena somiglianti a quelli del film. Le animazioni legnose dei personaggi sono tutte uguali e, spesso, danno luogo a fastidiose compenetrazioni che minano il gameplay di molti dei minigame. Persino tirare l'onnipotente dado che scandisce il ritmo di gioco è fastidioso, dato che per via di una pessima animazione finisce quasi sempre fuori dallo schermo, senza lasciare che il giocatore scorga il risultato.

Mal tarato è anche il sistema di controllo. Piuttosto impreciso, non sfrutta quasi mai i sensori del Wiimote, adibendo al controllo del personaggio la croce direzionale e i tasti 1 e 2. Una soluzione spesso scomoda, che manca della reattività necessaria ad alcuni dei minigiochi più caotici.

"Mal tarato è anche il sistema di controllo: piuttosto impreciso, non sfrutta quasi mai i sensori del Wiimote"

Molti minigiochi si riducono a brevi corse a ostacoli. Che ci si ritrovi a piedi o in groppa a strani animali preistorici cambia poco, basta premere il tasto A o il tasto 2 a manetta per assicurarsi la vittoria.

In conclusione The Croods: Prehistoryc Party! è un prodotto che non rende giustizia al parco titoli del Wii, configurandosi come uno di quei giochi realizzati senza il minimo impegno. Un peccato perché la storia dei videogiochi ha dimostrato che è possibile, se non addirittura conveniente, sviluppare titoli su licenza d'alta qualità.

Non ci sono insomma scusanti per un titolo del genere che mischia un gameplay stagionato a una grafica da PS2 del tutto incomprensibile, soprattutto se si considera che la versione mobile dello stesso non solo è gratuita ma che, essendo sviluppata dalle sapienti mani dei creatori di Angry Birds, è persino più divertente e stilisticamente appetibile di questo titolo per Wii. Da evitare assolutamente.

4 / 10

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A proposito dell'autore
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Fabio Davide

Contributor

Giocatore fin dalla più tenera età, fagocita di tutto ma digerisce solo i veri capolavori. Dopo 7 anni nel settore del gaming aveva pensato di trovarsi un lavoro nella ristorazione, ma poi ha ceduto al fascino di Eurogamer.

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