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La componente narrativa è troppo sacrificata nei videogiochi?

Lo sceneggiatore di Assassin's Creed IV dice la sua.

In un'intervista rilasciata a Gamespot, Darby McDevitt (sceneggiatore di Assassin's Creed 4: Black Flag) ha parlato dei limiti tecnici che impediscono ai videogiochi di esprimere emozioni e situazioni a differenza di quanto accade nei film.

"Qualcosa che è semplice nel cinema non lo è affatto nei videogiochi", ha detto McDevitt. "Ad esempio, se mi venisse in mente di scrivere una scena con 15 persone ubriache non potrei farlo. Nel cinema è facile: si prendono 15 persone che impersonano degli ubriachi. In un videogioco, creare 15 personaggi differenti sarebbe impossibile anche solo per limitazioni di memoria".

"Quando mostro agli animatori una sequenza con un solo personaggio che piange, con una singola lacrima che gli scorre sulla guancia, mi rispondono che servono otto settimane per realizzarlo e che bisogna fare attenzione a cosa chiedo".

Per questo motivo le sequenze di intermezzo devono sempre servire per introdurre degli obiettivi e non semplicemente per raccontare, spiega poi McDevitt.

Le esperienze di stampo cinematografico che molti sviluppatori sembrano inseguire resteranno sempre delle chimere irraggiungibili?