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Star Wars: The Old Republic - Reloaded

L'araba fenice di Electronic Arts.

Qualche mese fa abbiamo fatto il punto della situazione su Star Wars: The Old Republic dalla GDC, l'MMO di EA partito in grande stile che ma nel volgere di pochi mesi aveva iniziato a perdere seguito a ritmi allarmanti.

Vari problemi avevano caratterizzato i primi mesi di lancio, alcuni dei quali illustrati da BioWare stessa all'ultima GDC. Il colpo di grazia alle ambizioni di arrivare a mantenere una comunità pagante di ampie dimensioni su cui investire giunse con il comunicato dell'aprile 2012, in cui si annunciava il licenziamento di buona parte dello staff BioWare occupatosi dello sviluppo del cuore del gioco.

Inevitabilmente la mossa di EA fu interpretata dagli utenti come la decisone di non investire ulteriormente nello sviluppo del gioco, dando un ulteriore motivo agli incerti di lasciare l'universo di Guerre Stellari. Oltre alla pura forza lavoro, si aggiunse anche la dipartita di molte personalità chiave di BioWare come il produttore esecutivo Richard Voghel e il Game Director James Ohlen, seguite da Ray Muzyka e Greg Zesschuk, le vere menti pensanti Dello sviluppatore americano.

Nonostante la continua emorragia di giocatori che ha ridotto ai minimi termini la comunità giocante, va dato atto ai superstiti di BioWare di essere riusciti a far cambiare rotta al Titanic che era diventato SWTOR. Lo zoccolo duro dello staff ha continuato a migliorare costantemente l'esperienza e basta controllare la pagina dedicata agli aggiornamenti per accorgersi di come, dal giorno della pubblicazione fino ad oggi, il team di sviluppo abbia continuato a proporre fix a cadenza settimanale. Periodicamente sono poi stati rilasciati grossi aggiornamenti comprendenti nuovi contenuti quali missioni, aree da esplorare, arene PvP, oggetti, armi, equipaggiamenti e funzionalità.

Le Guerre Stellari non mancano, e per un gioco che porta questo titolo è decisamente il minimo.

Giunti allo scorso mese di ottobre in piena crisi di sottoscrizioni, Electronic Arts ha deciso di passare al modello gratuito con un'offerta che non mancò di suscitare qualche polemica: i giocatori paganti avrebbero potuto continuare a godere delle possibilità offerte dal multiplayer in termini arene, PVP, e quant'altro. Tutti gli altri avrebbero subito pesanti limitazioni alla gestione del loro personaggio sotto una moltitudine di aspetti: chat, inventario, spostamenti, sprint, gilde, venditori, missioni spaziali, eventi , personalizzazione delle quickbar e un sacco di altre feature che trovate sintetizzata in questo prospetto. Leggermente migliore è la situazione di chi effettua almeno un acquisto virtuale che permette di accedere ad alcune feature, con minori restrizioni rispetto a chi invece non ha deciso di investire, anche se le differenze non sono propriamente sostanziali.

"Il gioco free è caratterizzato da limiti che rendono meno piacevole l'esperienza di gioco"

È piuttosto ovvio che il gioco free sia caratterizzato da limiti che finiscono per rendere meno piacevole l'esperienza di gioco, dando un vantaggio piuttosto consistente agli utenti paganti soprattutto sotto l'aspetto della velocità di progressione dell'esperienza, delle specializzazioni e della fruibilità delle missioni PVP e PVE di vario genere. Nonostante questo, la stragrande maggioranza dei giocatori ha preferito adattarsi alle limitazioni imposte da BioWare. Anche se le lamentele non sono mancate, la possibilità di spendere solo dieci euro per portarsi a casa la pacchettizzata e incominciare a giocare ha fatto gola, e una valanga di utenti dallo scorso Natale ha incominciato a ripopolare i server.

Forte del ritrovato interesse da parte di un numero importante di utenti, l'azienda americana ha proseguito con la campagna di aggiornamenti bimestrale (e continuerà a farlo) e di patch, iniziata già un anno fa, che vede la recente pubblicazione di continue correzioni e aggiornamenti gratuiti a disposizione di tutti gli utenti con nuovi contenuti sotto il profilo delle quest, cap level delle classi e operazioni.

Il trailer di Rise of the Hutt Cartel.

Rise of the Hutt Cartel è stata la prima espansione a pagamento dal lancio ed è stata piuttosto apprezzata per come ha introdotto nuove aree di gioco e quest. A essa si è aggiunto Scum and Villainy, ovvero l'update 2.0 che ha introdotto, oltre all'omonima missione, numerose novità sotto il profilo delle meccaniche di gioco, in particolare il level cap aumentato a 55, correzioni nel bilanciamento delle skill di classe e cooldown di molte abilità per bilanciare il PVP.

