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Attack of the Friday Monsters! A Tokyo Tale - review

Sogno di un pomeriggio di mezza estate.

Sperimentale, sognante e poetico, aggettivi che stridono con il titolo, ma che descrivono perfettamente questo gioco di Level 5. Un racconto interattivo sulle ansie del crescere e sul rapporto con i genitori, che vi rapirà per (purtroppo) poche ore.

Attack of the Friday Monsters! A Tokyo Tale, è un titolo di Level 5, lanciato nell'ambito del progetto Guild02, una compilation di giochi non convenzionali commissionati a vari game designer. E di convenzionale, in effetti, ha veramente poco.

Tutto ruota attorno a un bambino che vive in una piccola citta fuori Tokyo nel 1971, che ogni venerdì è il teatro di scontri fa creature gigantesche, proprio come nei "tokusatsu", gli show in cui tizi vestiti da mostro combattevano tra palazzi di cartone, che andavano tantissimo di moda in quegli anni. Che poi, non so voi, ma io da piccolo i paesi giapponesi me li immaginavo proprio così: tranquilli e invasi da mostri giganti.

È vero, ci sono i mostri, ma se sperate di usarne uno rimarrete delusi.

Attenti però, non fatevi tradire dal titolo: non ci troviamo in una via di mezzo tra Pacific Rim e i Goonies, ma piuttosto all'interno di una sorta di libro interattivo che racconta le difficoltà del crescere, il rapporto tra padre e figlio, e che evoca le sognanti atmosfere dell'infanzia, in cui ogni cosa è una bellissima avventura.

Dal punto di vista del gameplay, infatti, l'unica cosa che farete sarà parlare coi vostri compagni o spostarvi tra i vari punti della mappa. L'unica digressione è rappresentata da un gioco di carte, che sbloccherete raccogliendo dei puntini colorati in giro per la mappa, e che si basa sul sistema del carta/forbice/sasso.

Tuttavia, giudicare Attack of the Friday Monsters! A Tokyo Tale dal suo gameplay sarebbe un grave errore. Ok, probabilmente non sarà l'hardcore game che vi terrà incollati al 3DS per giorni interi, visto che nel giro di 4 ore al massimo sarà finito, ma rimane comunque un prodotto che gode di un'ottima scrittura, in grado di catturare l'essenza di un periodo molto particolare della cinematografia e della vita umana, senza essere noioso e eccessivamente derivativo.

"La parte più bella del gioco sono senza dubbio le ambientazioni, che ricordano il tratto pulito dello Studio Ghibli"

La parte più bella del gioco sono senza dubbio le ambientazioni, che ricordano il tratto pulito dello Studio Ghibli, e che ci raccontano di un piccolo paese fatto di persone semplici, ancora non contaminate dall'industrializzazione che però fa già sentire la sua incombente presenza con le ciminiere di Tokyo che si stagliano all'orizzonte.

È una di quelle storie che solo i giapponesi riuscirebbero a raccontare, con un mix di leggerezza e profondità, attraverso gli occhi di un bambino ma senza risultare infantili. Una famiglia in cui i genitori non si parlano più, un padre divorato dal rimorso per aver perso una grande occasione, un bambino che ne sta ereditando i difetti, ma che cerca di ambientarsi fra i suoi nuovi amici, una girandola di comprimari con ruoli ben definiti e ovviamente, i mostri, dei quali non vi sveliamo niente per non togliervi il gusto della scoperta, ma dei quali si intuisce rapidamente la vera natura.

Cover image for YouTube videoATTACK OF THE FRIDAY MONSTERS! A TOKYO TALE Launch Trailer

Certo, i più affamati di gameplay potrebbero comunque essere spinti dalla voglia di collezionare tutte le carte e battere gli altri bambini, ma la vera molla che vi spingerà a finire il gioco è quella che hanno tutte le buone storie: capire cosa c'è dopo. Riuscirà il protagonista, Sotho, a vedere i mostri? Si riavvicinerà di nuovo al padre? Il bullo del quartiere è veramente un bullo? E chi è quello strano tizio che dice di essere un alieno?

"Conclusa la storia non c'è altro da fare se non continuare le partite a carte"

Conclusa la storia, purtroppo, non c'è molto altro da fare se non continuare le partite a carte con gli altri bambini ma, d'altronde, l'unica cosa che possiamo fare quando si conclude un racconto e rileggerlo.

Ecco, Attack of the Friday Monsters! A Tokyo Tale, è tutto qui: sperimentale, sognante e poetico. Una bella storia, un'atmosfera favolosa totalmente priva di violenza, una narrazione che vi prenderà. Se cercate quattro ore con cui rallentare il battito della giornata, allora siete nel posto giusto, e vi godrete ogni secondo del vostro acquisto. Se invece vi aveva attirato l'idea dei mostri e cercate un gioco d'azione, forse è meglio guardare altrove, e il voto in fondo a questo pezzo per voi non avrà senso.

8 / 10

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Lorenzo Fantoni

Contributor

Dentro un rugbista di 110kg dedito agli stravizi, batte il cuore di nerd vecchio stampo con lo sguardo perennemente abbronzato da uno schermo, anche d'estate.

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