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Victoria II: Heart Of Darkness - review

Oggi come allora, è tempo di crisi.

Il ritmo produttivo di Paradox dovrebbe essere preso d'esempio dalla classe politica attuale. Il numero di titoli e relative espansioni che raggiungono il mercato, uniti alla qualità media di ognuno di questi, stride infatti in maniera atroce con l'asfittica capacità decisionale di chi attualmente ci governa.

Tanto più se ciò che mi appresto a recensire è la seconda espansione di un gioco dove proprio la politica veste un ruolo predominante, mettendovi alla guida di una qualsiasi nazione che dovrete condurre dagli inizi dell'800 fino alle soglie della Seconda Guerra Mondiale.

Victoria II, per chi non lo conoscesse, è infatti un titolo appartenente al genere della "grand strategy", ovvero quei giochi dove vi viene chiesto di muovere le fila di un determinato stato in ogni suo aspetto (politico, commerciale e militare), prestando attenzione a una serie infinita di parametri che tanto fanno gongolare gli appassionati di storia.

Non so perché ma ero sempre lì ad aspettarmi l'arrivo della Gazzetta dello Sport.

Sulla carta tutto è molto semplice, peccato che alla prova dei fatti il giocatore occasionale rischi di essere travolto da un mal di testa degno delle migliori notti in bianco, a causa del numero di variabili da tenere contemporaneamente in considerazione.

Se pensate poi che con HoD le cose si sono fatte ancora più ardue, non vi resta che armarvi di pazienza e di mettervi comodi per cercare di godere di un gioco davvero "vecchia maniera" per la sua (non) capacità di scendere a compromessi. Personalmente l'ho trovato una manna ma è giusto avvisare che altri potrebbero battere in ritirata.

Ma torniamo a noi. A fronte di un gameplay che non presenta grossi cambiamenti rispetto allo scheletro principale di gioco, Paradox ha inserito diverse chicche di "contorno" che ritengo possano essere di notevole interesse nell'aggiungere pepe e profondità all'esperienza strategica e che pertanto meritano di essere analizzate una ad una.

"La gestione delle colonie ha ricevuto un profondo restyling"

La grafica, come detto, non è certo il punto forte di HoD.

Partiamo dall'introduzione dei quotidiani, ovvero dalla possibilità di ricevere periodicamente una rassegna stampa creata con le notizie che emergono dalle diverse parti del globo: questa aggiunta, pur di poca importanza ai fini del gioco vero e proprio, ha di contro una valore rilevante nell'immergere il giocatore nell'atmosfera di quegli anni, fra intrighi, diplomazia e conquiste coloniali.

Sono peraltro proprio le colonie e la loro gestione ad aver ricevuto uno dei restyling più profondi; contrariamente a Victoria II non è più possibile infatti darsi al colonialismo selvaggio, ma verrete limitati nelle vostre conquiste da un contatore che riflette la reale possibilità del vostro paese e che potrete aumentare grazie all'intervento su numerosi parametri, fra cui ad esempio la grandezza della vostra flotta navale.

Potete pertanto comprendere che se da un lato la veridicità storica è preservata da fattori già presenti in passato, come il raggio d'azione della vostra flotta, l'ulteriore implementazione di questo meccanismo vi costringerà a procedere tramite scelte ancora più oculate, soprattutto nella considerazione dell'importanza strategica rivestita dal continente africano e dei suoi territori ricchi di risorse.

"Il secondo grande cambiamento è l'introduzione del concetto di 'crisi'"

Il secondo grande cambiamento si rivela poi essere il rovescio della medaglia delle vostre probabili tendenze imperialiste; è stato infatti introdotto il concetto di "crisi", ovvero ogni qualvolta il mondo di gioco si vedrà vicino ad alcuni momenti critici, come ad esempio la decisione su chi possa vantare dei diritti su un determinato territorio, verrà chiesto alle nazioni più importanti (o più coinvolte) di prendere una scelta ben definita, in un gioco diplomatico dai risvolti inaspettati.

Se ad esempio vi troverete a vestire i panni di uno di questi pesi massimi sul panorama politico europeo, la vostra decisione potrebbe risultare la goccia che porterà l'intero continente sull'orlo della guerra; di contro se invece avete preferito prendere le redini di uno stato minore, il vostro allineamento e le alleanze che riuscirete a stringere potrebbero risultare fondamentali nel riuscire vincitore da una qualsiasi diatriba.

Il meccanismo che si innesca su questo aspetto risulta particolarmente intrigante, così come buona parte delle nuove implementazioni, soprattutto nel lungo periodo, quando gli equilibri fra i contendenti risultano compromessi da una situazione geo politica definita; in queste fasi riuscire a scongiurare uno scontro tramite la sola diplomazia risulterà alquanto difficile, rendendo la tensione, pur nei ritmi compassati del gioco, palpabile.

"Con l'ausilio della ricerca tecnologica è ora possibile variare la composizione e la potenza della flotta"

Il numero di variabili da tenere in considerazione beneficia della chiarezza dell'interfaccia.

E con le battaglie arriviamo all'ultima grande innovazione di HoD, espansione su cui Paradox si è concentrata nel venire incontro alle richieste di fan e aficionados. Diversi infatti sono stati gli interventi in questa area, a partire dalla maggiore importanza delle basi navali unita all'inserimento di numerose unità marine, che renderanno gli scontri meno banali rispetto al passato.

Per intenderci, se prima vigeva la regola "più è grosso e più fa male", con l'ausilio della ricerca tecnologica è ora possibile variare la composizione e la potenza della nostra flotta, con diversi perk che aiutano a modificare in maniera sensibile le strategie consolidate con Victoria II. Mettete in conto qualche sconfitta nelle prime battute ma se avrete la giusta accortezza arriverete a padroneggiare il gioco con soddisfazione nel giro di poche ore.

Tutto ciò rappresenta a conti fatti il grosso di questa espansione. Per dovere di cronaca credo sia giusto citare anche la rivisitazione operata nei bilanciamenti delle varie unità, terrestri e non, che hanno portato la difficoltà media a subire un'ulteriore crescita verso l'alto rispetto al capitolo originale. In generale la sensazione è che il gioco abbia beneficiato a tutti i livelli delle novità introdotte.

"Tutto ciò che riguarda il comparto tecnico risulta sostanzialmente immutato"

Le zone d'influenza risulteranno determinanti per gli equilibri della regione...

Tutto ciò che riguarda il comparto tecnico risulta invece sostanzialmente immutato, con però il pregio che il titolo risulta esente dai bug o dai problemi di sorta che spesso infestano le neo uscite della casa svedese. Rimane dunque quella strana atmosfera anni '90, soprattutto quando vedrete per la prima volta la mappa di gioco, ma una volta dentro le dinamiche politico/strategiche, farete presto buon viso a cattivo gioco.

Heart of Darkness è quindi un'espansione che non dovrebbe mancare sull'hard disk di tutti coloro che hanno amato Victoria II. L'unica pecca è un prezzo non esattamente abbordabile (20 Euro!), che però si dimostra in linea con la quantità e la qualità dei contenuti prodotti, nonché le ore di gioco offerte. È tempo di tornare a guidare l'Impero, è tempo di riscrivere la storia!

8 / 10

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A proposito dell'autore
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Roberto Bertoni

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Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.

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