"Il sistema di microtransazioni permette di acquistare pass settimanali per le Operazioni, altrimenti limitate agli utenti Standard e Preferred"

Quello che cambia drasticamente tra i giocatori paganti e gratuiti è la possibilità di godere appieno delle caratteristiche migliori del multiplayer e di tutto ciò che sta attorno alle funzionalità di gestione del proprio personaggio in termini di gameplay e socialità. Le polemiche sui forum ufficiali (e non) sono all'ordine del giorno: ha infatti dato molto fastidio scoprire a chi aveva acquistato il gioco in prima battuta a prezzo pieno salvo poi abbandonarlo, ritrovarsi ora con le stesse limitazioni di un utente che si è appena portato a casa la pacchettizzata per 10 euro, in particolare per quanto riguarda molte feature relative agli oggetti accumulabili e all'esperienza.

A questo si aggiunge il sistema di microtransazioni che permette di acquistare pass settimanali per le Operazioni altrimenti limitate agli utenti Standard e Preferred. Nonostante questo, molti giocatori hanno dimostrato che è possibile ritagliarsi un'esperienza tutto sommato godibile anche affrontando SWTOR in modo gratuito: visto il prezzo ormai irrisorio del gioco completo, l'idea di dedicare cinque euro per passare subito allo stato Preferred permette di ridurre in qualche area lo svantaggio rispetto sottoscrittori, lo sprint, l'inventario e le respecializzazioni in particolare, ed è sicuramente un investimento che vi consigliamo di fare in prima battuta.

I combattimenti sono il sale del gioco, peccato nella fase iniziale la lag abbia causato spesso frequenti problemi.

Il fatto che parecchi utenti siano tornati sui loro passi o che molti nuovi abbiano acquistato il gioco per provarlo nella sua incarnazione senza sottoscrizione conferma quanto SWTOR sia migliorato nel corso degli ultimi tempi. Anche se non si tratta di un MMO particolarmente innovativo nel gameplay (la clonazione di molti concept da World of Warcraft è evidente), Star Wars: The Old Republic si conferma comunque ancora molto godibile. La licenza del brand Star Wars è intrigante e tutto sommato ben riprodotta: il lavoro svolto sul singleplayer è evidente ma anche le arene dedicate al PvP sono discretamente divertenti. Più di tutto, è assolutamente eccellente la qualità della storia che accompagna il percorso del giocatore fino al cinquantesimo livello.

"Anche scegliendo il percorso del completamente free, i presupposti per rimanere impegnati per alcuni mesi ci sono tutti"

Se dunque avete voglia di esplorare questo universo, probabilmente non esiste momento migliore di questo per dargli un'occhiata, magari coinvolgendo qualche altro compagno d'avventure. Anche scegliendo il percorso del completamente free, i presupposti per rimanere impegnati per alcuni mesi ci sono sicuramente tutti e il gioco è nettamente più rifinito e dai contenuti di livello superiore rispetto agli esordi. In virtù di questo, grazie a server con una popolazione meglio ripartita, anche la sottoscrizione assume tutta un'altra valenza, visto il netto vantaggio in quasi tutte le aree di cui è possibile godere rispetto a tutti gli altri utenti.

Consigli per gli acquisti a parte, è interessante fare qualche considerazione sulle prospettive che un gioco con questi trascorsi può avere a lungo termine; è vero che una rinascita come questa garantisce buone prospettive agli utenti, free e non, per tutto il 2014. È tuttavia altrettanto lampante come la quasi più completa assenza di una base di sottoscrittori in grado di garantire regolari introiti a EA (e la netta riduzione della forza lavoro che ne aveva curato la realizzazione) non permettono di farsi troppe illusioni sulla produzione di contenuti che, per qualità e quantità, possano far tornare il progetto alla grandeur iniziale.

I dialoghi ricordano molto quelli di Mass Effect 3 nel sistema di gestione delle risposte.

In passato molti altri MMO hanno seguito questo percorso (tra i tanti Age of Conan, Lord of the Rings Online, Dungeons & Dragons Online) ma nessuno è veramente mai tornato alla grandezza della visione originaria. Il rilancio degli ultimi sei mesi potrebbe comunque essere un presupposto per una ripartenza che porti a nuovi investimenti, in grado di garantire contenuti di qualità e in quantità.

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Luca De Dominicis

Eg.it Managing Director

Nel 2001 fonda Elemental e nel 2004 la prima Accademia Italiana dei Videogiochi. Nel 2008 decide di portare in Italia il più importante marchio nella stampa specializzata in videogiochi: Eurogamer.

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