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Castlevania: Lords Of Shadow Ultimate Edition - review

Forse un po' in ritardo ma il bel gioco di Konami è arrivato finalmente su PC!

Un po' perché non sono il più grande fan della serie, un po' perché avevo sempre altro da provare, approfondire, sviscerare, ma non ho mai giocato Castlevania: Lords of Shadow nella sua originaria versione console. Ma ne ho sempre avuto una gran voglia, dovete credermi.

Ho passato un bel po' di ore giocando le versioni 2D che hanno fatto la fortuna del Nintendo DS, ed ero curiosissimo di scoprire in che modo una software house spagnola stava non solo sviluppando, ma addirittura reinventando la serie, questa volta in tre dimensioni. Senza dimenticare che CCastlevania: Lords of Shadow è prima di tutto una bella storia da raccontare, e io adoro le belle storie da raccontare.

Ve la farò comunque breve per non tediarvi, ma ne vale la pena: dopo un paio di giochi mediocri per Xbox360 e PlayStation3 e un titolo sconosciuto per cellulari, MercurySteam, giovane software house con base a Madrid, presenta alla Konami il progetto Lords Of Shadow. Dopo i primi tiepidi contatti la dirigenza Konami decide di lasciar perdere. Durante la Gamescom seguente, MercurySteam porta il suo gioco in fiera con il nome di Lords of Shadow, titolo che viene adocchiato da Hideo Kojima in persona, il quale ha subito la brillante idea di ricontattare il team spagnolo e proporgli di sviluppare un nuovo Castlevania.

Scenari del genere non se ne vedono tutti i giorni...

Lords of Shadow diventa ufficialmente Castlevania: Lords of Shadow, prende un bel po' di votoni e vende anche abbastanza per giustificare uno spin-off per 3DS e un seguito attualmente in lavorazione, sempre in Spagna, sempre negli studi MercurySteam. Dopo quasi tre anni di distanza Castlevania: Lords of Shadow arriva su PC, e io ho finalmente una buona scusa per giocarlo.

"Gli intricati dedali dei giochi bidimensionali sono quasi del tutto scomparsi"

Gli intricati dedali dei giochi bidimensionali sono quasi del tutto scomparsi, le mappe si fanno via via più complesse ma nel passaggio al 3D i MercurySteam non hanno preservato molto della vecchia labirintica formula. Castlevania: Lords of Shadow non è certo un nuovo Metroid Prime, dove la struttura classica è stata trasferita magistralmente in un ambiente poligonale grazie al lavoro certosino dei Retro Studios. Il gioco dei MercurySteam ha molto meno rispetto per le sue origini, dal quale però riesce a riformulare per bene ambientazioni, personaggi e sistema di combattimento.

Castlevania: Lords of Shadow assomiglia più a God of War che ai Castlevania più amati. Questa direzione, condivisa al 100% da Konami, rende il gioco più accessibile, senza però privarlo completamente della sua natura più cerebrale. Il titolo ha un buon numero di puzzle, spesso estesi a larghe porzioni di mappa, e può contare su un sistema di combattimento che potrebbe sembrare inizialmente fin troppo semplicistico, ma che una volta messo alla frusta dà vita a fantastiche prove di nervi e riflessi, inserite in coreografie decisamente "Belmontiane".

Nonostante l'antialising e la risoluzione maggiore la grafica, ma solo a volte, appare un po' troppo sporca.

Essenzialmente si tratta di concatenare due tipi di attacchi base, al quali si aggiungono armi secondarie come pugnali da lancio e fatine, capaci di staccare la testa alle loro colleghe fiabesche con un morso. Più avanti il menù si arricchirà con la magia, divisa per l'occasione in bianca e nera: la prima è capace di rendere ancora più letali i vostri colpi, la seconda è utile per ricaricare a ogni fendente un po' di energia vitale. Non confondete però la semplicità con una penuria di mosse, perché in Castlevania: Lords of Shadow potrete sbloccare una grandissima quantità di colpi e combo diverse, da usarsi magari contro i boss presenti nel gioco, alcuni dei quali enormi, persino "esplorabili", alla Shadow of The Colossus tanto per capirci.

"Essenzialmente si tratta di concatenare due tipi di attacchi base, al quali si aggiungono armi secondarie come pugnali da lancio e fatine"

Una cosa ho amato particolarmente di questo gioco è la trama. Odio con tutto me stesso le sceneggiature dei videogiochi che cercano in ogni modo di avere un senso, nonostante dieci anni di storie e capitoli secondari. Per mia (e spero anche vostra) fortuna, Castlevania: Lords of Shadow inizia da zero, con un Gabriel Belmont che si inoltra in una foresta senza ritorno per riportare in vita la sua amata, e solo poi si accorge che le sue azioni decreteranno anche la sopravvivenza dell'Umanità.

E tutto questo è presentato magistralmente da uno stile gotico di rara bellezza, un gotico che non si affida a un look da cartoon per sdrammatizzare la sua oscurità, come spesso capita di recente, ma di cui Castlevania: Lords of Shadow sembra andare dannatamente fiero. I MercurySteam ci danno anche modo di godere di tutto questo splendore, rallentando il ritmo del gioco nelle immancabili sequenze platform (che a volte appaiono più incasinate di quello che in realtà sono, proprio per colpa della telecamera tutta cinema) e durante l'esplorazione.

Castlevania: Lords Of Shadow morde anche il PC.

Non ci sono dubbi, avevano ragione i colleghi che mi hanno preceduto: Castlevania: Lords of Shadow è un gran bel gioco. Il porting su PC, anche se effettivamente un po' tardivo, è realizzato ottimamente. Castlevania: Lords of Shadow gira bene anche su computer meno potenti, le texture sono molto buone e se ne avete la possibilità potrete affidarvi a risoluzioni impensabili su 360 e PS3, capaci di far risplendere questo titolo proprio come se fosse uscito per la prima volta oggi.

Castlevania: Lords of Shadow è famoso anche per essere un gioco enorme, pieno di segreti (alcuni dei quali spingono i giocatori a finire il titolo più volte... di questi non sono un grande fan ma so che molti di voi apprezzeranno.). Ci vogliono dalle 15 alle 20 ore per portare a termine quest'avventura ma nell'Ultimate Edition sono inclusi anche i due sostanziosi DLC già usciti su console.

A conti fatti, con 24,99 Euro (un prezzo davvero speciale), vi porterete a casa un titolo magari non nuovissimo ma capace di sollazzarvi con la sua qualità e la sua longevità per moltissime ore. Una piccola tirata d'orecchie questo porting però se la merita: nei menù il gioco continua a parlare di console e i pulsanti con cui sono spiegate combo e funzioni sono quelli per Xbox360. Non c'è adattamento nell'interfaccia, quindi è consigliato caldamente l'uso di un pad.

8 / 10